tag:blogger.com,1999:blog-26350289495407699622024-02-22T09:35:21.867+01:00L'eco del silenzioLuciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.comBlogger100125tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-60059502971658750842011-04-20T22:08:00.002+02:002011-04-20T22:11:22.398+02:00Stuprata e uccisa dai militari Ayat al-Ghermezi poetessa del Bahrain.<br />
da <b><span class="Apple-style-span" style="color: orange;">Peacereporte.net</span> </b>(<a href="http://it.peacereporter.net/articolo/28093/Bahrein,+poetessa+anti-regime+stuprata+e+uccisa+dai+militari"><span class="Apple-style-span" style="color: black;">qui</span></a>)<br />
del 20 aprile 2011<br />
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<br />
<div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: orange; font-size: large;">Bahrein, poetessa anti-regime <br />
stuprata e uccisa dai militari</span></b></div><div style="text-align: center;"><br />
</div><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="color: orange;">Si tratta di Ayat al-Ghermezi, 20 anni, che ha recitato le sue poesie contro il regime durante le proteste in piazza della Perla nella capitale</span></b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://it.peacereporter.net/upload/4/48/485/4853/48531.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://it.peacereporter.net/upload/4/48/485/4853/48531.jpg" /></a></div>Una poetessa del Bahrain nota per aver composto poemi contro il governo di Manama è stata uccisa dopo essere stata arrestata e violentata dalle forze governative. Si tratta di Ayat al-Ghermezi, 20 anni, che ha recitato le sue poesie contro il regime e il primo ministro del Bahrain Khalifah Ibn Salman al-Khalifah durante le proteste in piazza della Perla nella capitale, come riferisce il sito di notizie Farda. Già subito dopo la lettura, Ayat al-Ghermezi ha iniziato a ricevere insulti, lettere ed e-mail intimidatorie. Secondo quanto spiega la sua famiglia, una volta recatasi dalla polizia a riferire delle minacce ricevute, è stata insultata anche dai funzionari. Alla fine di marzo le forze di sicurezza hanno realizzato due bitz in casa sua, minacciando la sua famiglia affinché fornisse informazioni su Ayat, minacciando che, in caso di silenzio, avrebbero "distrutto la casa con le proprie mani, come ordinato da funzionari di alto grado". Così la famiglia ha confessato dove fosse e di lei non si sono avute più notizie. Quando sono iniziate le sue ricerche, la polizia ha detto alla famiglia di non sapere dove si trovasse e ha tentato di far firmare ai parenti una lettera che confermava la sua scomparsa.<br />
<br />
A metà aprile una telefonata anonima alla famiglia ha informato che Ayat era in coma in un ospedale militare. Al nosocomio i dottori hanno confermato che Ayat era entrata in coma dopo essere stata stuprata più volte. A nulla sono serviti gli sforzi dei medici per salvarle la vita e la poetessa è morta all'ospedale militare.<br />
<br />
È da metà febbraio che migliaia di manifestanti anti-governo in Bahrain sono scesi per le strade chiedendo la fine della dinastia sunnita degli Al-Khalifa, che da oltre quarant'anni è al governo del Paese. Dal 13 marzo l'Arabia Saudita ha inciato propri militari nell'isola del Goflo Persico risponendo alle richieste di Manama per sopprimere la rivolta popolare. Stando alle fonti locali, decine di persone sono state uccise e in centinaia sono state arrestate durante la repressione da parte del governo delle manifestazioni pacifiche.<br />
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.Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-45512828785635411242011-03-12T00:21:00.002+01:002011-03-12T00:35:03.054+01:00Un altro 8 Marzo: Non sarà possibile libertà senza uguaglianza!<div align="center"><br />
<b><span style="font-size: large;">Un altro 8 Marzo </span></b></div><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuxPk_8-XXW3VFqZxFEraub8TuyzbX4F56A3hRgKaLOeHLTnqT2SXssm5yo46KIDwvmZvb-V1Hyt-FuhwWo039UUWe6Cn8pDkoMmKtANfPhY8r_362OGwVp8oYsbGIm9rJ8rpJHGVw8_UI/s1600/190665_1858019061172_1561744151_3801510_368508_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuxPk_8-XXW3VFqZxFEraub8TuyzbX4F56A3hRgKaLOeHLTnqT2SXssm5yo46KIDwvmZvb-V1Hyt-FuhwWo039UUWe6Cn8pDkoMmKtANfPhY8r_362OGwVp8oYsbGIm9rJ8rpJHGVw8_UI/s400/190665_1858019061172_1561744151_3801510_368508_n.jpg" width="266" /></a></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">L'8 Marzo quest'anno è stato tante voci, tanti luoghi e un numero indefinito di modi con cui le donne hanno deciso di esserci non solo per le altre donne, ma per un'altra idea di società. </span><br />
<div align="left"></div><div align="left"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">I vari movimenti hanno portato non solo nelle piazze, ma ciascuno negli spazi che riteneva gli fossero più idonei, la sua diversità e pensiero. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">Questa molteplicità di espressioni, linguaggi e storia pregressa, non l'ho vista come una divisione, ma al contrario come una ricchezza e possibilità di confronto su molteplici livelli e tematiche, tutte comunque bisognose di essere affrontate.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">Voglio soffermarmi su un particolare messaggio di libertà che ho visto dispiegarsi proprio sotto i miei occhi l'8 Marzo a Roma: prima in metro (in concomitanza con i momenti delle Persone-libro di Donne di Carta), poi nella piazza di Se non ora quando ed infine davanti all'ambasciata iraniana dove però non sono potuta andare.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">Nella <em>mia</em> <strong>Giornata internazionale della donna</strong> le parole delle donne iraniane che chiedono libertà, hanno lasciato un ricordo che sovrasta in qualche modo le altre voci.</span><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">Sono scesa in piazza per l'Italia, per il suo riscatto e per la situazione delle donne nel nostro paese, ma se non mi fosse capitato fra le mani il volantino che ora vi riproporrò o non avessi visto il cartello con le richieste basilari di queste donne, probabilmente ai significati e alla ricchezza di questo 8 Marzo sarebbe mancato molto.</span><br />
<br />
<div style="text-align: center;">---------------------</div><div align="left" style="text-align: center;"><br />
<br />
<div style="text-align: left;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">L’8 marzo, giornata mondiale della donna, in concomitanza con la relazione periodica sulle violazioni dei diritti umani in Iran che Ban Ki-Moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite, rivolge al “Consiglio dei Diritti dell’Uomo”, a Roma, un gruppo di attivisti per la difesa dei diritti umani e per l’uguaglianza di genere ha indetto un sit-in di protesta, contro la violazione dei diritti delle donne e la repressione dei movimenti di liberazione del popolo iraniano, davanti all’Ambasciata della Republica Islamica dell’Iran, dalle ore 17.00 alle ore 19.00. Invitiamo le donne e gli uomini che lottano per l’uguaglianza e la libertà a partecipare a questa iniziativa.</span></div><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: left;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><br />
</span></div><br />
<div style="text-align: left;">با فرارسیدن 8 مارس ,روز زن و همزمانی آن با ارائه گزارش مقطعی بان کی مون در باره موارد نقض حقوق بشر در ایران در شورای حقوق بشر سازمان ملل و دومین سه شنبه از سه شنبه های اعتراضی در ایران که به مناسبت این روز پیش بینی شده,گروهی از فعالین حقوق بشر و حقوق زنان در رم گردهمائی اعتراضی نسبت به نقض حقوق زنان و سرکوب جنبش آزادی خواهی ملت ایران در مقابل سفارت جمهوری اسلامی ایران در رم از ساعت 17:00 الی 19:00 تدارک دیده اندلذا از کلیه زنان و مردان بابری طلب و آزادیخواه جهت شرکت در این گردهمائی دعوت بعمل میآید</div></div><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><br />
<br />
Appello delle attiviste del movimento delle donne iraniane in occasione dell’8 marzo:</span><br />
<div style="text-align: -webkit-left;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqJZqi9Uk1_FNV3Zxoyll1ngWMcfI6w7ksuuK7HdFfLQgbiBYvDdys7MfhxszELM-dFBEreCYNLSX-SnmNinNB3aLOWPO_OV9GRLHhuqsTt6rcgGjE3ExqBaMPtlfM7qoFtpKlGd0FmMSv/s1600/Iran.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqJZqi9Uk1_FNV3Zxoyll1ngWMcfI6w7ksuuK7HdFfLQgbiBYvDdys7MfhxszELM-dFBEreCYNLSX-SnmNinNB3aLOWPO_OV9GRLHhuqsTt6rcgGjE3ExqBaMPtlfM7qoFtpKlGd0FmMSv/s400/Iran.bmp" width="282" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><b><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Non sarà possibile libertà senza uguaglianza!</span></span></b></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">L'8 marzo è la giornata mondiale delle donne. Una giornata dedicata a noi. Una giornata, in nome della libertà e dell'uguaglianza, che corrisponde al 17/12/1389 (data del calendario iraniano), un martedì di protesta.<br />
</span><br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Un altro 8 marzo per noi donne iraniane che, ogni anno, per parlare dei nostri diritti andiamo incontro ad una violenta e ingiusta repressione da parte delle forze dell'ordine governative.<br />
</span><br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Per le donne iraniane, a differenza delle donne di molti paesi, l'8 marzo non è un giorno di festa in cui ci si scambiano fiori. È la giornata della minaccia e dell'incertezza. È la giornata della protesta!<br />
</span><br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Da anni, in questa data, nelle nostre case, nei parchi, nelle sale chiuse e per le strade sussurriamo e a volte urliamo “no alla discriminazione!”, pagando un prezzo alto.</span><br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><br />
Di tutto ciò non sono rimasti solo ricordi e leggi non modificate. Abbiamo scritto una pagina di storia nella quale silenzio e sottomissione non vengono considerati valore. Una storia che ha insegnato alle giovani generazioni a resistere di fronte alla violenza. Una storia che ha insegnato a donne e uomini a dire “no all'imposizione!”. Una storia di cui ciascuna pagina rappresenta il tenace impegno per una vita migliore.</span><br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><br />
Noi, un gruppo di attiviste del movimento delle donne iraniane, manifestiamo la nostra solidarietà con donne e uomini che gridano in nome della libertà e della democrazia per le strade delle città iraniane, e a conferma dell'appello di <b>Shirin Ebadi</b> ribadiamo che: “negli avvenimenti politici, non dimentichiamo le nostre richieste fondate sull'<i>uguaglianza giuridica</i>; in questo giorno, insieme ai nostri fratelli, scendiamo per le strade e appoggiamo le richieste di tutti, perché raggiungere l'uguaglianza dei diritti è possibile solo in uno stato democratico”.<br />
</span><br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Noi, scendiamo per le strade insieme alle nostre sorelle la cui voce di protesta, in Iran, anche nella giornata mondiale delle donne, viene repressa; lo facciamo per le donne che nelle prigioni pagano il caro prezzo della libertà; per le madri che hanno perso i figli a seguito delle esecuzioni del governo iraniano; per le ragazze e le madri che hanno perso la vita per aver detto “non alla sottomissione”; per le ragazze che nessuna legge protegge di fronte al fanatismo maschile e ai crimini d'onore.<br />
</span><br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Noi scendiamo per le strade per essere la voce soffocata delle donne vittime della violenza, e insieme alle nostre sorelle in Tunisia, Egitto, Libano, Bahrein, Yemen, Libia, ecc, chiediamo uguaglianza di genere, libertà, e l'eliminazione di ogni forma di discriminazione legale e culturale.<br />
</span><br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">In questo momento molti nostri fratelli e sorelle sono in carcere, perciò chiediamo anche la liberazione dei prigionieri di opinione.<br />
</span><br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Nessun sistema legale assicura giustizia e democrazia se all'interno delle singole leggi non c'è uguaglianza dei diritti tra uomo e donna. Perciò, cambiare le leggi significa iniziare il percorso verso la democrazia e l'uguaglianza di genere e garantire, nel nostro paese, uguali diritti per tutti. Senza dubbio, fino a quel giorno, ogni 8 marzo, per noi, sarà una giornata di protesta.</span><br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEim6BNKkFYxkcTbhH-3t-ilpOqQxD5ZY3YjfINaw3g64ZkSShlkoIdWp0yi80XAwOqKfwRrmW9dr-kR8AAU_APD2JTCAplq3_ICdPxjW8Liq28DE-53f2SDjqcO9UjfQoeYtf4csZ6ssgd1/s1600/188778_1858035181575_1561744151_3801565_8058309_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEim6BNKkFYxkcTbhH-3t-ilpOqQxD5ZY3YjfINaw3g64ZkSShlkoIdWp0yi80XAwOqKfwRrmW9dr-kR8AAU_APD2JTCAplq3_ICdPxjW8Liq28DE-53f2SDjqcO9UjfQoeYtf4csZ6ssgd1/s640/188778_1858035181575_1561744151_3801565_8058309_n.jpg" width="427" /></a></div><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
Grazie a <b>Parisa </b>e <b>Zara </b>per i documenti, le parole e la presenza nonostante i tempi strettissimi fra le tre manifestazioni, c'erano e non solo per le donne iraniane, ma per tutte e tutti.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">Un ulteriore ringraziamento a <b>Stefania Molajoni</b> che ha scattato le foto di quella giornata speciale.</span></div><br />
<div style="text-align: right;"><i>L.C. </i></div><div style="text-align: right;"><br />
</div><br />
</div>Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-22671285803945862322011-03-02T18:05:00.001+01:002011-03-02T18:07:54.696+01:008 Marzo in versi<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="color: red; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;"><b><u><br />
</u></b></span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="color: red; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;"><b><u>Verso l'8 Marzo in versi</u></b></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Le donne continuano ad esserci e a trovare infiniti modi per far sentire le loro voci.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'8 marzo è un giorno importante e lo è stata anche storicamente, proprio </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">in questa data scelta poi per essere la <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_internazionale_della_donna"><span class="Apple-style-span" style="color: black;">Giornata internazionale della donna</span></a></b>, sono accadute grandi cose: scoperte, battaglie, inizi di rivoluzioni, annunci bellici tremendi (<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/8_marzo">qui</a>). <br />
