venerdì 8 gennaio 2010

Fortuna che dalla Spagna ci informano!


Continuano le manifestazioni e gli scioperi da parte degli immigrati che chiedono un trattamento equo e il rispetto delle leggi sul rilascio del permesso di soggiorno, che attualmente invece di avvenire nei 20 giorni previsti dalla legge si protrae a date indefinite, che vanno dagli otto ai quindici mesi, limitando la libertà di: movimento dentro e fuori i confini italiani e accesso, a tutta quella serie di servizi, che la legislatura italiana prevede e garantisce ai possessori del medesimo.
Il 13 dicembre Gaoussou Ouattara' ha iniziato insieme a 300 immigrati lo sciopero della fame e tuttora sta continuando a portarlo avanti, mentre manifestazioni di piazza come quella del 1 gennaio  a Roma in Piazza della Repubblica esprimono loro solidarietà e appoggio cercando di portare all'attenzione di tutti la necessità del rispetto delle leggi sul permesso di soggiorno.
Il racconto di queste proteste ha trovato spazio ieri ne “El Paìs” e nel “Internazionale” con una breve sintesi del medesimo articolo.


da StranieriInItalia.it (link)

Permessi di soggiorno, continua lo sciopero della fame
La protesta di centinaia di immigrati contro i ritardi. Shukri Said: “Maroni rispetti la legge”

Roma – 7 gennaio 2010 – Va avanti la protesta promossa da Gaoussou Ouattara, membro della Giunta dei Radicali, e altri trecento immigrati contro i ritardi nel rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno. Anche Shukri Said, portavoce dell'associazione Migrare, è in sciopero della fame per chiede che si rispettino i tempi previsti dalle legge”.
“E' inspiegabile - dice Said - come i tempi per il rilascio e il rinnovo nei permessi di soggiorno si siano andati sempre piu' dilatando. Ci vogliono ormai dai sette ai tredici mesi per il recupero del documento consegnato all' Amministrazione dell'Interno per il rinnovo mentre la Legge Bossi-Fini fissa un massimo di venti giorni. Chiediamo al Ministro Maroni di rispettare la legge dello Stato cosi' come lui pretende che gli immigrati la rispettino”.
“Si e' voluta creare una burocrazia ad hoc per gli stranieri mettendo alla disperazione lavoratori e famiglie. Il termine di venti giorni fissato dalla legge, nell'era tecnologica, deve essere rispettato e l'attuale ritardo non se lo puo' permettere un Ministro del fare, come Maroni ama presentarsi. E' uno scandalo che nuoce all'immagine dell'Italia nel mondo e deve cessare subito'' conclude la portavoce di Migrare.
Lunedì scorso, una  delegazione di immigrati, guidata da Gaoussou Ouattara, e accompagnata dal segretario dei Radicali Italiani, Mario Staderini, e da Rita Bernardini, ha incontrato il Capo del Dipartimento della Funzione Pubblica, Antonio Naddeo.
A nome del Ministro Renato Brunetta, Naddeo ha assicurato il proprio impegno ad affrontare il problema, con le amministrazioni competenti, nel quadro delle iniziative finalizzate alla riduzione e alla certezza dei tempi di conclusione delle procedure amministrative. È  stata inoltre garantita l'apertura di un canale del programma ''Linea Amica'' dedicato alle procedure di rilascio o rinnovo dei permessi di soggiorno.

da Internazionale (link)

italieni 7 gennaio 2010

Sciopero della fame contro la burocrazia xenofoba

“Circa trecento immigrati e attivisti per i diritti umani stanno portando avanti in Italia uno sciopero della fame per protestare contro la lentezza del governo nel rilasciare il permesso di soggiorno ai cittadini stranieri”, racconta El País. “Gli aderenti all’iniziativa chiedono che sia rispettato il termine di venti giorni stabilito per legge. La protesta è cominciata il 13 dicembre 2009 su iniziativa di Gaoussou Ouattara, un esponente dei Radicali d’origine ivoriana. Il Partito democratico, invece, impegnato nei suoi soliti scontri interni, non ha aperto bocca”.
Il Financial Times, invece, si occupa di un incontro al vertice tra Enac e Ryanair per la sicurezza dei passeggeri dei voli aerei. “Nel tentativo di risolvere una disputa sulla sicurezza dei passeggeri dei voli aerei, i dirigenti di Ryanair incontreranno oggi le autorità dell’Enac, l’ente italiano per l’aviazione civile. Il mese scorso la linea aerea low cost aveva annunciato che a gennaio avrebbe sospeso i voli dagli aeroporti italiani perché l’Enac ha deciso di ampliare la gamma dei documenti che i passeggeri dei voli nazionali possono presentare ai controlli di sicurezza per il riconoscimento. Secondo Ryanair, questa decisione mina la sicurezza dei suoi voli. Enac, invece, accusa la linea aerea di gettare discredito sugli scali italiani”, racconta il giornale.

