mercoledì 26 maggio 2010

Gente perbene a candidatura unica

Gente perbene a candidatura unica
da Giulia Innocenzi

26 maggio 2010 

 
La democrazia del futuro: semplice, fruibile, veloce.

Forse questo è lo slogan del candidato sindaco di Ribera, ridente cittadina dell'Agrigentano di 20.000 abitanti, che in pratica è il candidato unico alle elezioni che si terranno il 30 e il 31 maggio.
Sì, ragazzi, avete capito bene. Per una serie di giochetti dell'ultimo minuto, Carmelo Pace (Udc), è candidato sindaco contro un altro dell'Udc, Lillo Smeraglia, suo "migliore amico" (proprio a detta di Pace). Voi direte: vabbè, l'amicizia un giorno c'è, il giorno dopo non c'è più, soprattutto quando si tratta di raccattare voti. Però i parenti restano: e fa impressione leggere nella lista di appoggio al grande oppositore Smeraglia la moglie, la mamma e il cognato dell'altro candidato, Pace.
Perché tutto questo casino di liste, che evidentemente avrebbe attratto l'attenzione anche da fuori Agrigento? Pace voleva proprio essere sicuro di vincere, e anziché rimettersi al dettato della legge, che prevede che il candidato unico, per poter essere eletto, deve ottenere il 50+1 degli aventi diritto al voto che effettivamente si recano alle urne, ha preferito avvalersi del candidato fantoccio. Lo ammette lui stesso nel video che vedete sopra. Vi prego di ascoltare l'intervista, perché è un incredibile esempio di mistificazione della realtà (cui siamo abituati ad assistere da un po' di tempo a questa parte).
Se volete vedere chi sta lanciando il proprio grido di allarme, guardate qui.
Comunque, non preoccupatevi per il povero candidato unico: è nipote dell'on. Ruvolo (deputato e vice-segretario regionale Udc) e appoggiato dal deputato regionale Udc Totò Cascio, che è modestamente indagato per mafia (ma non chiedetegli che ne pensa, perché potrebbe rispondevi come ha fatto con questo giornalista - non sono scene degne di un paese civile).
Il candidato unico Pace ha ragione: "per risollevare Ribera c'è bisogno di gente perbene".
Buon lavoro.
E in bocca al lupo a Gaetano Montalbano e a tutti i ragazzi che con lui stanno cercando di fare un po' di attirare un po' di attenzione per non rimanere nelle mani di questa gente.




 
domenica 23 maggio 2010

DISABILI ITALIANI. NON PARCHEGGIANO ALL'ESTERO

DISABILI ITALIANI. NON PARCHEGGIANO ALL'ESTERO
da SpoletoCITY - email 
Sabato 22 Maggio 2010
 



Il disabile italiano che per circolare in auto o per parcheggiare espone il contrassegno destinato ai portatori di handicap, avrebbe difficoltà a svolgere la stessa manovra nel resto d'Europa.
Sì, perché il contrassegno distribuito in Italia, non è riconosciuto negli altri paesi comunitari.
Il nostro tagliando è di colore arancio, mentre dovrebbe essere azzurro come quello emesso da tutti gli altri paesi.
Quindi i diritti degli automobilisti italiani disabili, non hanno modo di essere riconosciuti all'estero.
L'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili (ANMIC) conosce bene il problema anche se a livello di opinione pubblica non è molto risaputo.
Rispondono così ad un disabile che ha sollecitato una soluzione. “Il problema della validità all'estero del contrassegno speciale rilasciato agli invalidi, è da tempo all'attenzione di questa associazione, che ha interessato le autorità competenti oltre che il garante sulla privacy, il quale vorrebbe una modifica dei dati risultanti sul documento. Data la complessità della questione non si è avuta finora una definizione”.
E intanto, al solito, i diritti di molti, aspettano che la burocrazia faccia il suo corso.



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