mercoledì 16 dicembre 2009

Libertà d'espressione perché la sfruttano sempre gli stessi?




Piduismo di regime

Le parole vili e sciagurate dell’on. Cicchitto

di Paolo Flores d'Arcais


Facendosi vilmente scudo dell’immunità di casta, l’on. Cicchitto ha accusato Marco Travaglio, uno dei rari giornalisti-giornalisti ancora in piedi in questo paese, di essere un “terrorista mediatico”, e uno dei mandanti morali, insieme a “Il Fatto Quotidiano” e l’intero gruppo Repubblica-Espresso, dell’aggressione di uno psicolabile a Berlusconi.


Con queste ignobili accuse il disonorevole Cicchitto ha fatto compiere alla maggioranza del malgoverno un ulteriore passo nell’imbarbarimento della lotta politica e nella campagna di odio contro la Costituzione repubblicana, le sue istituzioni, i cittadini che la difendono.


Se ci abbassassimo alla mostruosa illogica del disonorevole Cicchitto, dovremmo accusarlo di “terrorismo parlamentare”. Cosa che non faremo. Il suo è solo piduismo, dispiegato e di regime.


Siamo certi che chi nella maggioranza ha ancora un residuo di rispetto per i valori della democrazia liberale stigmatizzerà “senza se e senza ma” l’inqualificabile gesto che ha disonorato il parlamento italiano. Il resto è complicità.


(15 dicembre 2009)


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martedì 15 dicembre 2009

Chi ha paura del e-book poetico e cattivo?

 

Cara MicroMega.net - Lettere alla redazione

La differenza tra calpestare l’oblio e calpestare la verità

In questi giorni abbiamo assistito ad un piccolo miracolo, un feroce ed organizzato attacco da parte degli organi di informazione legati al potere politico (Il Giornale, Il Corriere della Sera, Libero, Il Foglio, La zanzara) contro un e-book di poesia, "Calpestare l'oblio", liberamente scaricabile dal sito de "La Gru" (www.lagru.org), che consiste nell'unione di trenta poeti italiani "contro la minaccia incostituzionale, per la resistenza della memoria repubblicana".
I toni sono per lo più dileggiosi e volti ad operare una riduzione macchiettistica finalizzata allo sfottò nei confronti dei partecipanti, dipinti come una "corazzata Potëmkin" (Il Giornale) di vecchi ed "oscuri" (Libero) poeti nostalgici del '68 e carichi di "odio" nei confronti di Silvio Berlusconi (Il Giornale, Il Foglio), e nei confronti dell'operazione in sé rinominata "Poeti contro Silvio" (Il Giornale).
Alcune precisazioni.


1) I nomi
Al di là di autori più anziani e di facile riconoscibilità come Roberto Roversi (1923), Giuliano Scabia (1935), Alberto Bellocchio (1936), Maurizio Cucchi (1945), Franco Buffoni (1948) e Gianni D'Elia (1953), e al di là anche dei più giovani ma già conosciuti Alba Donati (1960), Giancarlo Sissa (1961) e Maria Grazia Calandrone (1964), l'antologia "Calpestare l'oblio" è costituita per i suoi due terzi da poeti della nuova generazione, nati negli anni '70 ed '80.
Per la precisione, da alcuni dei suoi esponenti di maggiore rilievo come Flavio Santi, Massimo Gezzi, Marco Giovenale, Enrico Piergallini, Luigi Socci, Martino Baldi, Matteo Zattoni o Raimondo Iemma, di cui chiunque abbia una pur vaga familiarità con la storia critica della poesia italiana degli ultimi quindici anni è a conoscenza.
Domanda: le redazioni culturali dei quotidiani italiani di oggi hanno una pur vaga familiarità con la storia critica della poesia italiana degli ultimi quindici anni o la ignorano completamente?


2) Gli stili
Gli autori contenuti nell'antologia "Calpestare l'oblio" sono di diversa provenienza estetica, vale a dire che l'opera risultante è assolutamente eterogenea nei contenuti e negli stili di scrittura. Si va dall'intervento civile alla meditazione metafisica sul tema della memoria, dal poemetto espressionista alla radiografia post-human della mutazione antropologica, così come formalmente si passa dal metro tradizionale alla prosa ritmata, o dal genere lirico allo sperimentalismo narrativo.


Ridurre a genere anti-berlusconiano un'antologia vasta e densa di autori e di percorsi, è solo l'ennesima offesa che la destra italiana rivolge volgarmente alla poesia contemporanea.
Basti perlomeno ricordare il celebre intervento "Il poeta povero? Ormai è un falso mito" (Il Giornale), uno degli innumerevoli sfottò nei confronti dell'arte più umiliata, ferita ed offesa dall'ultimo trentennio di storia nazionale.
"Calpestare l'oblio" vuol dire anche che i nuovi poeti italiani non intendono più restare in silenzio di fronte allo sfacelo culturale del proprio Paese, sfacelo che se può essere definito sinteticamente "berlusconismo", più propriamente è la Storia del trentennio dell'interruzione culturale e della colonizzazione televisiva della società italiana.


3) I temi
Contro questo Trentennio di interruzione culturale i poeti di "Calpestare l'oblio" si ribellano.
Essi dicono anche che l'ideologia della separazione, per cui alla poesia sarebbe dato di occuparsi solo del bello e del poetico, è finita.
I poeti di "Calpestare l'oblio" reclamano il proprio diritto alla cittadinanza nella Polis del dibattito politico e culturale.
I temi del pretesto antologico (La memoria della Resistenza, la resistenza della memoria) sono definiti dal giovane storico Luigi-Alberto Sanchi in apertura dell'e-book "Calpestare l'oblio", introduzione la cui lettura avrebbe forse consentito ai giornalisti che si sono occupati in questi giorni del caso dei "poeti in rivolta", una lettura più pertinente e consapevole dei fatti.