E' una data densa in cui spero potranno coagularsi nuove energie per scrivere un pezzo di storia.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Le donne sono stanche di vedersi strappare i loro diritti più elementari, stanche di non avere voce </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">sul proprio futuro </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">se non a costo di battaglie durissime</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">, stanche di essere rappresentate come un corpo con canoni estetici imposti da altri, stanche di morire solo perché sono donne, stanche di mandare avanti con il loro lavoro non retribuito il welfare di un paese, stanche di contare, guadagnare, sperare molto meno di un coetaneo maschio.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Le donne sono stanche, ma non</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"> arrese, anzi il 13 febbraio ha dato un po' a tutte, giovani e vecchie, informate e no, vecchia guardia o neofite la percezione di quante siamo e di come la nostra unione possa veramente diventare la leva per scalzare questo status quo che ci va così tanto stretto.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Tornando alle varie attività che stanno venendo proposte per l'8 Marzo ve ne segnalo due, che si sono anche "gemellate" a cui aderirò io per prima.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Dal blog <b><a href="http://attacchidipoesia.blogspot.com/2011/02/8-marzo-operazione-poetry-attack.html"><span class="Apple-style-span" style="color: black;">Attacchi di poesia</span></a></b> di <b><i>Giorgia Vezzoli</i></b> la stessa di <b><a href="http://vitadastreghe.blogspot.com/"><span class="Apple-style-span" style="color: black;">Vita da streghe</span></a></b>:</span><br />
<br />
<div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: red; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">8 MARZO: OPERAZIONE POETRY ATTACK!</span></b></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-c9BYUOX_XUM/TWGO-hkzaZI/AAAAAAAAAao/1e5jnbguaQY/s1600/8marzo2011.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="133" src="http://2.bp.blogspot.com/-c9BYUOX_XUM/TWGO-hkzaZI/AAAAAAAAAao/1e5jnbguaQY/s320/8marzo2011.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: red;">L'IDEA</span> </b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Per l’<b>8 marzo</b> vogliamo reclamare e declamare<b> i nostri diversi modi di essere donna</b> in modo creativo. Come? Attraverso<b> la poesia</b> che, proprio come noi, trova poco spazio sui media e nella società!</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Facciamo la <b>rivoluzione culturale</b>, riportiamo la poesia in mezzo alla gente, per ricordare a noi e a chi ci sta intorno l’importanza delle parole e <b>la bellezza di una rappresentazione molteplice delle donne</b> contro il modello unico imperante.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: red;"><b>PER STRADA</b></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>L’8 marzo scendi in strada con una poesia o dei versi sulle donne appesi al collo</b> (basta fare un semplice cartello con del cartoncino).</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Puoi andare al lavoro, salire sull’autobus, passeggiare con amiche ed amici con il tuo cartello poetico. Puoi anche fermarti in uno spazio pubblico e leggere la poesia!</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>Scegli tu i versi che preferisci</b>: puoi pescarli all’interno della sezione <a href="http://attacchidipoesia.blogspot.com/search/label/DONNE">DONNE</a> di POETRY ATTACK oppure scrivere/riportare quelli che vuoi.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-BX19sZBmYik/TWGO1MAImFI/AAAAAAAAAak/jx4fOWDMdSk/s1600/100_2256.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-BX19sZBmYik/TWGO1MAImFI/AAAAAAAAAak/jx4fOWDMdSk/s320/100_2256.jpg" width="240" /></a></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: red; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>SU FACEBOOK</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>Pubblica la foto del tuo "cartello poetico" sulle donne come immagine del tuo profilo Facebook per tutta la settimana <u>dal 6 al 13 marzo</u></b>.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">In questo modo, se non potrai fare il tuo “attacco di poesia” per strada, la foto dei versi che hai scelto sarà comunque un poetry attack a spasso per la Rete! </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><a href="http://www.facebook.com/pages/Vita-da-streghe/117973484883937?sk=info"><img border="0" height="149" src="https://lh6.googleusercontent.com/-cDm9ZhgvD90/TWjJbsm3mJI/AAAAAAAAAbg/QFLMTUswr0g/s320/poesiaprofilo.jpg" width="320" /></a></span></div><span class="Apple-style-span" style="color: red; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>CONDIVIDI</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>Se vuoi, manda una foto o un video della tua perfomance o del tuo cartello ed invialo a <a href="mailto:donnepensanti@gmail.com"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;">donnepensanti@gmail.com</span></a> </b>(se è un video, mandaci il link pubblico). Oppure condividilo nella bacheca dell'evento Facebook.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Foto e link dei video ricevuti via email saranno pubblicati, dopo l'evento, sul sito <a href="http://www.donnepensanti.net/"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;">DONNE PENSANTI</span></b></a> e sul blog <a href="http://poetryattack.blogspot.com/"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;">POETRY ATTACK</span></b></a>.</span><br />
<div style="text-align: center;"><div style="text-align: -webkit-auto;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: red;">> <b><a href="http://www.facebook.com/event.php?eid=180033518707772"><span class="Apple-style-span" style="color: red;">VAI ALL'EVENTO FACEBOOK</span></a> </b><</span></span></div><br />
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">-----------------</div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Ci sono tanti modi di portare avanti una rivoluzione, la poesia è uno di questi. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I versi lavorano per il risveglio della cultura e delle coscienze, a differenza di uno slogan che nasce per essere ricordato al di là dei contenuti che porta, un testo poetico respira e fa respirare le menti che lo incontrano, così le parole contengono mondi e gli spazi bianchi sono le pause di un cammino importante.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Infine ecco a voi l'altro "evento" perfettamente sovrapponibile e intrecciabile con il precedente, non a caso sono stati in qualche modo gemellati. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">E' stato ideato dalle <b><a href="http://www.donnedicarta.org/"><span class="Apple-style-span" style="color: black;">Donne di carta</span></a></b> credo ben prima della nascita dei vari movimenti o che i neonati comitati iniziassero ad organizzarsi. E' nel loro DNA portare i libri e la cultura in tutti quei posti che apparentemente non sarebbero loro deputati e questa è a mio avviso solo un'altra tappa di un percorso che guarda lontano e da sempre.</span><br />
<br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="color: red; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><b>8 marzo: 'Passi' di donna</b></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><img border="0" height="283" src="http://www.donnedicarta.org/images/stories/copertinalibro.jpg" width="400" /></div><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
Le persone libro di Donne di carta vi aspettano alle stazioni metropolitane di Castro Pretorio e San Giovanni dalle ore 13.30 alle 14.00 e poi a Repubblica fino alle 15.00. Noi a memoria voi... con un libro in mano...</span></b><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">di <b>Sandra Giuliani</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Un 8 marzo speciale. Senza mimose. Un 8 marzo camminando (passi) e dicendo passi.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Un 8 marzo ferme ad aspettare nei luoghi dove la gente passa. Per contarci, sì, per dire: "noi contiamo".</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Le persone libro dell'Associazione donne di carta dicono a memoria, a voce alta. Senza recitare. Dicono e guardano chi ascolta.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Parole conservate nella memoria e dette a memoria: parole letterarie "finte" accanto a parole di vita "vere" che testimoniano la libertà di scelta e l'autodeterminazione femminile, la specificità di uno sguardo di donna, civile e appassionato, empatico e critico sul Mondo. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Perché la Letteratura "rappresenta", racconta la vita di tutti.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Saranno anche le parole della Carta dei Diritti della Lettura – frutto di una scrittura collettiva – perché la lettura non è un privilegio o un tempo minore, "perso e improduttivo" ma un diritto della persona senza alcuna discriminazione e un tempo utile per crescere. E una Persona ha bisogno di pane e di leggere per vivere.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Carta che ha ricevuto, nella sua presentazione, il 4 febbraio a Bastia Umbra, una medaglia dal Presidente Napolitano come premio di rappresentanza e che sarà presentata, presto, al Parlamento europeo. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">E, infine, le parole forti di uguaglianza e di dignità scritte nella Costituzione italiana.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">In collaborazione con la Commissione delle Elette del Comune di Roma e con la Met.Ro., le persone libro dell'Associazione Donne di carta saranno queste parole.</span><br />
<br />
-----------------<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: 16px; font-weight: bold;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">DOPO IL 13 FEBBRAIO... MAI PIU' ZITTE!</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><a href="http://www.facebook.com/event.php?eid=128257333914356">Qui</a></span> </b>una panoramica in costante aggiornamento di ciò che si sta organizzando nelle varie città.</span><br />
<br />
.Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-85688148391277793002011-03-01T13:08:00.003+01:002011-03-01T13:30:10.957+01:00L'eco del silenzio su Radio Libriamoci Web:la Giornata mondiale delle Malattie Rare<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqw0uYcPLQ64pWC-1R6xxrWlDWGnUit7d7ARAoCA5qww_1Rci5VRkhwxgJ6VXHpAMNkp3LlKYiyXq8I9vViT2YmMJOs6elBB0wo31TubuF5GOAXLSZU0F2-xKokZTWyEyeBalXLMybGBFE/s1600/megafono+ON+AIR.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqw0uYcPLQ64pWC-1R6xxrWlDWGnUit7d7ARAoCA5qww_1Rci5VRkhwxgJ6VXHpAMNkp3LlKYiyXq8I9vViT2YmMJOs6elBB0wo31TubuF5GOAXLSZU0F2-xKokZTWyEyeBalXLMybGBFE/s320/megafono+ON+AIR.JPG" width="320" /></a></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><b><br />
</b></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><b><br />
</b></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;">L'eco del silenzio </span></b></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;">su Radio Libriamoci Web</span></b></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">trasmissione del 28 febbraio 2011</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;">28 Febbraio: <br />
Giornata mondiale delle malattie rare</span></b></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnj2yJp1J5u6G9VDC2U_5XmQ68KUW7EOXqwRLGHMDHHP3BU1SNbyzKm6Ba1kDMi7aFSALKhSXzqiH2WgfbnaAWq1PXR5ZejA6sDVW0ApZwKX-nRgxnd8E0fm4Z88AH3GjDnwqKqg1ZUNC_/s1600/46965_1613981474493_1385005662_31655551_2466457_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnj2yJp1J5u6G9VDC2U_5XmQ68KUW7EOXqwRLGHMDHHP3BU1SNbyzKm6Ba1kDMi7aFSALKhSXzqiH2WgfbnaAWq1PXR5ZejA6sDVW0ApZwKX-nRgxnd8E0fm4Z88AH3GjDnwqKqg1ZUNC_/s400/46965_1613981474493_1385005662_31655551_2466457_n.jpg" width="400" /></a></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">dal sito dell'<b>Istituto Superiore di Sanità: <br />
Centro Nazionale Malattie Rare</b> (<a href="http://www.blogger.com/L'eco%20del%20silenzio%20%20su%20Radio%20Libriamoci%20Web%20%20trasmissione%20del%2028%20febbraio%202011%20%20%2028%20Febbraio:%20Giornata%20mondiale%20delle%20malattie%20rare%20%20%20%20dal%20sito%20dell'Istituto%20Superiore%20di%20Sanit%C3%A0:%20Centro%20Nazionale%20Malattie%20Rare%20%20Cosa%20sono%20le%20malattie%20rare?%20%20%20Una%20malattia%20%C3%A8%20considerata%20%22rara%22%20quando%20colpisce%20non%20pi%C3%B9%20di%205%20persone%20ogni%2010.000%20abitanti.%20La%20bassa%20prevalenza%20nella%20popolazione%20non%20significa%20per%C3%B2%20che%20le%20persone%20con%20malattia%20rara%20siano%20poche.%20Si%20parla%20infatti%20di%20un%20fenomeno%20che%20colpisce%20milioni%20di%20persone%20in%20Italia%20e%20addirittura%20decine%20di%20milioni%20in%20tutta%20Europa.%20Del%20resto,%20il%20numero%20di%20Malattie%20Rare%20conosciute%20e%20diagnosticate%20oscilla%20tra%20le%207000%20e%20le%208000.%20Parlare%20di%20malattie%20rare%20nella%20loro%20totalit%C3%A0%20e%20non%20come%20singole%20patologie,%20serve%20a%20mettere%20in%20luce%20e%20riconoscere%20una%20serie%20di%20comuni%20problematiche%20assistenziali%20e%20a%20progettare%20interventi%20di%20sanit%C3%A0%20pubblica%20mirati%20e%20non%20frammentati%20che%20coinvolgano%20gruppi%20di%20popolazione%20accumunati%20da%20bisogni%20simili,%20pur%20salvaguardandone%20peculiarit%C3%A0%20e%20differenze.%20%20%20Maggiori%20informazioni%20qui.%20%20---------------------%20%20%20Sesso%20e%20disabilit%C3%A0%20%20di%20Giuseppe%20Franchina%20%20Ho%20sempre%20sostenuto%20che%20le%20barriere%20che%20mi%20preoccupano%20davvero,%20non%20sono%20quelle%20architettoniche,%20ma%20quelle%20mentali,%20profondamente%20radicate%20nella%20societ%C3%A0.%20%20Si%20riesce%20sempre%20a%20trovare%20qualcuno%20che%20ti%20aiuti%20a%20superare%20una%20rampa%20di%20scale%20o%20ad%20arrivare%20dove%20tu%20non%20puoi,%20ma%20si%20deve%20compiere%20un%20duro%20e%20costante%20lavoro%20per%20estirpare%20il%20seme%20dell'intolleranza%20che%20spesso%20%C3%A8%20concimato%20dall'ignoranza.%20Per%20questo,%20cari%20ascoltatori,%20desidero%20mettere%20l'accento%20su%20un%20malcostume%20molto%20diffuso%20nel%20nostro%20%22Bel%20Paese%22%20ipocritamente%20cattolico:%20la%20presunta%20asessualit%C3%A0%20dei%20disabili.%20Da%20disabile%20ho%20potuto%20spesso%20imbattermi%20in%20sguardi%20di%20stupore,%20imbarazzo%20e%20curiosit%C3%A0,%20nella%20migliore%20delle%20ipotesi,%20quando%20la%20gente%20comune%20si%20avvicinava%20a%20me.%20Ma%20nulla%20%C3%A8%20stato%20pi%C3%B9%20fastidioso%20ed%20irritante%20dello%20sguardo%20che%20ho%20ricevuto%20quando,%20una%20volta%20entrati%20in%20confidenza,%20ho%20dichiarato%20di%20avere%20una%20mia%20vita%20sessuale.%20%20La%20curiosit%C3%A0%20dapprima%20provata,%20adesso%20si%20tramutava%20in%20disappunto,%20disgusto%20quasi:%20Impossibile%20che%20un%20disabile%20con%20una%20fisicit%C3%A0%20discutibile%20come%20la%20mia,%20uno%20storpio,%20possa%20avere%20una%20vita%20sessuale!%20Dopo%20il%20primo%20momento%20di%20fastidio,%20sono%20sempre%20riuscito%20a%20soprassedere%20ed%20a%20non%20curarmi%20di%20questa%20becera%20immagine%20che%20ha,%20di%20noi%20disabili,%20la%20societ%C3%A0.