lunedì 31 gennaio 2011

L'eco del silenzio su Radio Libriamoci Web: aggiornamento #rogodilibri - Diritti umani dei bambini e dei ragazzi con disabilità



L'eco del silenzio 
su Radio Libriamoci Web

trasmissione del 31 gennaio 2011


27 gennaio - Giorno della Memoria



"Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell'aria. La peste si è spenta, ma l'infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo. In questo libro se ne descrivono i segni: il disconoscimento della solidarietà umana, l'indifferenza ottusa o cinica per il dolore altrui, l'abdicazione dell'intelletto e del senso morale davanti al principio d'autorità, e principalmente, alla radice di tutto, una marea di viltà, una viltà abissale, in maschera di virtù guerriera, di amor patrio e di fedeltà a un'idea". 


da "L'asimmetria e la vita" - Primo Levi
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"Quel che ora penso veramente è che il male non è mai 'radicale', ma soltanto estremo, e che non possegga né profondità né una dimensione demoniaca. Esso può invadere e devastare il mondo intero, perché si espande sulla superficie come un fungo. Esso 'sfida' come ho detto, il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, di andare alle radici, e nel momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla. Questa è la sua 'banalità'. Solo il bene è profondo e può essere radicale".


da "La banalità del male" - Hannah Arendt (1906-1975)


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da Lipperatura blog di Loredana Lipperini un aggiornamento sulla questione dei libri messi al bando in Veneto
27 gennaio 2011


I LETTORI A PREGANZIOL E I RIPENSAMENTI DEGLI ASSESSORI

Due notizie. Due buone notizie, aggiungerei.

La prima viene, telefonicamente, da Preganziol. Davanti alla biblioteca comunale si sono radunate tantissime persone. Lettori e cittadini, studenti, i ragazzi di Libera di Don Ciotti, scrittori che hanno volantinato e letto brani. Si è parlato molto e con grande calore. Chi era presente posterà al proprio ritorno.
La seconda viene dal Veneto. Anzi: dalla regione Veneto. L’assessore all’Istruzione Donazzan dichiara che non spedirà nessuna lettera alle scuole. Questo il testo del comunicato:


“Non è più necessaria alcuna lettera, perché l’obiettivo e’ stato raggiunto: stigmatizzare le firme a favore di  Cesare Battisti”. Lo dichiara Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro in merito alla lettera, che aveva dichiarato di voler inviare alle scuole del Veneto, in cui invitava a non adottare i libri di autori che avevano  firmato il manifesto pro Battisti.
“E siccome- aggiunge Donazzan-, non intendo dare ulteriore fiato ad una polemica creata a priori, ho inteso non inviare alcuna lettera a supporto del giudizio di condanna dato da tutte le Istituzioni italiane con in testa il Capo dello Stato, per chiudere  con il mio Presidente di Regione Luca Zaia, che hanno giustamente definito Battisti un delinquente”.
“L’intento- conclude l’assessore regionale- è stato raggiunto: isolare nei fatti e nei giudizi quanti, mi auguro improvvidamente, hanno inteso sostenere l’impunita’di Battisti”.


Isolare?
Battute molto facili a parte, due risultati importanti sono stati ottenuti, anzi tre:
- Nessuna lettera partirà, nessun preside del Veneto si sentirà invitato a togliere dalle biblioteche scolastiche e dalle letture degli studenti i testi incriminati. E, soprattutto, nessun gravissimo precedente di “indirizzo politico” su cosa leggere e cosa no, verrà aperto.
- Per quanto riguarda l’assessore alla Provincia Speranzon, l’invito ad eliminare i libri dalle biblioteche della Provincia si è trasformato in una mozione di minoranza al Comune di Venezia. Che resta un grave atto politico: ma non una violazione della Costituzione.
- La mobilitazione attorno a Preganziol ha impedito che si consumasse un sopruso doppio: nei confronti dei testi di uno scrittore, e soprattutto nei confronti di una donna coraggiosa. Peraltro, Il Gazzettino ha dovuto pubblicare una smentita all’articolo di ieri.