4) "Calpestare l'oblio" non è un lavoro antologico concluso, l'azione va avanti e tutti i poeti italiani sono invitati ad unirsi inviando alla redazione de "La Gru" un proprio testo poetico che sottoscriva il nostro atto di rivolta culturale e poetica contro l'ideologia italiana della separazione, contro l'oblio dello spettacolo, per la resistenza umanistica e della memoria repubblicana.
Venerdì otto gennaio, dalle ore 18 sino a tarda notte, "Calpestare l'oblio" sarà un'assemblea di poeti ed intellettuali, con reading e concerto musicale, presso il locale "Beba do Samba", nel quartiere San Lorenzo di Roma.
In tale occasione sarà presentata l'antologia rinnovata e definitiva di "Calpestare l'oblio".

Per la redazione de "La Gru",
Davide Nota



(27 novembre 2009)


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lunedì 14 dicembre 2009

Ben arrivato Lettore


Ciao Lettore e benvenuto.

Oggi inizio questo "progetto", lo faccio senza grandi ambizioni, mossa solamente da una discreta voglia di condividere informazioni, notizie e volendo anche idee che mi capitano sotto gli occhi, a volte per caso, altre dopo ricerche protratte e prolungate, ma che hanno la caratteristica comune di farmi dire: "Interessante, ma quante altre persone lo sapranno?".
Il senso di questa pagina è tutto in quell'interrogativo, che così spesso mi si è presentato durante le letture ed il mio curiosare; vorrei solamente dare più visibilità possibile a notizie che di solito non ne hanno poi molta, cioè offrire un eco a tutto quello che resta silenzioso e vive discretamente fra lettere e spazi bianchi, lontano dalla televisione e dalla cronaca spicciola.


Ci sono uomini che hanno il pregio non solo di formulare pensieri di un certo spessore, ma anche di volerli condividere con tutti noi, popolo di lettori, ritengo che il minimo ch'io possa fare sia cercare a mia volta, per quanto mi è possibile, di diffonderli ulteriormente.
Mi sono accorta che abbiamo un po' tutti l'abitudine di dare giudizi su argomenti dei quali, se andiamo a vedere quelle che sono le nostre reali conoscenze, avremmo in realtà ben poco da dire. Questo accade paradossalmente per tematiche importanti e non nelle situazioni più banali, vi faccio un esempio così da risultare, spero, il più chiara possibile: nessuno interverrebbe mai in una discussione sulle torte di crema e prugne se non sapesse la ricetta o di cosa si tratta, al massimo potrebbe dare un timido consiglio alla cuoca se vantasse a sua volta una vasta esperienza culinaria oppure, cosa più probabile, cercherebbe informazioni e ricette così da arrivare egli stesso ad avere un parere di un certo spessore in materia; al contempo però, quella stessa persona,  è probabile che si ritenga liberissima di esprime opinioni su argomenti che vanno dal ritiro delle truppe in Afghanistan, al nucleare o al surriscaldamento globale, senza aver mai letto o confrontato anche solo due approfondimenti o articoli in materia.
Vorrei che queste pagine ci aiutassero (a me per prima) a curare e dare spunti alle nostre opinioni, così che quel processo d'indagine tanto accurato che applichiamo nel prenderci cura del nostro digerente, si potesse magari estendere anche ad altri appetiti, altrettanto importanti, come il desiderio d'informazione.
La mia speranza è che, anche attraverso queste pagine, si possa arrivare a collezionare qualche nozione, circa i più molteplici argomenti così che ne tragga giovamento non solo la nostra vita intellettiva, ma anche quello che è (o dovrebbe essere) il vivere civile.

I commenti (ammesso che tu Lettore esista e decida di palesarmi la tua presenza e le tue idee) saranno aperti a tutti e non moderati, salvo quelli che dovessero contenere offese gratuite, insulti o spam, così che la pluralità di vedute possa anch'essa andare ad aggiungere ricchezza a queste pagine.
Siamo poliedrici e sfaccettati e credo che lo sia anche il nostro modo di approcciarci alle diverse tematiche, sarà quindi bandita la "logica da nomination" che decreta chi è dentro è chi è fuori, chi sono i buoni detentori del sapere e chi gli stolti cattivi.

Ho scritto fin troppo e sono stata decisamente noiosa e di questo mi scuso, ma spero che capirai che una premessa era d'obbligo; per ora ti saluto e cerco di scegliere la prima notizia, così che all'inizio ufficioso segua quello reale e di sostanza. 

Un saluto e buona giornata.


Lucia

P.S. Sì Lettore hai ragione “forse” la mia dichiarazione di non avere grosse ambizioni non è poi così aderente al reale, ma ti prego di essere tollerante, riconoscimi che sono mossa da intenti positivi!

P.P.S. Per comodità questo blog avrà anche una pagina di riferimento su Facebook dove verranno inseriti i vari articoli ed aggiornamenti del blog.

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L'eco del silenzio è un luogo che nasce con l'intento di offrire, nel suo piccolo, maggiore visibilità a quelle notizie che incontro e reputo tanto interessanti quanto silenziose.
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