%20Per%C3%B2%20ho%20cominciato%20a%20riflettere%20chiedendomi%20quanto%20sia%20esteso%20questo%20%22cancro%22%20che%20devasta%20i%20nostri%20rapporti%20interpersonali.%20Il%20problema%20non%20%C3%A8%20cos%C3%AC%20trascurabile%20come%20si%20possa%20credere.%20Conosciamo%20tutti%20l'importanza%20che%20ricopre%20il%20sesso%20nella%20nostra%20societ%C3%A0.%20Un%20esempio%20palese%20%C3%A8%20il%20fatto%20che%20sia%20strumentalizzato%20a%20qualsiasi%20livello%20per%20i%20pi%C3%B9%20disparati%20scopi:%20pubblicit%C3%A0,%20politica,%20spettacolo,%20lavoro%20e%20persino%20istruzione.%20Un%20disabile,%20che%20per%20credenza%20popolare%20%C3%A8%20asessuato,%20viene%20automaticamente%20estromesso%20da%20una%20normale%20relazione%20con%20l'altro%20sesso%20senza%20alcuna%20possibilit%C3%A0%20d'appello%20e%20questo%20condiziona%20pesantemente%20la%20sua%20integrazione%20e%20dunque%20la%20sua%20vita.%20Bisogna,%20per%C3%B2,%20fare%20una%20distinzione%20tra%20mielolesi,%20ovvero%20coloro%20che%20hanno%20avuto%20un%20incidente%20o%20qualunque%20altro%20accadimento%20che%20abbia%20provocato%20una%20lesione%20midollare,%20e%20patologie%20neuromuscolari%20che%20comprendono%20moltissime%20malattie%20rare%20delle%20quali%20oggi%20ricorre%20la%20giornata%20mondiale.%20Coloro%20che%20hanno%20una%20lesione%20midollare,%20infatti,%20perdono%20la%20sensibilit%C3%A0%20e%20la%20funzionalit%C3%A0%20della%20parte%20inferiore%20del%20corpo,%20perdendo%20anche%20le%20normali%20attivit%C3%A0%20fisiologiche.%20I%20soggetti%20con%20patologie%20neuromuscolari,%20invece,%20mantengono%20sensibilit%C3%A0%20e%20funzionalit%C3%A0%20di%20tutti%20gli%20organi%20che%20non%20sono%20dotati%20di%20muscoli,%20come%20appunto%20quello%20genitale.%20Una%20persona%20con%20problematiche%20neuromuscolari,%20insomma,%20pu%C3%B2%20fare%20sesso;%20pu%C3%B2%20dare%20e%20ricevere%20piacere%20fisico.%20Pensate%20a%20come%20vivreste%20non%20essendo%20considerati%20uomini,%20o%20donne,%20perch%C3%A9%20manca%20una%20parte%20di%20voi.%20Pensate%20a%20come%20vi%20vedrebbero%20gli%20altri%20considerandovi%20dei%20%22mezzi%20uomini%22%20o%20delle%20%22mezze%20donne%22.%20Tutto%20questo%20porta%20tanti%20ragazzi%20e%20ragazze%20a%20vivere%20una%20verginit%C3%A0%20forzata,%20ma%20soprattutto%20preclude%20loro%20una%20vita%20%22normale%22,%20fatta%20d'incontri,%20rapporti%20di%20coppia,%20matrimoni,%20paternit%C3%A0%20e%20maternit%C3%A0.%20Tutto%20in%20nome%20di%20un'errata%20conoscenza!%20Concludo%20invitandovi%20a%20considerare%20tutto%20ci%C3%B2%20come%20l'ennesimo%20tassello%20di%20un%20concetto%20che%20promuove%20il%20disabile%20come%20persona%20a%20360%C2%B0:%20Una%20persona%20con%20delle%20difficolt%C3%A0%20oggettive,%20ma%20capace%20di%20superarle%20se%20messo%20in%20condizione%20di%20non%20partire%20svantaggiato.%20%20-------------------%20%20%20I%20bambini%20%20di%20Anita%20Pallara%20%20I%20bambini%20sono%20il%20futuro.%20I%20bambini%20sono%20la%20bocca%20della%20verit%C3%A0.%20I%20bambini%20sono%20la%20cosa%20pi%C3%B9%20bella%20del%20mondo.%20I%20bambini%20sono%20i%20pi%C3%B9%20indifesi%20del%20mondo.%20Quando%20muore%20un%20bambino%20muore%20un%20pezzo%20di%20futuro.%20Quando%20una%20malattia%20colpisce%20un%20bambino,%20%C3%A8%20lecito%20chiedersi%20se%20esiste%20qualche%20tipo%20di%20giustizia%20divina%20o%20simile.%20Gli%20adulti%20solitamente%20hanno%20una%20concezione%20del%20bambino%20abbastanza%20vasta,appena%20si%20diventa%20adulti%20iniziamo%20tutti%20ad%20avere%20delle%20%E2%80%9Cteorie%20e%20delle%20opinioni%E2%80%9D%20su%20i%20bambini.%20Quando%20qualcuno%20aspetta%20un%20figlio%20la%20prima%20cosa%20che%20dice%20%C3%A8%20%E2%80%9CVa%20bene%20tutto%20l%E2%80%99importante%20%C3%A8%20che%20sia%20sano%E2%80%9D%20ma%20a%20volte%20capita%20che%20%E2%80%9Cla%20cosa%20pi%C3%B9%20importante%E2%80%9D%20manchi,le%20malattie%20esistono%20e%20colpiscono%20i%20bambini.%20Io%20adesso%20sono%20un%E2%80%99adulta%20con%20una%20malattia%20e%20quindi%20ovviamente%20sono%20stata%20una%20bambina%20con%20una%20malattia.%20Ai%20miei%20genitori%20%C3%A8%20venuta%20a%20mancare%20%E2%80%9Cla%20cosa%20pi%C3%B9%20importante%E2%80%9D%20e%20di%20conseguenza%20gli%20obiettivi,%20le%20teorie%20su%20come%20si%20cresce%20un%20figlio%20e%20la%20quotidianit%C3%A0%20sono%20stati%20stravolti.%20La%20quotidianit%C3%A0%20per%20me%20%C3%A8%20un%20punto%20fondamentale,%20%C3%A8%20la%20base%20su%20cui%20si%20potrebbe%20fondare%20una%20vera%20e%20profonda%20conoscenza%20della%20diversit%C3%A0.%20Un%20bambino%20prende%20coscienza%20del%20mondo%20che%20lo%20circonda%20e%20di%20s%C3%A9%20pian%20piano,%20compie%20dei%20veri%20e%20propri%20step,%20%C3%A8%20come%20un%20piccolo%20esploratore.%20Il%20mondo%20che%20circonda%20un%20bimbo%20malato%20%C3%A8%20un%20mondo%20complesso,%20un%20mondo%20che%20molto%20spesso%20non%20riesce%20ad%20avere%20occhi%20per%20il%20bimbo%20ma%20riesce%20a%20vedere%20solo%20la%20malattia,%20non%20riesce%20a%20vedere%20che%20la%20realt%C3%A0%20di%20quel%20bimbo%20%C3%A8%20la%20stessa%20di%20un%20bimbo%20normale,%20gioca,%20ride,%20scherza,%20fa%20i%20capricci,%20mangia%20schifezze%20e%20fa%20arrabbiare%20i%20genitori%20con%20le%20marachelle.%20Il%20mondo%20che%20lo%20circonda%20per%C3%B2%20spesso%20toglie%20al%20bambino%20tutte%20queste%20cose%20che%20fanno%20parte%20dell%E2%80%99infanzia,%20il%20mondo%20ruba%20l%E2%80%99infanzia%20del%20bambino%20non%20la%20malattia.%20La%20malattia%20specialmente%20quando%20c%E2%80%99%C3%A8%20dalla%20nascita%20viene%20assorbita%20dal%20bambino%20e%20non%20%C3%A8%20il%20bambino%20a%20venire%20assorbito%20dalla%20malattia,%20questa%20%C3%A8%20una%20differenza%20sostanziale,%20poich%C3%A9%20nell%E2%80%99immaginario%20collettivo%20il%20bambino%20disabile%20%C3%A8%20triste%20e%20sofferente.%20Posso%20parlare%20della%20mia%20esperienza%20io%20sono%20affetta%20da%20SMA,non%20ho%20mai%20camminato,%20dall%E2%80%99et%C3%A0%20di%203%20anni%20sono%20in%20carrozzina,%20ho%20visto%20tantissimi%20medici,%20sono%20stata%20ricoverata%20in%20ospedale%20centinaia%20di%20volte,%20a%20Natale,%20a%20pasqua,%20tante%20ricorrenze%20passate%20in%20ospedale.%20I%20bambini%20hanno%20coscienza%20di%20cosa%20accade%20intorno%20a%20loro,%20hanno%20coscienza%20delle%20differenze%20con%20gli%20altri%20bimbi,%20ma%20proprio%20la%20grande%20coscienza%20permette%20di%20vivere%20serenamente,%20per%20me%20non%20camminare%20%C3%A8,%20ed%20era%20normale.%20Sono%20io,%20punto%20e%20basta.%20Mi%20rendo%20conto%20che%20%C3%A8%20un%20concetto%20difficile%20da%20capire%20e%20che%20pu%C3%B2%20sembrare%20forzato%20e%20invece%20%C3%A8%20la%20semplicissima%20realt%C3%A0.%20I%20bambini%20non%20avendo%20teorie%20o%20idealizzazioni%20di%20cos%E2%80%99%C3%A8%20e%20di%20come%20dev%E2%80%99essere%20un%20bambino,%20vivono%20con%20semplicit%C3%A0%20e%20serenit%C3%A0,%20affrontando%20e%20vivendo%20la%20loro%20realt%C3%A0.%20Nella%20vita%20famigliare%20si%20creano%20dei%20paradossi%20agli%20occhi%20esterni,%20normalmente%20un%20genitore%20non%20vuole%20che%20il%20bambino%20si%20allontani%20(fisicamente)%20%20e%20invece%20in%20una%20famiglia%20con%20un%20bimbo%20disabile%20le%20cose%20sono%20diverse%20un%20genitore%20quasi%20esulta%20quando%20il%20proprio%20figlio%20si%20allontana,%20%C3%A8%20un%20segno%20che%20il%20proprio%20bambino%20ha%20la%20possibilit%C3%A0%20di%20vivere%20il%20suo%20spazio.%20Questo%20accade%20anche%20quando%20lo%20spostamento%20%C3%A8%20minimo,%20si%20tratta%20di%20imparare%20a%20vedere%20e%20vivere%20le%20sfumature.%20Questo%20esempio%20all%E2%80%99apparenza%20banale%20%C3%A8%20l%E2%80%99emblema%20di%20come%20cambiano%20gli%20obiettivi%20e%20i%20traguardi%20nelle%20famiglie,%20per%20gli%20adulti%20si%20tratta%20di%20fare%20un%20cambiamento%20e%20come%20ben%20sappiamo%20cambiare%20%C3%A8%20sempre%20difficoltoso%20e%20a%20volte%20addirittura%20doloroso,%20per%20i%20bambini%20si%20tratta%20invece%20semplicemente%20di%20crearsi%20obiettivi%20e%20traguardi,%20differenti%20ma%20sempre%20reali.%20Il%20mondo%20che%20circonda%20il%20bambino%20ha%20il%20dovere%20di%20imparare%20a%20%20vedere%20questi%20traguardi,%20ha%20il%20dovere%20di%20imparare%20a%20rapportarsi%20al%20bambino%20e%20non%20alla%20malattia,%20ha%20il%20dovere%20di%20mettere%20il%20bambino%20nelle%20condizioni%20di%20poter%20sviluppare%20al%20massimo%20le%20proprie%20potenzialit%C3%A0.%20%20La%20parola%20rara%20vuol%20dire%20poco%20conosciuta%20o%20poco%20frequente,%20cosa%20io%20vorrei%20nella%20giornata%20delle%20malattie%20rare?%20Vorrei%20che%20la%20mia%20malattia%20fosse%20rara%20ossia%20poco%20frequente%20ma%20vorrei%20che%20%20la%20mia%20esistenza%20non%20fosse%20rara%20ossia%20poco%20conosciuta.%20%20--------------------%20%20La%20diagnosi:%20preparati%20o%20inconsapevoli?%20%20di%20Ives%20Brizzi%20%20Quando%20arriva%20la%20diagnosi%20puoi%20essere%20preparata%20o%20essere%20completamente%20inconsapevole,%20%C3%A8%20sempre%20un%20pugno%20in%20pieno%20viso,%20ti%20stordisce...%20per%C3%B2%20arriva%20la%20consapevolezza%20e%20con%20essa%20piano%20piano%20la%20quotidianit%C3%A0.%20Potrei%20parlarvi%20di%20speranza,%20disperazione,invece%20voglio%20parlarvi%20proprio%20di%20questo,%20quotidianit%C3%A0,noi%20mamme%20di%20bambini%20con%20patologie%20gravi%20e%20rare%20abbiamo%20una%20nostra%20quotidianit%C3%A0,%20con%20la%20fatica,%20con%20i%20medici,%20con%20le%20terapie,con%20i%20rimedi%20empirici,%20ma%20siamo%20e%20restiamo%20mamme%20e%20donne,%20non%20siamo%20n%C3%A9%20martiri%20n%C3%A9%20eroine,%20semplicemente%20facciamo%20quello%20che%20dobbiamo,%20spesso%20mi%20sento%20dire%20(non%20solo%20io%20credetemi)%20come%20sono%20in%20gamba,%20che%20un%E2%80%99altra%20persona%20al%20mio%20posto...,%20un%E2%80%99altra%20persona%20al%20mio%20posto%20farebbe%20quello%20che%20c%E2%80%99%C3%A8%20da%20fare,%20meglio%20o%20peggio%20in%20base%20alle%20sue%20possibilit%C3%A0.%20E%E2%80%99%20importante%20parlare%20di%20quotidianit%C3%A0,%20soprattutto%20alle%20mamme%20che%20iniziano%20loro%20malgrado%20a%20intraprendere%20questo%20cammino,%20la%20malattia%20con%20la%20quale%20conviviamo%20io%20Luciano%20e%20Anita%20si%20chiama%20sma,%20%C3%A8%20una%20malattia%20rara,%20difficile%20da%20curare,anzi%20non%20esiste%20ancora%20una%20cura,%20%20colpisce%20i%20bambini%20in%20tenera%20e%20a%20volte%20in%20tenerissima%20et%C3%A0,%20quindi%20colpisce%20coppie%20giovanissime%20o%20giovani,%20nel%20pieno%20della%20loro%20felicit%C3%A0,%20la%20nascita%20di%20un%20figlio,%20quante%20mamme%20ho%20visto%20ancora%20inconsapevoli%20e%20con%20la%20disperazione%20negli%20occhi,%20a%20loro%20ho%20sempre%20detto%20%E2%80%9Cnon%20preoccuparti,%20vedrai%20che%20tutto%20andr%C3%A0%20bene,%20si%20vive%20bene%20anche%20con%20la%20sma%E2%80%9D.%20C%E2%80%99%C3%A8%20un%20mondo%20parallelo%20al%20mondo%20che%20tutti%20noi%20conosciamo,%20ed%20%C3%A8%20il%20mondo%20della%20malattia,%20ma%20questo%20mondo%20parallelo%20%C3%A8%20altrettanto%20reale,%20non%20deve%20essere%20per%20forza%20nascosto,%20o%20visto%20come%20un%20incubo,%20c%E2%80%99%C3%A8%20esiste%20ed%20%C3%A8%20meno%20terrificante%20di%20quello%20che%20appare%20dall%E2%80%99esterno,%20%C3%A8%20un%20mondo%20che%20ti%20fa%20cresce%20come%20individuo,%20ti%20regala%20momenti%20di%20gioia%20intensissimi,%20una%20piccola%20conquista%20%C3%A8%20sempre%20una%20grande%20conquista,%20vivere%20la%20vita%20a%20tempo%20pieno,%20vi%20sembra%20poca%20una%20fortuna%20del%20genere?%20%20--------------------%20%20Concludo%20ringraziando%20ancora%20una%20volta%20Giuseppe%20Franchina,%20Anita%20Pallara%20e%20Ives%20Brizzi%20per%20il%20loro%20impegno%20e%20i%20loro%20articoli%20e%20aggiungendo%20ancora%20un%20altro%20grazie%20per%20%20Stefano%20Collettini%20che%20si%20%C3%A8%20occupato%20egregiamente%20della%20ricerca/selezione/rielaborazione%20delle%20foto%20presenti%20nel%20post.%20%20Lucia%20Capparrucci">qui</a>)</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;"><u>Cosa sono le malattie rare</u>? </span></b></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Una malattia è considerata "rara" quando colpisce non più di 5 persone ogni 10.000 abitanti. La bassa prevalenza nella popolazione non significa però che le persone con malattia rara siano poche. Si parla infatti di un fenomeno che colpisce milioni di persone in Italia e addirittura decine di milioni in tutta Europa. Del resto, il numero di Malattie Rare conosciute e diagnosticate oscilla tra le 7000 e le 8000.</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Parlare di malattie rare nella loro totalità e non come singole patologie, serve a mettere in luce e riconoscere una serie di comuni problematiche assistenziali e a progettare interventi di sanità pubblica mirati e non frammentati che coinvolgano gruppi di popolazione accumunati da bisogni simili, pur salvaguardandone peculiarità e differenze. </span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Maggiori informazioni <a href="http://www.iss.it/cnmr/rnmr/cont.php?id=862&lang=1&tipo=4">qui</a>.</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"></span></div><div style="font-family: 'Times New Roman'; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">-------------------</span></span></div><br />
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;"><b>Sesso e disabilità</b></span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
di <b>Giuseppe Franchina</b></span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyatI4NsT7ywj76YzA1kwu48erLi-xauRC_gl0VEhEHA0ENAJBtvrR6bgY-4ti6NLj_xGcH6RrOa5MhyTZoUjKpXiJkrBArurjRrZhNxNUnWbvQBB12D9Wqkw-aLPtAT4Y1vJGPWPsgFUU/s1600/Peppe.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyatI4NsT7ywj76YzA1kwu48erLi-xauRC_gl0VEhEHA0ENAJBtvrR6bgY-4ti6NLj_xGcH6RrOa5MhyTZoUjKpXiJkrBArurjRrZhNxNUnWbvQBB12D9Wqkw-aLPtAT4Y1vJGPWPsgFUU/s1600/Peppe.JPG" /></span></a></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Ho sempre sostenuto che <b>le barriere che mi preoccupano davvero, non sono quelle architettoniche, ma quelle mentali</b>, profondamente radicate nella società.</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Si riesce sempre a trovare qualcuno che ti aiuti a superare una rampa di scale o ad arrivare dove tu non puoi, ma si deve compiere un duro e costante lavoro per estirpare il seme dell'intolleranza che spesso è concimato dall'ignoranza.</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Per questo, cari ascoltatori, desidero mettere l'accento su un malcostume molto diffuso nel nostro "Bel Paese" ipocritamente cattolico: la <b>presunta asessualità dei disabili</b>.<br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Da disabile ho potuto spesso imbattermi in sguardi di stupore, imbarazzo e curiosità, nella migliore delle ipotesi, quando la gente comune si avvicinava a me. Ma nulla è stato più fastidioso ed irritante dello sguardo che ho ricevuto quando, una volta entrati in confidenza, ho dichiarato di avere una mia vita sessuale. </span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">La curiosità dapprima provata, adesso si tramutava in disappunto, disgusto quasi: Impossibile che un disabile con una fisicità discutibile come la mia, uno storpio, possa avere una vita sessuale!</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Dopo il primo momento di fastidio, sono sempre riuscito a soprassedere ed a non curarmi di questa becera immagine che ha, di noi disabili, la società.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Ho cominciato a riflettere chiedendomi quanto sia esteso questo "cancro" che devasta i nostri rapporti interpersonali.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Il problema non è così trascurabile come si possa credere. Conosciamo tutti l'importanza che ricopre il sesso nella nostra società. Un esempio palese è il fatto che sia strumentalizzato a qualsiasi livello per i più disparati scopi: pubblicità, politica, spettacolo, lavoro e persino istruzione.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b>Un disabile, che per credenza popolare è asessuato, viene automaticamente estromesso da una normale relazione con l'altro sesso</b> <b>senza alcuna possibilità d'appello e questo condiziona pesantemente la sua integrazione e dunque la sua vita.</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b><br />