Ti consiglio Lettore di andare a leggere l'articolo de "El Pais.com" (link), poiché anche se è in spagnolo si legge abbastanza bene, e farlo diventare più che comprensibile non è un'impresa improba se si sfrutta il traduttore di google per le pagine web, ovvio il risultato è poco elegante e un po' sgrammaticato, ma evidenzia la sostanza.

El Pais - 7 enero 2010
HUELGA DE HAMBRE CONTRA LA "BUROCRACIA XENOFOBA" EN ITALIA

Trescientos inmigrantes ayunan en protesta por los nuevos trámites para obtener el permiso de residencia

Miguel Mora

Unos 300 inmigrantes africanos y varios activistas de derechos humanos, entre ellos Shukri Said, italiana de origen somalí y colaboradora de las páginas de opinión de EL PAÍS, se han puesto en huelga de hambre en Italia para reclamar al Gobierno que renueve los permisos de residencia a los ciudadanos extranjeros en el plazo de 20 días que marca la ley.
Desde que el año pasado se aprobó el polémico Paquete de Seguridad ideado por la Liga del Norte, que convirtió en delito la inmigración clandestina e introdujo numerosas medidas restrictivas contra los inmigrantes, los trámites de los documentos de residencia se han alargado y complicado hasta límites desesperantes.
Gustavo Ñaubari, peruano y empleado doméstico, residente desde hace ocho años en el país, lleva cuatro meses esperando su nuevo permiso. Aparte de que le han cambiado el apellido, porque la ñ no figura en los teclados italianos, su experiencia está siendo un calvario. Aunque trabaja legalmente, es un sin papelestemporal.
"Vas a Correos, entregas los documentos, pagas 72,50 euros, y ellos te dan un recibo postal y te dicen que te llamarán para tomarte las huellas", explica. "El problema es que tardan mucho tiempo, y mientras tanto no puedes viajar ni hacer ninguna gestión porque tienes todos los papeles caducados: el viejo permiso, la tarjeta sanitaria, el código fiscal...".
La renovación tarda hoy entre siete meses y un año. Shukri Said, secretaria de la Asociación Migrare, achaca las trabas a una estrategia deliberada del Gobierno. "Hace 20 años pasabas una noche en la cola y tenías tu permiso renovado. Luego, con la ley Bossi-Fini, el plazo se amplió a 20 días. Ahora, con las oficinas informatizadas, tienen a la gente meses en vilo con un papelito que no sirve para nada. Es un escándalo que el Estado trate así a gente que en muchos casos lleva 20 años en Italia. Es un método macabro y xenófobo, destinado a humillar a los inmigrantes y a poner sus documentos y derechos bajo secuestro temporal", afirma.
La protesta la inició el pasado 13 de diciembre Gaoussou Ouattara, dirigente africano de los Radicales de Marco Pannella y Emma Bonino, la vicepresidenta del Senado y desde ayer candidata a la región de Lazio para las elecciones de marzo.
La oposición del Partido Democrático, inmersa en sus habituales querellas internas, no ha abierto la boca. El ministro del Interior, Roberto Maroni, tampoco. Una comisión de huelguistas ha sido recibida en el Ministerio de Administración Pública; solamente han recibido, aseguran, "buenas palabras y ninguna solución".
El resumen de Roberto Malini, director de la ONG EveryOne, es que "las leyes raciales redactadas por la Liga del Norte han calado a fondo en las instituciones y empiezan a mostrar sus peores efectos".
Las organizaciones de inmigrantes señalan que la primera consecuencia del Paquete de Seguridad ha sido el aumento del miedo entre los extranjeros, legales e ilegales. "Miedo a caer en la ilegalidad, en la deportación y en los centros de identificación y expulsión, en los que ha habido ya varios casos de suicidios y maltratos", dice Said.
"La persecución oficial, el hambre y el frío están golpeando sin cesar a los sin papeles y los gitanos", afirma Malini, que cita la muerte del líder paquistaní Sher Khan a causa del frío el mes pasado en Roma y los incesantes desalojos de los campamentos de gitanos, denunciados como ilegales por Amnistía Internacional.
En ayunas desde el pasado 1 de enero, Shukri Said pierde peso pero no el humor, y se dice estar dispuesta a llegar al final. "Es ilusorio pensar que un ayuno doblegue a una burocracia tan perversa, pero sólo pedimos al ministro Maroni que respete la ley del Estado tanto como él pretende que la respeten los inmigrantes", afirma.



Lettera di Gaoussou Ouattara con la quale spiega le motivazione che lo hanno spinto a intraprendere lo sciopero della fame, che ricordo sta portando avanti dal 13 dicembre.



