giovedì 20 maggio 2010

L'eco del silenzio su Radio Libriamoci Web: Le crisi dimenticate (Seconda parte)




 
L'eco del silenzio
su Radio Libriamoci Web:
Le crisi dimenticate - Seconda parte

trasmissione del 18 maggio 2010



Ho scelto di leggervi la scheda sulla Repubblica Democratica del Congo la nona crisi identificata dal rapporto, perché è l'unica in undici anni a non essere mai stata fuori dalla lista e che quest'anno ha avuto solo 7 notizie dedicate dai TG, nonostante il perdurare della situazione di crisi ed è proprio questa cronica routine della tragedia del paese e l'assenza di accadimenti rapidi e straordinari, magari riguardanti occidentali e che fanno notizia, ad aver relegato il paese e le sofferenze della sua popolazione all'invisibilità.

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Repubblica Democratica del Congo
La guerra infinita nelle regioni orientali


Per tutto il 2009, gli abitanti della parte orientale della Repubblica Democratica del Congo (rdc) hanno subito la violenza incessante di gruppi armati appartenenti a diverse fazioni. Centinaia di persone sono state uccise, migliaia di donne, bambini e talora uomini sono stati stuprati, e centinaia di migliaia di persone hanno dovuto abbandonare le loro case.
Nel Nord Kivu dagli scontri armati tra fazioni si è passati alla guerriglia: ogni gruppo terrorizza la popolazione e dà fuoco alle case di un villaggio per vendicare il presunto appoggio fornito dagli abitanti alla fazione rivale.
Nel 2008 i combattimenti coinvolgevano soprattutto l’esercito regolare del Congo (Forces Armeés de la République Démocratique du Cong, fardc) e i gruppi armati del Congrès national pour la défense du peuple (cndp). Quest’anno, però, la situazione è
cambiata, da quando l’esercito congolese e quello ruandese hanno dato il via a un’offensiva nel Nord e nel Sud Kivu contro il gruppo armato delle Forces Démocratiques de Libération du Rwanda (fdlr).
L’esercito congolese ha goduto del supporto logistico della monuc, la missione di pace delle Nazioni Unite nella Repubblica Democratica del Congo.
A ottobre, le equipe di MSF stavano procedendo alla vaccinazione contro il morbillo di migliaia di bambini in sette località nella regione di Masisi, territorio controllato dalle fdlr – e l’operazione era gestita con il sostegno del Ministero della Salute –, quando proprio l’esercito del Congo ha aperto il fuoco, disperdendo civili e personale medico in una precipitosa fuga alla ricerca di riparo. L’attacco è stato deciso nonostante tutte le parti in gioco avessero garantito che l’area sarebbe stata sicura per l’intera durata delle attività sanitarie. Invece, migliaia di persone sono state costrette a scappare
verso destinazioni tuttora ignote e MSF ha dovuto evacuare tutte le sue equipe a Goma, capoluogo della regione. MSF ha immediatamente denunciato l’attacco militare. «è come se fossimo stati usati per fare da esca» ha dichiarato Luis Encinas, responsabile dei programmi di MSF in Africa centrale.
«L’attacco ha sfruttato in modo indegno e a fini militari l’occasione offerta dall’operazione umanitaria in corso». La campagna di vaccinazione di MSF è comunque proseguita in altre aree, raggiungendo 165 mila bambini.
Nonostante i crescenti segnali di instabilità in tutto il Congo orientale, MSF ha continuato a fornire assistenza medica a centinaia di migliaia di persone per quella che è stata una delle sue più vaste operazioni del 2009, che ha incluso la distribuzione di beni di primo soccorso, la gestione di cliniche mobili, la realizzazione di campagne di vaccinazione, di programmi di cura per il colera, l’accoglienza delle persone vittime di abusi sessuali. MSF è l’unica organizzazione umanitaria internazionale a effettuare
interventi chirurgici nel Nord Kivu, con una media di 14 operazioni al giorno nell’ospedale di Rutshuru.
Nel Congo orientale, da novembre 2008 a ottobre 2009 MSF ha visitato 528.850 persone, curato 10.160 bambini malnutriti e 4900 malati di colera e ha fornito cure mediche a 5330 persone vittime 10 di violenza sessuale.
Al contempo, le popolazioni delle province settentrionali di Haut-Uélé e Bas-Uélé sono rimaste intrappolate nella drammatica spirale di violenza generata dagli attacchi sferrati dal gruppo armato ugandese dell'lra e dalla conseguente controffensiva degli eserciti di Uganda e Congo.
I civili si trovano inoltre a dover far fronte a sempre crescenti episodi di vero e proprio banditismo.
Lo scorso anno, centinaia di migliaia di persone hanno dovuto abbandonare le proprie case. Il perdurare della violenza continua a spingerne migliaia verso le città in cerca di rifugio e sicurezza. A Doruma la popolazione è triplicata. Gangala e Banda ospitano ciascuna più di 20 mila profughi privi di qualsivoglia assistenza. Queste città si presentano come territori chiusi e protetti, mentre villaggi e campagne sono stati completamente abbandonati.
Tra i pochi soggetti a offrire assistenza medica di base, chirurgica, nutrizionale e psicologica, MSF ha chiesto alle altre organizzazioni umanitarie di aumentare la loro presenza nelle aree rurali più colpite da questa violenza estrema. La recrudescenza degli scontri ha costretto la stessa MSF a sospendere il programma di cura per la malattia del sonno.
La regione dell’Ituri, che negli ultimi anni sembrava essere al margine del conflitto, ha visto riaccendersi la violenza e la tensione tra le Forces de Résistance Patriotique d’Ituri (frpi) e l’esercito congolese, scontri che hanno provocato lo sfollamento di 50mila persone. MSF è l’unica organizzazione non governativa nella zona. In altre regioni, il sistema sanitario nazionale è tuttora gravemente insufficiente a soddisfare i bisogni della popolazione, spesso priva di qualunque protezione contro le malattie.
Nell’ultimo anno le équipe di MSF hanno continuato a garantire cure mediche gratuite e a contrastare epidemie come l’ebola, il colera e il morbillo. Nel 2009 MSF ha vaccinato contro il morbillo più di 500 mila bambini in tutto il paese.

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Altre schede delle crisi e testimonianze inerenti a quelle aree verranno postate nei prossimi giorni nel blog. Alla prossima settimana.
Da Lucia Capparrucci un saluto e l'augurio di frenetiche letture.












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