Ma.
La guardia resta alta. Difficile pensare che personaggi di questo genere, che sono stati costretti a tornare sui propri passi da lettori e cittadini, non meditino il rilancio. Magari contando sul fatto di poter agire nel silenzio, o al massimo in qualche accorto trafiletto in cronaca locale.
Dunque, occhi aperti.
E grazie. Di cuore.


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Rispettiamo i diritti umani
dei bambini e dei ragazzi con disabilità
 

26 gennaio 2011 - LEDHA scrive una lettera aperta al Ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini e al Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia Giuseppe Colosio.
Di seguito il testo della lettera
  (qui)



All'attenzione di
Maria Stella Gelmini
Ministro dell'Istruzione
Giuseppe Colosio
Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale Lombardia
c.c.
Membri dell'Osservatorio sulla condizione delle persone con disabilità

Oggetto: Rispettiamo i diritti umani dei bambini e dei ragazzi con disabilità


Gentile signora Ministro ed egregio Signor Direttore, 

vi scriviamo questa lettera a pochi giorni dalla sentenza del Tribunale di Milano che ha stabilito "la natura discriminatoria della decisione delle amministrazioni scolastiche di ridurre le ore di sostegno scolastico per l'anno in corso rispetto a quelle fornite nell'anno scolastico precedente".
Si tratta, come certo vi è noto, della sentenza con il quale il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso dei genitori di 17 studenti milanesi che quest'anno hanno visto ridursi le ore degli insegnanti di sostegno assegnati alle classi frequentate dai loro figli con disabilità.
Non è certo la prima volta che il Ministero viene condannato per questo genere di situazioni. Da diversi anni i giudici dei Tribunali Amministrativi sono intervenuti ricordando che i diritti degli alunni con disabilità non possono essere in alcun modo limitati dai problemi di bilancio del Ministero.

In questo caso vi è però una importante novità. 

Per la prima volta in Italia, un Tribunale ha ritenuto che l'inadeguata ed insufficiente assegnazione delle ore di sostegno costituisca una discriminazione a danno degli alunni con disabilità e non solo una lesione del diritto allo studio e all'inclusione scolastica. Il riferimento è alla Legge 67 del 2006 che stabilisce le "Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni" ma anche con un esplicito richiamo alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. 
Negare le risorse necessarie per garantire il diritto allo studio dei bambini e ragazzi con disabilità significa quindi non rispettare i loro diritti umani.

Per questo motivo ci sentiamo in dovere di segnalare la questione all'Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità affinché possa verificare che il Governo, il Ministero dell'Istruzione e gli Uffici Scolastici regionali mettano a disposizione della Scuola, di tutte le scuole d'Italia tutte le risorse necessarie per "promuovere, proteggere e garantire" ai bambini e ragazzi con disabilità il pieno ed eguale godimento del diritto allo studio, in condizione di eguaglianza con gli altri.

Chiediamo di sapere in che modo, già a partire da quest'anno, il Ministero intenda affrontare questi problemi: ad esempio nella sola Lombardia , solo per garantire un rapporto 1:2, in molte situazioni peraltro inadeguato, mancano più di 2000 cattedre di sostegno per fare fronte alle esigenze dei bambini con disabilità che frequentano le scuole lombarde.

Vorremmo essere certi che, alla partenza del prossimo anno scolastico, tutte le scuole abbiano le risorse e le competenze per poter veramente garantire il diritto all'istruzione delle persone con disabilità.

Ci auguriamo ed opereremo affinché la straordinaria trentennale esperienza inclusiva della Scuola italiana possa comparire nel prossimo rapporto alle Nazioni Unite sullo stato dei diritti dei bambini e delle persone con disabilità in Italia, ancora come punto di riferimento mondiale.


Distinti saluti
Fulvio Santagostini
Presidente LEDHA
.

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