</b></span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Bisogna, però, fare una distinzione tra mielolesi, ovvero coloro che hanno avuto un incidente o qualunque altro accadimento che abbia provocato una lesione midollare, e patologie neuromuscolari che comprendono moltissime malattie rare delle quali oggi ricorre la giornata mondiale.</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Coloro che hanno una lesione midollare, infatti, perdono la sensibilità e la funzionalità della parte inferiore del corpo, perdendo anche le normali attività fisiologiche.</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">I soggetti con patologie neuromuscolari, invece, mantengono sensibilità e funzionalità di tutti gli organi che non sono dotati di muscoli, come appunto quello genitale.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b>Una persona con problematiche neuromuscolari, insomma, può fare sesso; può dare e ricevere piacere fisico.</b></span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Pensate a come vivreste non essendo considerati uomini, o donne, perché manca una parte di voi. Pensate a come vi vedrebbero gli altri considerandovi dei "mezzi uomini" o delle "mezze donne".</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Tutto questo porta tanti ragazzi e ragazze a vivere una <b>verginità forzata</b>, ma soprattutto preclude loro una vita "normale", fatta d'incontri, rapporti di coppia, matrimoni, paternità e maternità. Tutto in nome di un'errata conoscenza!</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Concludo invitandovi a considerare tutto ciò come l'ennesimo tassello di un concetto che promuove <b>il disabile come persona a 360°: Una persona con delle difficoltà oggettive, ma capace di superarle se messo in condizione di non partire svantaggiato</b>.</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://a5.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash2/41264_1613993514794_1385005662_31655596_440182_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><img border="0" height="266" src="http://a5.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash2/41264_1613993514794_1385005662_31655596_440182_n.jpg" width="400" /></span></a></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">-------------------</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;">I bambini</span></b></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
di <b>Anita Pallara </b>(<a href="http://anita-nonewsgoodnews.blogspot.com/">blog</a>)</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_jyncFAcZZn1qspcxQQGWTEbMk60o6VIRlDLj9ruH8sl69OFtky2-XrillwXWXb7njDfzrNSEf3NjVjHzgxCoU7Vh9ht7oPYGn9Jw18MdGHF4E4o2_ok2DlTPiIACC09i8y4FXl2DkSLQ/s1600/26227_1415115942979_1385005662_31129320_6964752_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_jyncFAcZZn1qspcxQQGWTEbMk60o6VIRlDLj9ruH8sl69OFtky2-XrillwXWXb7njDfzrNSEf3NjVjHzgxCoU7Vh9ht7oPYGn9Jw18MdGHF4E4o2_ok2DlTPiIACC09i8y4FXl2DkSLQ/s200/26227_1415115942979_1385005662_31129320_6964752_n.jpg" width="200" /></span></a></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">I bambini sono il futuro. I bambini sono la bocca della verità. I bambini sono la cosa più bella del mondo. I bambini sono i più indifesi del mondo. Quando muore un bambino muore un pezzo di futuro. Quando una malattia colpisce un bambino, è lecito chiedersi se esiste qualche tipo di giustizia divina o simile. <br />
<br />
Gli adulti solitamente hanno una concezione del bambino abbastanza vasta,appena si diventa adulti iniziamo tutti ad avere delle “teorie e delle opinioni” su i bambini. <br />
Quando qualcuno aspetta un figlio la prima cosa che dice è “Va bene tutto l’importante è che sia sano” ma a volte capita che “la cosa più importante” manchi, le malattie esistono e colpiscono i bambini. Io adesso sono un’adulta con una malattia e quindi ovviamente sono stata una bambina con una malattia. Ai miei genitori è venuta a mancare “la cosa più importante” e di conseguenza gli obiettivi, le teorie su come si cresce un figlio e la quotidianità sono stati stravolti. <br />
<br />
La <b>quotidianità </b>per me è un punto fondamentale, è la base su cui si potrebbe fondare una vera e profonda conoscenza della diversità. <br />
<br />
Un bambino prende coscienza del mondo che lo circonda e di sé pian piano, compie dei veri e propri step, è come un piccolo esploratore. Il mondo che circonda un bimbo malato è un mondo complesso, un mondo che molto spesso non riesce ad avere occhi per il bimbo ma riesce a vedere solo la malattia, non riesce a vedere che la realtà di quel bimbo è la stessa di un bimbo normale, gioca, ride, scherza, fa i capricci, mangia schifezze e fa arrabbiare i genitori con le marachelle. <b>Il mondo che lo circonda però spesso toglie al bambino tutte queste cose che fanno parte dell’infanzia, il mondo ruba l’infanzia del bambino non la malattia.</b> <br />
<br />
<b>La malattia specialmente quando c’è dalla nascita viene assorbita dal bambino e non è il bambino a venire assorbito dalla malattia</b>, questa è una differenza sostanziale, poiché nell’immaginario collettivo il bambino disabile è triste e sofferente. Posso parlare della mia esperienza io sono affetta da SMA,non ho mai camminato, dall’età di 3 anni sono in carrozzina, ho visto tantissimi medici, sono stata ricoverata in ospedale centinaia di volte, a Natale, a pasqua, tante ricorrenze passate in ospedale. <br />
<br />
I bambini hanno coscienza di cosa accade intorno a loro, hanno coscienza delle differenze con gli altri bimbi, ma proprio la grande coscienza permette di vivere serenamente, per me non camminare è, ed era normale. Sono io, punto e basta. Mi rendo conto che è un concetto difficile da capire e che può sembrare forzato e invece è la semplicissima realtà. <b>I bambini non avendo teorie o idealizzazioni di cos’è e di come dev’essere un bambino</b>, vivono con semplicità e serenità, affrontando e vivendo la loro realtà. <br />
Nella vita famigliare si creano dei paradossi agli occhi esterni, normalmente un genitore non vuole che il bambino si allontani (fisicamente) e invece in una famiglia con un bimbo disabile le cose sono diverse un genitore quasi esulta quando il proprio figlio si allontana, è un segno che il proprio bambino ha la possibilità di vivere il suo spazio. Questo accade anche quando lo spostamento è minimo, si tratta di <b>imparare a vedere e vivere le sfumature</b>. Questo esempio all’apparenza banale è l’emblema di come cambiano gli obiettivi e i traguardi nelle famiglie, per gli adulti si tratta di fare un cambiamento e come ben sappiamo cambiare è sempre difficoltoso e a volte addirittura doloroso, per i bambini si tratta invece semplicemente di crearsi obiettivi e traguardi, differenti ma sempre reali. <br />
Il mondo che circonda il bambino ha il dovere di imparare a vedere questi traguardi, ha il dovere di <b>imparare a rapportarsi al bambino e non alla malattia</b>, ha il dovere di <b>mettere il bambino nelle condizioni di poter sviluppare al massimo le proprie potenzialità</b>. </span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
La parola rara vuol dire poco conosciuta o poco frequente, cosa io vorrei nella giornata delle malattie rare? <br />
<b>Vorrei che la mia malattia fosse rara, ossia poco frequente, ma vorrei che la mia esistenza non fosse rara, ossia poco conosciuta.</b></span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQcojJJqP2VgXMZ5Hs_KrJhGqC2VP4VvdkL6ki4BwxreSfc5JsWhBsGm1f6tC4yjRQk48MY_g6tfQqheO0nnlVgXdO9XlPLb3slXJLGymsOpbvFBqEMWK5GXlotfjcaUvJ_4XMd1G6G5SA/s1600/Anita+NY.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQcojJJqP2VgXMZ5Hs_KrJhGqC2VP4VvdkL6ki4BwxreSfc5JsWhBsGm1f6tC4yjRQk48MY_g6tfQqheO0nnlVgXdO9XlPLb3slXJLGymsOpbvFBqEMWK5GXlotfjcaUvJ_4XMd1G6G5SA/s400/Anita+NY.jpg" width="400" /></span></a></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"></span></div><div style="font-family: 'Times New Roman'; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">-------------------</span></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></span></div><br />
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;">La diagnosi: preparati o inconsapevoli?</span></b></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
di <b>Ives Brizzi</b></span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiWxJYmE2843N_3fIW-PRZpqvjrHeE-oj1-D5lp2OI8rFGLrqTiXQnkdgQcnzuP1tmuLQRiqQ6o2VXNTo_U0NfNuunWMLnMV0XMiGYVKjM3HeCZeAAgBy4DPwvUQJSWfVZ1oYBA8OX1yyX/s1600/Ives.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiWxJYmE2843N_3fIW-PRZpqvjrHeE-oj1-D5lp2OI8rFGLrqTiXQnkdgQcnzuP1tmuLQRiqQ6o2VXNTo_U0NfNuunWMLnMV0XMiGYVKjM3HeCZeAAgBy4DPwvUQJSWfVZ1oYBA8OX1yyX/s200/Ives.jpg" width="158" /></span></a></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b>Quando arriva la diagnosi puoi essere preparata o essere completamente inconsapevole</b>, è sempre un pugno in pieno viso, ti stordisce... però arriva la consapevolezza e con essa piano piano la <b>quotidianità</b>.</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Potrei parlarvi di speranza, disperazione, invece voglio parlarvi proprio di questo, quotidianità, <b>noi mamme di bambini con patologie gravi e rare abbiamo una nostra quotidianità</b>, con la fatica, con i medici, con le terapie, con i rimedi empirici, ma <b>siamo e restiamo mamme e donne, non siamo né martiri né eroine</b>, semplicemente facciamo quello che dobbiamo. <br />
Spesso mi sento dire (non solo io credetemi) come sono in gamba, che un’altra persona al mio posto..., un’altra persona al mio posto farebbe quello che c’è da fare, meglio o peggio in base alle sue possibilità.</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">E’ importante parlare di quotidianità, soprattutto alle mamme che iniziano loro malgrado a intraprendere questo cammino, la malattia con la quale conviviamo io Luciano e Anita si chiama <b>sma</b>, è una malattia rara, difficile da curare,anzi non esiste ancora una cura, colpisce i bambini in tenera e a volte in tenerissima età, quindi colpisce coppie giovanissime o giovani, nel pieno della loro felicità, la nascita di un figlio, quante mamme ho visto ancora inconsapevoli e con la disperazione negli occhi, a loro ho sempre detto <b>“non preoccuparti, vedrai che tutto andrà bene, si vive bene anche con la sma”</b>.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b>C’è un mondo parallelo al mondo che tutti noi conosciamo, ed è il mondo della malattia, ma questo mondo parallelo è altrettanto reale</b>, non deve essere per forza nascosto, o visto come un incubo, c’è esiste ed è meno terrificante di quello che appare dall’esterno, <b>è un mondo che ti fa cresce come individuo</b>, ti regala momenti di gioia intensissimi, <b>una piccola conquista è sempre una grande conquista</b>, <b>vivere la vita a tempo pieno</b>, vi sembra poca una fortuna del genere?</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMpW_klJdIOQ0g9vQ17avB6RLdAsgLvYM3QoI-5ccpYg3TIa3AApczimp2uo1CMkKPVJ75UkNjIX0F9aevLUgAx9rqeuBERnu2klLfnWSSKjgTNyNuDfhKy_G7apT-7HeA_EvU6C3F2CvC/s1600/Vento.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMpW_klJdIOQ0g9vQ17avB6RLdAsgLvYM3QoI-5ccpYg3TIa3AApczimp2uo1CMkKPVJ75UkNjIX0F9aevLUgAx9rqeuBERnu2klLfnWSSKjgTNyNuDfhKy_G7apT-7HeA_EvU6C3F2CvC/s400/Vento.jpg" width="400" /></span></a></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">--------------------</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPviuIbaLduxZJCb0-wFkVLvmZJSry4Vm2d4UhhA_xl87dY_Sg4P2Ww73whwPopOVleSuR3NA2zwk8MffO7odeq2c6FbDk_-nxqDx92ljM-Z81EmvQltM_0mYxomb36XAqNaxmicpMIpAI/s1600/Walking.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPviuIbaLduxZJCb0-wFkVLvmZJSry4Vm2d4UhhA_xl87dY_Sg4P2Ww73whwPopOVleSuR3NA2zwk8MffO7odeq2c6FbDk_-nxqDx92ljM-Z81EmvQltM_0mYxomb36XAqNaxmicpMIpAI/s200/Walking.JPG" width="163" /></span></a></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Concludo ringraziando ancora una volta <b>Giuseppe Franchina</b>, <b>Anita Pallara </b>e <b>Ives Brizzi</b> per il loro impegno e i loro articoli e aggiungendo ancora un altro grazie per <b>Stefano Collettini</b> che si è occupato egregiamente della ricerca/selezione/rielaborazione delle foto presenti nel post.</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Lucia Capparrucci<br />
<br />
<br />
.</span></i></div>Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-18951403374054328462011-02-23T22:15:00.000+01:002011-02-23T22:15:17.058+01:00Libia<br><br />
<br><br />
<div style="text-align: center;"><iframe frameborder="0" height="300" src="http://player.vimeo.com/video/20274568" width="400"></iframe><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Tripoli Burial Feb 22 from <a href="http://vimeo.com/user5388105">ODOE Community Uploads</a> on <a href="http://vimeo.com/">Vimeo</a></span></div><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="color: #444748; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large; line-height: 16px;"><strong style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><br />
"È bastato animo all'uomo di fare dell'uomo" <br />
<br />
<i>Primo Levi</i></strong></span></div><div style="text-align: center;"><div style="text-align: -webkit-auto;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><span style="color: #444748; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: normal;"><br />
</span></span> </span></span></div></div><span class="Apple-style-span" style="color: #444748; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; line-height: 16px;"><strong style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">Continua a bastare, nel presente come nel passato, assistiamo più o meno inermi al perpetuarsi di azioni demoniache e folli, di uomini contro altri uomini.</strong></span><br />
<div style="text-align: center;"><br />
