mercoledì 28 aprile 2010

Dalla semina al piatto sotto il controllo delle multinazionali biotech-chimico-farmaceutiche


27 aprile 2010
La Monsanto arriva a rivendicare la pancetta e la bistecca come proprie invenzioni! (link)

Comitato Scientifico Equivita

ROMA. Il controllo dell'intera produzione alimentare passa nelle mani delle multinazionali biotech-chimico-farmaceutiche, con una sistematica strategia globale, elaborata dopo avere esteso il loro mercato a tutto quanto riguarda la materia vivente.
Come dimostra uno studio recente, Monsanto, Syngenta, Dupont e altre multinazionali hanno aggiunto alle richieste di brevetto sui vegetali gm (rilasciati a partire dagli anni ‘80 dopo che nuovissime leggi brevettuali avevano consentito di privatizzare la materia vivente) richieste di brevetto sui vegetali prodotti in modo tradizionale, senza modifiche genetiche. E numerose di queste sono già state accolte, tanto che il numero di richieste giacenti, in questo settore, è salito alle stelle: è raddoppiato tra il 2007 e la fine del 2009.
La strategia delle aziende punta ad includere nel brevetto l'intera filiera della produzione alimentare - dalla semina al piatto - includendovi i mangimi animali, gli animali d'allevamento e i prodotti alimentari stessi. 

Alcuni esempi: 1) Nella richiesta di brevetto WO2009097403 la Monsanto esige diritti sulla pancetta e le bistecche, in quanto derivanti da suini nutriti con vegetali di suo brevetto. 2) Analoga richiesta è stata depositata per pesci di acquacoltura (marzo '10). 3) Di portata ancor più ampia alcuni brevetti già concessi, come quello ottenuto dalla Monsanto nel 2009, che, partendo dalle sementi di piante gm, arriva ai prodotti alimentari che ne derivano, come la carne e l'olio.

Poiché mancano regole internazionali contro simili monopoli, siamo tutti presi nella stessa trappola: consumatori, agricoltori e produttori. Il rischio (o la certezza, salvo interventi tempestivi) è che con questo tentativo immorale di approfittare di leggi brevettuali molto ambigue e discutibili, si giunga a mettere l'intera produzione di cibo del pianeta nelle mani di due o tre aziende, precipitando tutti noi in un regime di controllo totalitario, che distruggerà la biodiversità naturale e che, privilegiando i profitti delle industrie (che per regola devono essere massimizzati, poiché, a differenza dei governi, le industrie non sono nate per tutelare il benessere della collettività) aumenterà la fame nel pianeta, che già attanaglia più di un miliardo di persone. Anche in conseguenza di questo processo già in atto.
L'esperienza degli Stati Uniti dimostra che i brevetti sulle sementi e la crescente concentrazione dei mercati conducono ad un drastico incremento dei prezzi, ad una minore varietà di sementi e a crescenti forme di dipendenza per gli agricoltori. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e i Procuratori generali di diversi Stati degli USA, stanno già accertando se la Monsanto abbia abusato del proprio potere di mercato per escludere altri competitori e aumentare il prezzo delle sementi.

il Comitato Scientifico EQUIVITA aderisce alla Coalizione "No Patents on Seeds" ("No ai brevetti sulle sementi") portando avanti una battaglia comune iniziata negli anni '90 contro le Direttiva europea 98/44, che ha consentito in Europa la brevettabilità della materia vivente. 

La Coalizione è sostenuta a livello mondiale da più di 200 organizzazioni. Essa esige che:

- I Governi rivedano le leggi sui brevetti, in modo da escludere i brevetti sulla materia vivente, ovvero sulle sementi, sugli animali e parti di essi, come pure sulle parti del corpo umano (anche questi ultimi brevetti - in particolare quelli sui geni - sono attualmente messi fortemente in discussione negli USA).
- Gli Uffici Brevetto dei singoli Stati applichino sin d'ora un netto cambiamento di politica e di pratica, tutelando il bene comune. 

SOTTOSCRIVETE L'APPELLO CONTRO LA "MONSANTIZZAZIONE DEL CIBO", vedi: http://www.keinpatent.de/index.php?id=138&L=5



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