Quando gli immigrati chiedono legalità. Di Gaoussou Ouattara

Cari amici,
mi chiamo Gaoussou Ouattara, originario della Costa d’Avorio. Vivo in Italia da 29 anni, e sono radicale dal 1988, quando per caso ho ascoltato per la prima volta Radio Radicale.
Sono 4 milioni gli immigrati che vivono in Italia, molti di loro come me da più di un decennio. Eppure la quasi totalità di queste persone non solo non hanno alcuna speranza di poter ottenere la cittadinanza italiana, ma si trovano spesso privi anche di un semplice permesso di soggiorno, pur avendone diritto. Sono oltre 700 mila, infatti, secondo il Sole 24 ore, gli immigrati in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno.
L’articolo 5 del Testo unico sull’immigrazione prevede che “il permesso di soggiorno è rilasciato, rinnovato o convertito entro venti giorni dalla domanda”. Oggi invece si deve aspettare dai sette ai quindici mesi anche solo per il rinnovo di un permesso della validità di un anno.
Centinaia di migliaia di persone che lavorano, studiano, crescono i propri figli in Italia, si ritrovano così ciclicamente in una terra di nessuno, dove i diritti di residenza sono sospesi. Senza rinnovo non possiamo muoverci per l’Europa, abbiamo difficoltà a tornare nel nostro Paese per incontrare le nostre famiglie così come a svolgere tante azioni di vita quotidiana: firmare un contratto di affitto o di lavoro, prendere la patente, iscrivere all’asilo i nostri figli..
Come M. K., 23 anni, del Bangladesh, che ha spedito la sua richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro ai primi di gennaio del 2008. Non sapendo che doveva inoltrare la richiesta di rinnovo almeno trenta giorni prima della scadenza, lo ha fatto subito dopo le feste. Per questo motivo, non può uscire e rientrare in Italia per le vacanze. A gennaio 2009 faranno due anni da quando ha richiesto il rinnovo, e pur avendo un lavoro e un alloggio, pur pagando le tasse, non può andare a trovare la fidanzata, che aspetta di diventare sua moglie.
O come M. M. Y., 21 anni, dell’Afghanistan, che ha chiesto il rinnovo del permesso per motivi umanitari 13 mesi fa. Nel frattempo avrebbe trovato un lavoro, ma il suo datore ha paura a metterlo in regola perché la data sul suo permesso di soggiorno dice che è scaduto.
O ancora S. A., giovane imprenditore del Senegal, a cui il notaio, a causa del permesso scaduto, ha rifiutato la pratica per poter creare una società.
Abbiamo deciso di non fermarci ad attendere tempi migliori, ma di portare subito la nostra battaglia sul terreno della legalità. Per questo dal 12 dicembre sono in sciopero della fame per chiedere il rispetto della legge sui tempi per i permessi di soggiorno. Con me sono già più di 30 gli esponenti delle comunità d’immigrati di tutta Italia.
Fra pochi giorni festeggeremo il Natale. Molti di noi non potranno farlo con la propria famiglia, a causa dell’illegalità dello Stato italiano.
È la stessa illegalità che rischia di impedire alla Lista Bonino-Pannella di partecipare alle elezioni Regionali del marzo 2010, perché i Radicali sono gli unici in Italia a porre il rispetto della legge al centro della loro iniziativa politica e quindi non raccolgono come gli altri partiti firme false o nascoste in qualche cassetto.
Per questo con i fratelli immigrati stiamo raccogliendo le firme per le Liste Bonino-Pannella, perché senza i Radicali ci sarà meno speranza anche per noi.
Se vuoi aiutarci, utilizza i prossimi giorni per spiegare l’importanza – anche a chi poi voterà altri partiti- di consentire alle Liste Bonino-Pannella di potersi presentare.
Basta poco: complila questo modulo, e aiutaci a diffonderlo. Stampane una copia, e falla riempire ai tuoi amici e parenti. Perché no, magari proprio in occasione delle feste natalizie! Anche pochi nomi in più ci consentiranno di risparmiare tempo e denaro preziosi al momento della presentazione delle firme.
http://rete.radicali.it/regionali2010
Ti ringrazio fin da ora per quello che potrai fare.
Outtarà Gaoussou
membro della Giunta di Radicali Italiani





1 commenti:

Anonimo ha detto...

Sconcertato dalla enorme facilità che hanno i "potenti" di mettere a tacere le notizie, sconcertato dalla capacità, tipica italiana, di trovare sempre l'escamotage adatto per ogni sitazione.

Ci lamentiamo dell'illegalità degli immigrati, della loro condizione di lavoratori in nero, per non parlare di quella di "mendicanti" o meglio ancora di "spacciatori", ma non sappiamo neanche che siamo noi, o meglio, sopratutto chi ci governa, che avalla questo tipo di comportamenti, che non garantisce i normali diritti a colori che li reclamano a gran voce.
Che vergogna.

Daniele

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