<div style="text-align: left;"><span class="Apple-style-span" style="color: #444748; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-weight: bold; line-height: 16px;"><br />
</span></div><span class="Apple-style-span" style="color: #444748; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; line-height: 16px;"><div style="text-align: left;"><strong style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">Per i morti la mia preghiera, per tutto il resto il mio sconcerto muto.<br />
<br />
L.</strong></div><strong style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><br />
</strong></span></div><span class="Apple-style-span" style="color: #444748; font-family: 'Lucida Grande', Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><strong style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><br />
</strong></span>Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-84365286105274380672011-02-18T19:46:00.006+01:002011-02-18T19:59:03.577+01:00"SE NON ORA, QUANDO?" 13 Febbraio 2011 intervento di: Alessandra Bocchetti.<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Ci ho messo qualche giorno a trascriverlo a suon di play-pause-play-pause, ma alla fine eccolo. Cosa?</span><br />
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Semplice uno degli interventi alla manifestazione del 13 febbraio "SE NON ORA. QUANDO?" per la precisione quello di Alessandra Bocchetti.</span></div><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://senonoraquando13febbraio2011.files.wordpress.com/2011/02/senonora-disegnomini1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="199" src="http://senonoraquando13febbraio2011.files.wordpress.com/2011/02/senonora-disegnomini1.jpg" width="200" /></a></div><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;"><i>« Se una donna che ha un’ambizione realizza questo desiderio attraverso altre donne, se si troverà quindi, in debito con le sue simili per la sua riuscita, non potrà/vorrà più sfuggire alla sua appartenenza; riconoscendo la fonte femminile della sua riuscita , non potrà più volere essere una “donna diversa dalle altre”, ma si ritroverà una “donna delle donne” »</i><br />
</span><br />
<br />
<div style="text-align: right;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;"><b>Alessandra Bocchetti</b></span></div><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;"><div style="text-align: right;"><b><i>“Cosa vuole una donna”</i></b> <span style="font-weight: bold;"><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">(</span><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"><a href="http://shop.bcdeditore.it/product.php?productid=1908&js=n">qui</a></span><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">)</span></span></div></span><br />
<br />
<div style="text-align: right;"><br />
</div><div style="text-align: right;"><br />
</div><div style="text-align: right;"><br />
</div><div style="text-align: right;"><br />
</div><div style="text-align: right;"><br />
</div><div style="text-align: right;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/1pFzR1f9eKA?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><div style="text-align: right;"><br />
</div><div style="text-align: right;"><br />
</div><div style="text-align: right;"><br />
</div><div style="text-align: center;"><div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #741b47; font-size: large;">"SE NON ORA, QUANDO?" 13 Febbraio 2011</span></b></div></div><div style="text-align: center;"><div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #741b47;">Roma - Piazza del Popolo, intervento di:</span></b></div></div><div style="text-align: center;"><div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #741b47; font-size: large;">Alessandra Bocchetti</span></b></div></div><div style="text-align: left;"><br />
</div><div style="text-align: left;"><br />
</div><div style="text-align: left;">“Bentornate.</div><div style="text-align: left;">In questo periodo il nostro paese sembra essere governato dalla debolezza degli uomini più che dalla loro capacità, la debolezza degli uomini è oggi sotto gli occhi di tutti e che altra ragione dare a questi spettacoli indecenti e patetici, a cui assistiamo da ormai da troppo tempo e che mettono per di più a rischio il paese, la sua democrazia e la sua credibilità.</div><div style="text-align: left;">Spettacoli ridicoli che ci offre non solo l’attore principale, ma anche chi si impegna in una sua difesa surreale.</div><div style="text-align: left;">Ma detto ciò non dobbiamo dimenticare anche la responsabilità di una classe politica che non ha saputo arginare questo fenomeno e che continua a non trovare forme e modi efficaci di una vera opposizione.</div><div style="text-align: left;">In questo clima di avanspettacolo dobbiamo però fare molta attenzione che la farsa non copra la vera indecenza, perché la vera indecenza sono le scelte economiche di questo paese. Da un po’ di tempo governi di destra e governi di sinistra tagliano sempre laddove un paese civile dovrebbe investire: tagli alla scuola, all’assistenza, alla ricerca, alle politiche di sostegno alle famiglie, alle politiche di conciliazione hanno fatto diventare le donne funambole, equilibriste, velociste, sante che fanno miracoli.</div><div style="text-align: left;">Gli uomini sono fragili, ogni donna lo sa, ma è proprio per questo che sono così attaccati al potere. Il potere è la loro terza gamba, la loro protesi. Il potere serve a loro per significare la forza che non hanno, è per questo che gli uomini sono così attaccati al potere, come nessuna donna lo sarà mai. Ma una società di uomini e di donne non può essere governata da soli uomini, o da tanti uomini e poche donne al seguito, magari uscite dalla testa del padre. Dobbiamo costruire un equilibrio di rappresentanza vero se vogliamo una società migliore per tutti, dobbiamo trasformare in politica la nostra esperienza, le nostre necessità. Sono convinta che se si desse ascolto alla necessità delle donne si potrebbe fare un magnifico programma di governo, ma le prime a doversi convincere di questo siamo proprio noi!</div><div style="text-align: left;">Se amiamo ancora questo paese dobbiamo imparare a governarlo in fretta, le donne che ne sentono l’energia e il desiderio devono farlo. E’ un impegno che ci dobbiamo prendere non solo per ambizione, ma soprattutto per necessità.</div><div style="text-align: left;">Ci troviamo in un disastro, ma di questo disastro non siamo del tutto innocenti neanche noi, infatti in questa società sembriamo non esserci, non c’è alcuna misura di donna nella sua organizzazione, nei suoi criteri, nelle sue forme, nei suoi tempi. Siamo state fin ora troppo timide, troppo fiduciose, troppo conniventi, troppo deleganti, troppo ubbidienti.</div><div style="text-align: left;">Quando ci hanno chiesto un passo indietro l’abbiamo fatto subito e le esigenze degli altri ci sono sempre sembrate più urgenti delle nostre e, le donne impegnate nei partiti hanno curato più il partito che gli interessi delle loro simili. Non capendo che se l’avessero fatto avrebbero reso il loro partito più capace di governare; non l’hanno fatto, oppure, hanno fatto quello che potevano, ma è stato troppo poco, non è bastato. L’equivoco, sapete quale è stato? E’ stata l’idea dell’uguaglianza fra i sessi, gli uomini non ci hanno mai creduto, ma noi donne sì che ci abbiamo creduto, quindi non ci siamo sentite troppo in difetto se lasciavamo governare gli uomini, ma oggi sappiamo più che mai che nessun uomo può rappresentare una donna. Oggi ci è chiaro che uguali non siamo, siamo differenti: per corpo, per esperienza, per storia. Quella delle donne non è stata una storia facile, da poco siamo libere, non ce ne dobbiamo dimenticare, siamo libere da pochissimo tempo e l’esperienza di nascere donna in una società come questa non è ancora e continua a non essere rose e fiori. Però, come sempre, la fatica non è sterile, dà sempre qualcosa; sono convinta che ogni donna sa della vita più di ogni uomo perché ha guardato sempre l’umanità da vicino dalla nascita alla morte e conosce lo splendore e la miseria dei corpi. La cura dei corpi è stata nel corso della storia la nostra servitù, ma è stata anche la fonte di grande sapere; così la nostra forza è radicata nella necessità di nascere, mangiare, dormire, saper piangere, ridere, saper morire. E’ una forza grandissima e adesso più che mai dobbiamo sentircela addosso e dobbiamo spenderla!</div><div style="text-align: left;">Infatti in politica si deve arrivare con la coscienza di avere le mani piene, si deve avere qualcosa da offrire, non ci si deve arrivare con le mani vuote. Se chiediamo alla politica identità, conferme, rassicurazioni saremo sempre ricattabili, sempre troppo ubbidienti, sempre troppo piene di gratitudine. Impariamo a darle noi rassicurazioni e conferme, diamo noi una via da seguire, non chiediamola.</div><div style="text-align: left;">Cari uomini, se volete bene a questo paese, fate voi un passo indietro.</div><div style="text-align: left;">Già mi sembra di sentire la risposta, risposta entusiasta a questo invito, diranno di sì, che ci faranno spazio, ma non credetegli perché non lo faranno mai! Per questo ci vuole una spallata, adesso è proprio ora di dargliela questa spallata, ma non solo a Berlusconi anche agli uomini più vicini a noi che occupano troppi posti, troppi luoghi, ben coscienti di stare seduti sul loro tesoro, cioè una poltrona.</div><div style="text-align: left;">Le donne sono troppo poche, in tutti i luoghi delle istituzioni, l’hanno detto: assenti o scarse nei consigli d’amministrazione, nei punti decisionali.</div><div style="text-align: left;">Non è detto che le donne faranno meglio degli uomini: ce ne saranno di brave, di mediocri e di pessime; siamo umane e non divine. Ma la politica è lo specchio della società e nella società le donne ci sono, anzi, non c’è società senza donne.</div><div style="text-align: left;">Per quanto mi riguarda non voterò più un partito che non garantisca una forte presenza di donne al Governo di questo paese e non ho detto liste elettorali ho detto Governo. E intendo donne che magari escono da severe scuole di amministrazione dello Stato e non dal concorso di Miss Italia o dal letto sfatto del potente di turno.</div><div style="text-align: left;">Mi dicono che devo credere che le ragazze di Arcore hanno fatto una scelta di libertà. Ho lavorato tutta una vita per la libertà delle donne, ma devo confessare che la scelta di queste ragazze non mi ripaga nemmeno un po’ della mia fatica. Se mia madre avesse scelto quel genere di libertà non sarebbe stata per me un esempio, se mia figlia avesse scelto quel genere di libertà sarebbe stata per me causa di grande dolore e i sentimenti contano!</div><div style="text-align: left;">Buona fortuna a tutte perché anche la fortuna ci vuole!"</div><div style="text-align: left;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://images.art.com/images/products/large/10059000/10059038.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="261" src="http://images.art.com/images/products/large/10059000/10059038.jpg" width="400" /></a></div>Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-30764271194301428182011-02-15T22:49:00.003+01:002011-02-15T22:53:12.372+01:00Nasce il comitato permanente «Se non ora quando?».<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Ci sono articoli che si leggono con un entusiasmo particolare e che rigiro ne "L'eco del silenzio" con altrettanto godimento, questo che sto per proporvi appartiene ad entrambe le categorie.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Consiglio a tutti il blog di <span class="Apple-style-span" style="color: #38761d; font-weight: bold;">Giovanna Cosenza </span>(<b><a href="http://giovannacosenza.wordpress.com/"><span class="Apple-style-span" style="color: #6aa84f;">DIS.AMB.IGUANDO</span></a></b>), perché le sue considerazioni ed analisi, sebbene sempre molto precise e "tecniche", sono però esposte in un linguaggio chiaro e comprensibile, che le rende perfettamente comprensibili anche al lettore <i>profano</i>.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Sentite che bell'aria che si respira dopo domenica? Credo sia intrisa di speranza!</span><br />
<br />
<div style="text-align: center;">---------------------------------</div><div style="text-align: center;"><br />
</div><br />
da <span class="Apple-style-span" style="color: #6aa84f;"><b>DIS.AMB.IGUANDO</b></span> (<a href="http://giovannacosenza.wordpress.com/2011/02/15/nasce-il-comitato-permanente-se-non-ora-quando/trackback/">qui</a>)<br />
del 15 febbraio 2011<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #38761d; font-size: large;">Nasce il comitato permanente «Se non ora quando?»</span></b></div><br />
Ho ricevuto stamattina dalla <a href="http://www.filomenainrete.com/"><b>rete Filomena</b></a> un comunicato del comitato «Se non ora quando?», che da promotore si fa permanente. Il che mi lascia ben sperare a proposito di future – e non troppo lontane – iniziative che diano seguito alla mobilitazione del 13 febbraio.<br />
<br />
<b>Iniziative che siano capillari, continue, martellanti</b>, come ieri auspicavo. <b>Più trasversali</b> e meno legate all’antiberlusconismo, più capaci di coinvolgere anche donne e uomini di destra.<br />
<br />
<b>Iniziative che non siano solo di piazza</b>, ma di pressione, lobbying, azione politica, per trasformarsi in proposte di legge e soluzioni concrete: tutto ciò che si può fare affinché il nostro paese possa risalire, un po’ alla volta, da quel terribile <b>74° posto</b> in cui ora si trova – non mi stancherò di ripeterlo – nella classifica mondiale stilata nel 2010 dal <b><a href="http://www.weforum.org/">World Economic Forum</a></b> in base a quattro parametri: partecipazione e opportunità economica delle donne, accesso all’educazione, salute, accesso al potere politico (per i dettagli, vedi il <b><a href="http://giovannacosenza.files.wordpress.com/2011/01/wef_gendergap_report_2010.pdf">Gender Gap Report 2010</a></b>).<br />
<br />
Ecco il comunicato:<br />
<br />
<blockquote>«Se non ora quando?»: più di un milione di donne e uomini dalle piazze italiane e moltissimi anche da quelle straniere hanno risposto all’appello in difesa della dignità delle donne dicendo: «Sì, adesso». A loro va il nostro grazie.<br />
Tutta la politica deve confrontarsi da oggi con la realtà emersa dalle piazze del 13 febbraio, che non può essere né elusa né minimizzata. La richiesta di quelle piazze riguarda una pluralità di temi, dal <b>rispetto dell’etica pubblica</b> al <b>lavoro</b>, dai <b>diritti delle donne</b>, all’<b>immagine femminile diffusa dai media</b> e dalla pubblicità, fino alla <b>selezione delle classi dirigenti</b>, sui quali sono necessarie, da parte delle istituzioni e delle forze politiche e sociali, parole e fatti senza ambiguità.<br />
Il Comitato promotore SE NON ORA QUANDO 13 FEBBRAIO è pienamente consapevole della responsabilità che gli attribuisce una così grande, appassionata, spontanea, sincera, mobilitazione di cittadine e cittadini e per questo <b>ha deciso di diventare permanente</b>: nasce oggi il Comitato SE NON ORA QUANDO 13 FEBBRAIO, con l’obbiettivo di valorizzare le energie che si sono straordinarie espresse domenica scorsa nelle nostre città.<br />
È il momento per tutte e tutti di impegnarsi per cambiare culture e politiche e per abbattere vecchi steccati e divisioni. È il momento di rivendicare anche in Italia ciò che è la normalità in tutta Europa, dove le donne contano, decidono, “esistono” e nessuno si sogna di proporle come puro elemento decorativo della politica o della società.<br />
<br />
<br />
Il Comitato:<br />
<i>Francesca Comencini – Silvia Costa – Serena Sapegno – Nicoletta Dentico – Cristina Comencini – Francesca Izzo – Viviana Simonelli – Roberta Agostini – Valeria Fedeli – Elisa Davoglio – Titti Di Salvo – Cecilia D’Elia – Flavia Perina – Licia Conte – Donatina Persichetti – Elisabetta Addis – Sara Ventrone – Ilaria Ravarino – Carlotta Cerquetti – Loredana Taddei – Patrizia Cafiero – Fabrizia Giuliani – Ilenia De Bernardis – Francesca Caferri</i></blockquote><br />
.Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-1482841485240012822011-02-15T10:14:00.001+01:002011-02-15T10:16:15.860+01:00Siria, in carcere la blogger 19enne.<br />
da <b><span class="Apple-style-span" style="color: #3d85c6;">Corriere della Sera.it</span></b> (<b><a href="http://www.corriere.it/esteri/11_febbraio_14/siria_condanna_blogger_19enne_49af0d28-383a-11e0-9d0e-ca1b56f3890e.shtml">qui</a></b>)<br />
del 14 febbraio 2011<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #0b5394; font-size: large;">Siria, 5 anni di carcere la blogger 19enne</span></b></div><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #0b5394;"><b>Accusata di spionaggio, Tal al-Mallouhi è già in cella. Obama aveva chiesto la liberazione «immediata»<br />
<br />
</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://bikyamasr.com/wordpress/wp-content/uploads/2010/11/Mallouhi.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://bikyamasr.com/wordpress/wp-content/uploads/2010/11/Mallouhi.jpg" width="320" /></a></div>Tal al-Mallouhi, blogger siriana di 19 anni, è stata condannata a cinque anni di carcere per «cooperazione con un paese straniero», ovvero gli Stati Uniti, dalla Corte suprema di Sicurezza dello Stato di Damasco. Lo ha reso noto il Syrian Observatory for Human Rights. La giovane, era stata arrestata nel dicembre del 2009 dalle autorità siriane, ed è nipote di un ex ministro, ha ricordato l'Osservatorio, che opera da Londra e ha inviato un comunicato sulla vicenda a Nicosia. In ottobre il giornale siriano Al Watan aveva annunciato che Tal al-Mallouhi era stata accusata di spionaggio per conto dell'Ambasciata americana in Egitto.<br />
<br />
«RILASCIO IMMEDIATO» - In difesa della 19enne era scesa in campo anche l'amministrazione Obama che ne aveva chiesto la liberazione «immediata». Secondo le organizzazioni per i diritti umani, la Corte Suprema è un tribunale speciale che non offre garanzie processuali. Human Rights Watch ha raccontato che la blogger, arrestata il 27 dicembre 2009, è stata tenuta a lungo senza contatti con l'esterno.<br />
<br />
<i>Redazione online </i><br />
.Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-9092712057280566042011-02-11T09:40:00.005+01:002011-02-11T15:50:12.186+01:00“Liberi di leggere, liberi di pensare”: le persone libro in Veneto<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeF110jVVo0SgVKHO9cv_K644WaMDsq9O1q6GyQvwfpyO5pKftOPkaiSs1tk0Riwg15IcIeqhUMh9xRRCzsPNzRuE14FHSJVqTkZxoGsrkbyYMt99HbX0pXgJ7WukNYALEfyuwICpBBGTQ/s1600/180872_1813692111431_1513901571_31920093_6689400_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><img border="0" height="305" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeF110jVVo0SgVKHO9cv_K644WaMDsq9O1q6GyQvwfpyO5pKftOPkaiSs1tk0Riwg15IcIeqhUMh9xRRCzsPNzRuE14FHSJVqTkZxoGsrkbyYMt99HbX0pXgJ7WukNYALEfyuwICpBBGTQ/s400/180872_1813692111431_1513901571_31920093_6689400_n.jpg" width="400" /></span></a></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">da <b><a href="http://www.donnedicarta.org/"><span class="Apple-style-span" style="color: #660000;">www.donnedicarta.org</span></a></b></span><br />
<div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;"><br />
IL VENETO CI ASPETTA Mestre-Venezia-Portogruaro</span></b></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span><br />
<div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">“Liberi di leggere, liberi di pensare”: <br />
4 appuntamenti sabato 12 febbraio</span></b></span></span></b></div><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><b>“Liberi di leggere, liberi di pensare” </b>è la manifestazione letteraria che si svolgerà <b>sabato12 febbraio</b> in quattro simboliche “Case della Lettura”, rappresentative della realtà culturale cittadina, per promuovere una politica culturale adeguata alle esigenze formative della persona e rispettosa delle differenze culturali delle comunità. L'iniziativa è realizzata dalla <b>Biblioteca Civica di Mestre</b> e dall'<b>Assessorato alle Politiche Giovanili</b> e <b>Centro Pace</b> in collaborazione con l'<b>associazione Donne di Carta</b>, la <b>Fondazione Querini Stampalia</b>, <b>Bsd</b>, <b>Università Ca' Foscari di Venezia</b>, la <b>Libreria La Feltrinelli</b> e l'<b>Associazione Italiana Biblioteche</b>, sezione Veneto.<br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Una ventina di “persone-libro” dell’associazione “Donne di Carta” racconteranno o leggeranno brani di opere di autori contemporanei come <b>Cacucci</b>, <b>Biondillo</b>, <b>Dazieri</b>, <b>Evangelisti</b>, <b>Lipperini</b>, <b>Scarpa</b>, <b>Saviano</b>, <b>Senesi</b>, <b>Wu Ming</b>, <b>Carlotto</b>, ecc…<br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Il programma prevede due reading a <b><u>Venezia</u></b>: dalle ore <b>14.30 alle 15.30</b> alla <b>Fondazione Querini Stampalia</b> in Campo Santa Maria Formosa; dalle ore <b>15.30 alle 16.30</b> alla <b>Biblioteca Servizio Didattico Università Ca' Foscari</b> a Dorsoduro 1392, Zattere al Pontelungo. <br />
Altri due reading si terranno a <b>Mestre</b>: dalle ore <b>14.30 alle 15.30 </b>alla <b>Libreria Feltrinelli</b> al centro commerciale Le Barche, con la partecipazione dell'assessore comunale alle Politiche educative, Andrea Ferrazzi; dalle ore <b>15.30 alle 16.30</b> alla <b>Biblioteca Civica Mestre</b>, in via Miranese, 56, con l'intervento dell'assessore alle Politiche giovanili e Centro Pace, Gianfranco Bettin.<br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Per l’occasione sarà presentata a Venezia la “<b><u><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;">Carta dei diritti della lettura</span></u></b>” che recentemente ha ricevuto un importante riconoscimento dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e che l’associazione sta presentando nelle biblioteche e librerie italiane.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Per informazioni: <a href="mailto:eventi.bibliotecacivica@comune.venezia.it">eventi.bibliotecacivica@comune.venezia.it</a>, telefono 0412392082/62; <a href="mailto:centropace@comune.venezia.it">centropace@comune.venezia.it</a> tel. 0412747645/7671</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span><br />
<br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">APPUNTAMENTO DOMENICA 13 FEBBRAIO A PORTOGRUARO CON L’ACCADEMIA DELLA LETTURA DI DONNE DI CARTA - READING DELLE “PAGINE MESSE AL ROGO” <br />
E ARTICOLI DELLA CARTA DEI DIRITTI DELLA LETTURA</span></b><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><b>Domenica 13 febbraio</b> nella <b>Sala del Caminetto</b> della <b>Villa Comunale di Portogruaro</b>, a partire dalle ore <b>10.30</b>, l’Accademia della Lettura di Donne di Carta, in collaborazione con il Comune di Portogruaro, propone un “reading” per “dire a voce alta e a memoria le pagine messe al rogo e gli articoli della carta dei diritti della lettura”.<br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Le “persone-libro” dell’associazione “Donne di Carta” racconteranno o leggeranno brani di opere di autori contemporanei come <b>Saviano</b>, <b>Wu Ming</b>, <b>Cacucci</b>, e molti altri su cui è gravato l’invito a essere rimossi dalle Biblioteche del Veneto.<br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Nell’occasione verrà presentata anche la “<b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><u>Carta dei diritti della lettura</u></span></b>” che recentemente ha ricevuto un importante riconoscimento dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e che l’associazione sta presentando nelle biblioteche e librerie italiane.<br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La Giunta Comunale di Portogruaro in merito alla rimozione delle opere letterarie degli scrittori che nel 2004 firmarono una petizione a sostegno di Battisti, si era espressa richiamandosi proprio ai valori della democrazia, della libertà di pensiero, di espressione e di stampa, sanciti dalla Costituzione Italiana, e respingendo la proposta, fermo restando che la stessa Giunta ha concordato con l’azione intrapresa dal Governo per l’estradizione di Battisti e ha attestato il proprio rispetto verso i familiari delle vittime, che esigono e meritano che il corso della giustizia abbia la sua legittima applicazione.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">LE PERSONE LIBRO ALTROVE</span></b><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Il <b>12 febbraio</b> diventa per le persone libro di <b>BARI </b>e di <b>CAGLIARI </b>una <b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;">Giornata in difesa della Libertà dei Libri</span></b>.</span><br />
<br />
"<b>Libreria Libri&Libri</b>", v.P.Amedeo 158 Ora: <b>18.30 - BARI</b><br />
<br />
"<b>Libreria Primalibri</b>" via Gorizia 95/ang. via Vico Quartu S.Elena. (<b>Sardegna</b>) ore <b>17.00</b><br />
<div><br />
<br />
<br />
</div>Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-70848419580165717782011-02-09T12:55:00.003+01:002011-02-09T12:59:53.936+01:00Vogliamo un'altra narrazione: Basta puttane vs. bigotte!<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Continuando a parlare delle varie <b><span class="Apple-style-span" style="color: #3d85c6;">manifestazioni delle donne</span></b>, ma spero anche degli uomini, previste per il <u>13 febbraio</u>, due articoli da <b><span class="Apple-style-span" style="color: #073763;">Lipperatura</span></b>, blog di <b><span class="Apple-style-span" style="color: #073763;">Loredana Lipperini</span></b>.</span><br />
<br />
<div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #0b5394; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;"> MASCHILE, UNIVERSALE</span></b></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
8 Febbraio 2011<br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">di<span style="color: #073763;"> </span><b style="color: #073763;">Anna Bravo</b>, storica, su <b><span class="Apple-style-span" style="color: #3d85c6;">La Repubblica</span></b> di oggi: (<b><a href="http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2011/02/08/maschile-universale/trackback/"><span class="Apple-style-span" style="color: #3d85c6;">qui</span></a></b>)<br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Non capisco perché alcuni uomini debbano fare appello alla propria componente femminile per indignarsi di fronte al cosiddetto Rubygate, mentre avrebbero di che indignarsi in prima persona. A uscire devastata dalla vicenda è più l´immagine maschile che l´immagine femminile. Ragazze che si vendono - un fatto che mette ansia, perché la prima giovinezza è un impasto delicato di furbizia, ingenuità, voglia di spadroneggiare, vulnerabilità. Ma soprattutto uomini che soltanto grazie al denaro e al potere dispongono del loro corpo (o magari solo della loro attenzione) e le gratificano con regali comprati all´ingrosso.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Eppure, mentre molte di noi si preoccupano della dignità femminile, nessun uomo ha sentito il bisogno di difendere quella del genere maschile. Certo, il modello Berlusconi è così grezzo e simbolicamente violento che per un uomo di buona volontà può essere difficile vederlo come una ferita inferta (anche) alla propria immagine. Ma, cari, quel modello vi rappresenta in giro per il mondo. Mi stupisce che la vergogna provata da tanti di voi riguardi l´essere italiani, e non l´essere uomini italiani.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Vi sentite incolpevoli? ma allora dovreste sentirvi incolpevoli anche come italiani. Berlusconi vi sembra un alieno? forse, ma non cambia il fatto che appartenete allo stesso sesso.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Alcuni uomini (penso a singoli, all´associazione Maschile plurale, a vari altri gruppi) hanno capito da decenni che non aver mai commesso stupro non basta a chiamarsi fuori da un mondo maschile in cui la violenza contro le donne si ripete ogni giorno. Uno sforzo, e potreste capire che neppure dallo svilimento delle donne è possibile chiamarsi fuori, che c´è una responsabilità sovraindividuale - beninteso, non come colpa general/generica o dannazione originaria, ma nel senso in cui la intende Amery: come somma delle azioni e omissioni che contribuiscono a fare (o a lasciar sopravvivere) un clima.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Non mi riferisco soltanto al sesso in compravendita, e neanche al rischio di degradazione che pesa sulle relazioni uomo/donna - problema politico per eccellenza, a dispetto di chi invoca: «torniamo alle cose serie». Intendo un clima in cui le parole delle donne spesso non sono richieste, e se sì, si ascoltano con l´orecchio sinistro, in cui i vertici di qualsiasi realtà sono clan maschili. Eccetera. Un clima, anche, in cui pochissimi e pochissime possono invecchiare in pace senza sognare/temere/detestare la bellezza e la giovinezza.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Prima di indignarsi per interposta donna, alcuni di voi potrebbero aiutarsi con la memoria. Nel Sessantotto e con molta più forza nel femminismo, c´era la buona abitudine di chiedere alle persone da che luogo parlassero, e il luogo era la condizione personale, i comportamenti, l´ideologia, l´istituzione di cui si faceva parte e altro ancora. Voi parlate come se viveste in una camera sterile, con un filtro all´entrata per proteggervi dal contagio delle brutture altrui, e uno all´uscita per fare il restyling alle vostre - diverse, perché no, ma brutture comunque. Parlate come se la buona volontà e un po´ di buon gusto vi mettessero per così dire al di sopra delle parti. Il che può spiegare certe dichiarazioni stravaganti, ma fa anche sospettare che in un angolo della vostra mente riposi la vecchia filosofia secondo cui il maschile equivale all´universale. Capire che i soggetti sono due, uomo e donna, e che il primo non può rappresentare il secondo, per noi è stata una delizia.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Su, non fateci ripetere cose tanto ovvie!<br />
</span><br />
<div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #3d85c6; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">____________________________________________________________</span></b></div><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span></b><br />
<div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #0b5394; font-size: large;">FARE IL PUNTO</span></b></span></span></b></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
9 Febbraio 2011</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">di <b><span class="Apple-style-span" style="color: #073763;">Loredana Lipperini</span></b> (<b><a href="http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2011/02/09/fare-il-punto/trackback/"><span class="Apple-style-span" style="color: #3d85c6;">qui</span></a></b>)<br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Il frame “bigotte” contro “puttane” è goloso: fa leva su stereotipi secolari, è semplice, funziona, attecchisce. Quando Gianluca Nicoletti confeziona il suo video lo utilizza immediatamente: da una parte le femministe anni Settanta in girotondo, ergo le ragazze Fast food, ergo ancora la soave sposina del Brodo Star. Il collegamento è: se fate parte di quei girotondi, volete la donna a casa, muta e cuciniera. L’alternativa è il modello televisivo, ugualmente semi-muto (ma è un dettaglio).</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Il frame viene ripreso dal settimanale <i>Chi</i>, che intervista le politiche del Pdl. Stessa linea.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Viene ripreso da Annalena Benini su <a href="http://www.ilfoglio.it/soloqui/7638">Il foglio</a>, dove molte femministe storiche cadono nella trappola del “di qua o di là”.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Viene ripreso da Eugenia Roccella su <a href="http://www.ilgiornale.it/interni/le_donne_concita_o_massaie_o_escort/08-02-2011/articolo-id=504451-page=0-comments=1">Il giornale</a>. Stessa chiave.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Di qui, si libra e si diffonde in centinaia di commenti in rete, su blog e social network. Si trasforma in “chi va in piazza il 13 febbraio è contro le altre donne. Perbene contro permale”.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Non serve che chi ha organizzato quella giornata di mobilitazione (e non c’è un soggetto unico, perchè le iniziative si sono moltiplicate in ogni città) ripeta che così non è. E non lo è, non lo è mai stato. Non ci sono donne perbene e donne permale: c’è un paese che continua a ignorare quanto, in termini di servizi, opportunità, rappresentazione (che oscilla sempre fra quei due poli del pendolo: perbene e permale, madre o puttana, e annienta tutto il resto), è necessario fare per definirsi civile.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Ma il frame è diventato un altro. Chi manifesta domenica - questo si legge qua e là - ignora i problemi reali delle donne per accusare altre donne.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Questo passa. Questo è, magari, occasione per riprendere antiche questioni sviscerate da parte del pensiero femminista: sviscerate così tanto, che nel frattempo - gli ultimi quindici anni - i pozzi dell’immaginario venivano avvelenati con poco sforzo.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">E’ come un’onda che si infrange sulla riva e torna subito indietro, senza lasciare che sabbia bagnata: la spinta che dal basso è partita rischia di spezzarsi perchè una falsa cornice ha sostituito la prima.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">E’ impressionante osservare il meccanismo. Doloroso prenderne atto.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">.</span>Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-43410646859572411202011-02-06T20:58:00.009+01:002012-02-28T16:19:13.271+01:00L'eco del silenzio su Radio Libriamoci Web: la Carta dei diritti della Lettura e il "Basta!" delle donne<div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><span class="Apple-style-span" style="color: black;"></span></span></b><br />
<div class="separator" style="clear: both; font-weight: normal; text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"></span></b></div><div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;"><br />
</span></span></b></div><div style="font-weight: normal; text-align: center;"><b><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;">L'eco del silenzio </span></b></b></div><div style="font-weight: normal; text-align: center;"><b><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;">su Radio Libriamoci Web</span></b></b></div><div style="text-align: center;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
trasmissione del 7 febbraio 2011</span></i><br />
<i><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"></span></i><b><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span class="Apple-style-span" style="color: black; font-weight: normal;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><i>dal lunedì tutti i giorni alle:</i></span></i></span></i></span></span></b></b><br />
<b><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span class="Apple-style-span" style="color: black; font-weight: normal;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><i></i></span></i></span></i></span></span></b></b><i><i><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">10,30 - 17,30 - 23,00</span></i></span></i></i></div><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span class="Apple-style-span" style="font-weight: 800;"><br />
</span></span><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"> <span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Donne di Carta</span></span></span></b></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #444444; font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Finalmente ho un bel progetto di cui parlarvi e assolutamente in linea con le frenetiche letture che sono solita augurarvi.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span class="Apple-style-span" style="color: #444444;">Per prima cosa ve ne presento l'ideatore, cioè l'associazione Donne di carta e lo faccio tramite la descrizione che trovate nel loro sito</span> <b><a href="http://www.donnedicarta.org/">www.donnedicarta.org</a></b>.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.narrazioni.it/portal/images/stories/festivaleconcorsi/10_ArezzoFestival/ospiti/tessera.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><img border="0" height="320" src="http://www.narrazioni.it/portal/images/stories/festivaleconcorsi/10_ArezzoFestival/ospiti/tessera.jpg" width="209" /></span></a></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">“Correva l'anno 2008, un giorno di ottobre (il mese in cui lungo il Tevere i platani sono d'oro)...</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Quattro donne, addette al lavoro editoriale, fondarono l'Associazione Donne di carta: un modello di cooperazione tra editori, librai, autori e lettori.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Una catena di solidarietà per un obiettivo comune: la lettura.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Risposero subito editori indipendenti da diverse regioni. E tanti lettori.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Correva l'anno 2009 del mese di maggio...</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Quelle quattro donne conobbero Antonio Rodriguez Menendez che a Madrid aveva inventato il “Proyecto Fahrenheit 451 – las personas libro”.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Antonio andava in giro invitando la gente a rendere vera l'utopia di Bradbury: imparare a memoria i libri e andare in giro a dirli, a voce alta. Noi ci credemmo. Qualcosa di rivoluzionario nella sua semplicità: i libri appartengono ai lettori che li amano. Hanno la loro voce.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Il passo successivo, nel 2010, è stato coniugare il mondo editoriale con quello del volontariato sociale e culturale, perché “la differenza è una rete di solidarietà” e la Cultura vive nel fare delle persone. Il territorio, la città in cui si vive, gli spazi antropologici e la dinamica delle relazioni: cose tutte da leggere. Il mondo.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Così è nato un Giornale partecipativo “IO e...” per raccontare queste esperienze.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Oggi siamo anche un' “Accademia della lettura”: un centro che aggrega e un sistema di assistenza e di promozione itinerante volta a costruire consapevolezza della lettura nelle nostre vite.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Stiamo promuovendo <b>LA CARTA DEI DIRITTI DELLA LETTURA </b>che proporremo alla Comunità europea.”</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"></span><br />
<div style="font-family: 'Times New Roman'; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">----------------------</span></span></div></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
Da <b>www.firmiamo.it<br />
</b></span><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">La Carta dei diritti della Lettura</span></b></span></div><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"></span><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Promossa da Sandra Giuliani</span></div><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Il 3 gennaio 2011</span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;">Statuto della petizione</span></b></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b>Definizioni della lettura</b>, <b>Diritti della persona che legge</b> e <b>Doveri sociali</b></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Art.1</span></b></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">«Leggere è un Diritto della persona senza distinzione di condizioni sociali, di età, di lingua,<br />
di opinioni politiche, di razza, di religione, di salute e di sesso»</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<div style="text-align: left;"></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Gli <b>otto </b><b>articoli</b> sono tutti leggibili alla voce <span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><b>° petizione</b></span> della seguente pagina:<br />
</span></div><div style="text-align: center;"><a href="http://firmiamo.it/la-carta-dei-diritti-della-lettura-donnedicarta#"><b><span class="Apple-style-span" style="-webkit-text-decorations-in-effect: none; color: black;"></span></b></a><b><a href="http://firmiamo.it/la-carta-dei-diritti-della-lettura-donnedicarta#"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">http://firmiamo.it/la-carta-dei-diritti-della-lettura-donnedicarta#</span></a><span class="Apple-style-span" style="-webkit-text-decorations-in-effect: none; color: black; font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;"> </span></b></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">La Carta verrà tradotta in inglese, francese, tedesco, spagnolo; inaugurata oralmente in più lingue e dialetti delle comunità internazionali (Bastia Umbra 5-6 febbraio 2011), inoltrata al Presidente della Repubblica per ottenere l'Alto Patronato e quindi inviata all'attenzione della Comunità europea.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">(Accademia della Lettura dell'Associazione Donne di carta)</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">----------------------</span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Vi è chiaro? Se non lo fosse ripeto. Queste persone, nella fattispecie donne, hanno ideato una <span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><b>Carta dei diritti della Lettura</b></span> che, oltre ad essere già stata consegnata al Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, spero, grazie anche al vostro intervento sottoforma di firma, approderà alla Comunità europea come proposta di legge.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">La <b>petizione online</b> con i suoi 8 articoli, su firmiamo.it ha raggiunto e superato le mille firme in meno di un mese e le 3000 adesioni su Facebook. Ma non è ancora nulla, dato che, dopo la presentazione del 5-6 febbraio a Bastia Umbra, ben presto inizierà la raccolta delle firme cartacee. Proprio per l’evento a Bastia in data <b>4 febbraio 2011 il Presidente della Repubblica ha destinato una medaglia</b>, quale suo premio di rappresentanza, <b>alla presentazione della "Carta dei Diritti della Lettura</b><b>"</b>.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Per quanti si stessero ancora chiedendo <i>"Che bisogno c’è di una Carta dei Diritti della Lettura e che bisogno c’è di “case della lettura” pubbliche e gratuite se già esistono le biblioteche?"</i> Vi informo che la carta è già diventata un <b>instant-book</b> edito dalla casa editrice Il Caso e il Vento con prefazioni di Michela Murgia e Lidia Castellani nonché postfazione di Massimo Squillacciotti e che in questo testo troverete tutti i chiarimenti. (<b><a href="http://www.donnedicarta.org/images/allegati/copertina_def_ore13.pdf">qui</a></b>)</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Il mio invito è quindi quello di informarvi sulla carta e nel caso in cui ne doveste condividere articoli e principi, di apporre anche la vostra firma. Nel blog de l'eco del silenzio troverete comunque tutti i riferimenti e i rimandi.</span><br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;"><b>Contro il #rogodilibri:</b></span><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-size: large;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-weight: normal;"><b>Marcia in Veneto delle <i>persone libro</i><br />
"messe al bando"</b></span></b></span></div><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Prima di passare all’ultima notizia vi segnalo un'altra iniziativa anch'essa molto importante e soprattutto concreta.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Sempre le <b>Donne di Carta</b> organizzano per questo <b>sabato 12 febbraio 2011</b> una Marcia in Veneto contro il #rogodilibri di cui vi ho parlato in queste settimane.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><a href="http://www.donnedicarta.org/images/allegati/ilfatto.pdf">Qui</a> i fatti in estrema sintesi</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><a href="http://www.donnedicarta.org/index.php?option=com_content&view=article&id=14:noi-siamo-solidali&catid=2:notizie">Qui</a> la proposta</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Il <b>12 febbraio</b> saranno a <b><u>Mestre</u></b> alla <b>Libreria La Feltrinelli</b> e alla <b>Biblioteca civica</b>, a <b><u>Venezia </u></b>alla <b>biblioteca Querini Stampali</b>a (Sestiere Castello) e alla <b>Biblioteca universitaria di Ca’ Foscari</b>,</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">e il <b>13 mattina</b> a <b><u>Portogruaro</u></b> alla <b>Villa Comunale</b> (Sala del caminetto); in questi luoghi diranno a voce alta le pagine messe al rogo e gli Articoli della Carta dei Diritti della Lettura perché <span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><b>nessuno deve permettersi di scegliere cosa vogliamo leggere</b></span>.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Mai come oggi essere una "persona libro" acquista il senso profondo di una dimostrazione di libertà. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Possono eliminare i libri, ma non la memoria e le voci delle persone. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Per quanti desiderassero aderire alla marcia o semplicemente avere informazioni l'indirizzo a cui scrivere è: <b><a href="mailto:segreteria@donnedicarta.org">segreteria@donnedicarta.org</a></b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.donnedicarta.org/"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><img border="0" height="73" src="http://www.firenzelibri.net/public/img_blog/20100628_0/donnedicarta.jpg" width="320" /></span></a></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">----------------------</span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Parliamo ancora di donne, ma vorrei sottolineare come il problema sia trasversale e fino a quando non sarà fatto proprio anche dagli uomini rimarrà tale. Sono fiduciosa che le cose stiano cambiando e che la consapevolezza si stia facendo strada. Come cita sempre Loredana Lipperini <b>il problema dell'Italia non è il Cavaliere, ma il cavallo</b>, credo che con la collaborazione di tutti si potrà davvero arrivare a rendere consapevole la base della piramide, che i diritti e il pieno riconoscimento sociale e civile delle donne siano assolutamente indispensabili all'affermarsi di una società giusta e credo migliore. A quel punto il vertice del paese sarà specchio positivo delle fondamenta.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Ciò premesso vi do lettura del testo che invita alla mobilitazione nazionale delle donne.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">da <b>dinuovodinuovo.blogspot.com </b>(<b><a href="http://dinuovodinuovo.blogspot.com/2011/01/mobilitazione-nazionale-se-non-ora.html">qui</a></b>)<br />
</span><br />
<div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;">Mobilitazione nazionale! Se non ora, quando?</span></b></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
27 gennaio 2011</span><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
INVITO ALLE DONNE ITALIANE A PARTECIPARE AD UNA GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE DOMENICA 13 FEBBRAIO 2011<br />
</span></b><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYc3ROmsTpnFgZjJOhQILSZLbI8Y1kPHfUOYAyAQ5iJ31PefWj-Ik1hpdKpIX9NckC81VlS6ikKXzed3b4lC191CjeaVqvCR7FCzkHGSD5AiMUeoBeXBv4aeR7M__YMMB7JrCVRgNxRavo/s220/senonora+disegno1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYc3ROmsTpnFgZjJOhQILSZLbI8Y1kPHfUOYAyAQ5iJ31PefWj-Ik1hpdKpIX9NckC81VlS6ikKXzed3b4lC191CjeaVqvCR7FCzkHGSD5AiMUeoBeXBv4aeR7M__YMMB7JrCVRgNxRavo/s220/senonora+disegno1.jpg" /></span></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Se non ora, quando?</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">In Italia la maggioranza delle donne lavora fuori o dentro casa, crea ricchezza, cerca un lavoro (e una su due non ci riesce), studia, si sacrifica per affermarsi nella professione che si è scelta, si prende cura delle relazioni affettive e familiari, occupandosi di figli, mariti, genitori anziani.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Tante sono impegnate nella vita pubblica, in tutti i partiti, nei sindacati, nelle imprese, nelle associazioni e nel volontariato allo scopo di rendere più civile, più ricca e accogliente la società in cui vivono. Hanno considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità femminile ottenute con il contributo di tante generazioni di donne che - va ricordato nel 150esimo dell’unità d’Italia - hanno costruito la nazione democratica.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Questa ricca e varia esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da giornali, televisioni, pubblicità. E ciò non è più tollerabile.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Una cultura diffusa propone alle giovani generazioni di raggiungere mete scintillanti e facili guadagni offrendo bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua volta a scambiarle con risorse e ruoli pubblici.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Questa mentalità e i comportamenti che ne derivano stanno inquinando la convivenza sociale e l’immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile, etica e religiosa della nazione.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Così, senza quasi rendercene conto, abbiamo superato la soglia della decenza.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Chi vuole continuare a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende private il presente stato di cose, lo faccia assumendosene la pesante responsabilità, anche di fronte alla comunità internazionale.</span><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Noi chiediamo a tutte le donne, senza alcuna distinzione, di difendere il valore della loro, della nostra dignità e diciamo agli uomini: se non ora, quando? è il tempo di dimostrare amicizia verso le donne.</span></b><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b>L’APPUNTAMENTO E’ PER IL 13 FEBBRAIO IN OGNI GRANDE CITTA’ ITALIANA</b><a href="http://www.petizionepubblica.it/?pi=Mobdonne">Qui</a> la petizione.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/zma-HI-yF3w?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">----------------------</span></div></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
Concludo con un articolo di <b>Michela Murgia</b> per <b>La Repubblica</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">da www.michelamurgia.com (<b><a href="http://www.michelamurgia.com/di-diritti/generi/noi-siamo-unaltra-storia">qui</a></b>)</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;"><b>Noi siamo un'altra storia</b></span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">31 gennaio 2011</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhh_M2cDNL6cgpwqr5RhAbRq2IM3dU0EDeOt395Kf50EfMEnZdfggc95mz7VwqPEM_Pk-PpcnJ90yuk7XhNgksDbtFvbDeb9wZ9RdL2851YUOHIJEklE9rsVaB1YXdrCkdS2DTQN9QH9KZi/s1600/Donne+che+dicono+NO.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="290" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhh_M2cDNL6cgpwqr5RhAbRq2IM3dU0EDeOt395Kf50EfMEnZdfggc95mz7VwqPEM_Pk-PpcnJ90yuk7XhNgksDbtFvbDeb9wZ9RdL2851YUOHIJEklE9rsVaB1YXdrCkdS2DTQN9QH9KZi/s400/Donne+che+dicono+NO.jpg" width="400" /></a><br />
Elaborazione grafica di Federica Martellini ©, <br />
da: <a href="http://host.uniroma3.it/riviste/romatrenews/">http://host.uniroma3.it/riviste/romatrenews/</a></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
In questi giorni oltre centocinquantamila donne hanno accettato l’invito a sostituire l’avatar personale di facebook con il volto e la storia di una donna da cui si sentivano rappresentate. Sugli schermi di tutti sono apparsi nel giro di pochi giorni migliaia di volti e di storie di donne che la maggior parte degli utenti non aveva probabilmente mai sentito nominare. Da Eleonora d’Arborea, la legislatrice sarda che nel 1300 aveva già creato leggi che punivano lo stupro e vietavano il matrimonio riparatore senza il consenso della donna, a Laura Bassi Verani, che nel 1732 divenne la prima ad avere una cattedra universitaria in Europa, fino a Alison Lapper, artista focomelica che a metà del secolo scorso rifiutò le protesi che dovevano renderla più accettabile agli altri, arrivando fino a usare sé stessa come modella per combattere contro l’imposizione di un unico canone di bellezza femminile. Sono centinaia i volti di scrittrici e poetesse, scienziate e guerriere, artiste e matematiche; ma in mezzo a queste donne straordinarie ci sono anche nomi comuni di nonne, madri e amiche delle donne che stanno partecipando, nessuna famosa ma tutte importantissime voci di questo gigantesco controcanto corale. I soliti snob avranno detto che è la democrazia del click, che non cambia di una virgola le storture del mondo in cui viviamo, ma io non sono d’accordo. Preferisco riconoscerci la creatività delle donne messa all’opera in un colossale esercizio di contronarrazione collettiva, con un contagio virale e vicendevole fatto di storie che la tv non racconta, a cui i giornali non danno mai spazio, che non entrano nei dibattiti dei talk show e che anche sulla rete bisogna andare a cercarsi. Le donne raccontano sé stesse nella vita e su internet, l’unico medium dove ancora sia possibile farlo senza che una telecamera ti inquadri una parte del corpo mentre stai dicendo quello che pensi.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Queste donne sono tutt’uno con quelle che scenderanno in piazza il prossimo 13 di febbraio. La loro narrazione è la medesima e ribadisce con chiarezza un concetto che vorrei vedere riflesso su tutti gli striscioni, sui cartelli e sui volti di quanti, uomini e donne, a quella manifestazione parteciperanno convinti: “Noi siamo un’altra storia”.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Per questo, a chi dice che quello che si vede sui giornali da settimane a questa parte offende le donne, vorrei dire di no, che si sbaglia, che non è vero. Nessuna donna normale si riconosce nel grottesco fondale di cartapesta contro il quale si muove il caravanserraglio di veline che circonda Silvio Berlusconi. E’ vero invece che quello che si è visto - cioè l’immagine di un preciso tipo di donna, avvenente secondo i canoni televisivi, venduta, offerta, comprata, mantenuta e zittita a suon di milioni - è prima di tutto una grottesca proiezione dell’uomo che la sogna. Vi si intravede un maschio che abita un universo femminile deforme, fatto di seni e labbra ipertrofiche e di travestimenti da gag in un immaginario colonizzato da You Porn. Se è vero che il signore di Arcore è metafora dell’Italia che ha governato per quasi vent’anni, allora quella che stiamo vedendo è la parabola a precipizio di un paese invecchiato male, senza più fantasia e ansioso di rassicurazione. Un paese che si specchia in un uomo che ha bisogno di vedere gli altri ridere per credere di essere divertente, e che sa che la sola lealtà che può aspettarsi sta dentro la misura di un bonifico.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Uno così non può offendere le donne che siamo e che vogliamo essere.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Al massimo può volgere al femminile la triste caricatura di sé stesso.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://digilander.libero.it/stelladeldeserto60/basta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><img border="0" height="286" src="http://digilander.libero.it/stelladeldeserto60/basta.jpg" width="400" /></span></a></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">.</span>Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-73932139319123938512011-02-05T09:58:00.003+01:002011-02-05T10:01:46.037+01:00Fascisti? Su Marte!.<br />
Riprendo direttamente dall'<b>evento pubblicato su Facebook</b>, che potete <a href="http://www.facebook.com/event.php?eid=123440891062429"><b>trovare qui</b></a>.<br />
<br />
di <b>Bartleby Occupato </b>(<b><a href="http://www.bartleby.info/">qui</a></b>)<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #0b5394; font-size: large;">FASCISTI? SU MARTE!<br />
a Bologna, </span></b></div><div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #0b5394; font-size: large;">angolo via San Petronio Vecchio e via Guerrazzi, </span></b></div><div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #0b5394; font-size: large;">sabato 5 febbraio h.20.00 - 23.30</span></b></div><br />
<br />
<br />
<b>Sabato 5 febbraio, alle 20, ci vediamo all'incrocio tra via San Petronio Vecchio e via Guerrazzi, proietteremo "Fascisti su Marte"</b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://images2.wikia.nocookie.net/__cb20090205183357/nonciclopedia/images/thumb/5/5d/Fascisti_su_Marte.jpg/250px-Fascisti_su_Marte.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://images2.wikia.nocookie.net/__cb20090205183357/nonciclopedia/images/thumb/5/5d/Fascisti_su_Marte.jpg/250px-Fascisti_su_Marte.jpg" width="223" /></a></div>Questa mattina è comparsa sulla rete una pagina Facebook a firma Casa Pound Bologna che invita all'inaugurazione di un nuovo spazio in città sabato 5 febbraio. Riteniamo sia inaccettabile l'apertura di una nuova sede di Casa Pound a Bologna.<br />
Il titolo della serata parla chiaro: <u>entra in squadra</u>, scrivono.<br />
Squadra di calcio? Di basket? Di Ping pong? Di caccia?!? La divisa tenderà al nero? Magari un nero moderno, elegante... Era così anche 90 anni fa.<br />
Meglio non farli giocare, questi menano alla vigliacca, colpiscono i più deboli, truccano le partite, fan finta di giocare e invece vogliono solo romperti le ginocchia.<br />
L'appuntamento è in via Guerrazzi, ma il numero civico non è specificato e questa segretezza fa pensare che siano loro i primi a non sentirsi benaccetti.<br />
Niente di più vero!<br />
Non possiamo lasciare nemmeno un centimetro di campo libero, ad una realtà politica che nasconde, dietro la facciata di avanguardia della nuova destra, la propria identità neo-fascista. Non possiamo permettere che possa acquisire legittimità di discorso e di azione all'interno dello spazio cittadino bolognese. Non siamo disposti a stare zitti mentre un'organizzazione come questa, che in più casi si è manifestata con violente azioni squadriste ai danni di migranti, gay, studenti e militanti di sinistra, possa liberamente propagandare l'esclusione come modo dello stare insieme, la gerarchia e il comando come mezzi per imporla, la violenza come ratio immanente al proprio fare politica.<br />
Respingerli è condizione necessaria perchè si possa continuare a cercare di costruire una città libera.<br />
Nessuna cittadinanza per vecchi e nuovi fascismi.<br />
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Studenti e studentesse, artisti, residenti e commercianti del quartiere S. Stefano<br />
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adesioni:Associazione Ensamble Concordanze<br />
Wu Ming<br />
Vag 61<br />
Collettivo Utopia<br />
Bartleby<br />
Tabacchi al. t.a.r di simone vitalbo<br />
Diana via rivani 91<br />
Lavasecco Guerrazzi<br />
Copysystem<br />
Felsina2 Viaggi<br />
Caffè Accademia<br />
Libri e Co Fondazza<br />
Igor Libreria<br />
Nodo Sociale Antifascista di Bologna<br />
Popolo Trasparente<br />
Atlantide<br />
AntagonismoGay<br />
Spazio Pubblico XM24<br />
Giuseppe Genna<br />
Comitato Williesindaco<br />
Nicola Bonazzi (Teatro dell'argine)<br />
alive lab<br />
heymenclosefriends.com<br />
Circolo Arci Sesto Senso<br />
Rete dei comunisti<br />
Circolo Panenka<br />
Bologna Prende Casa<br />
ANPI Provinciale di Bologna<br />
<br />
mail a cui mandare le adesioni:<br />
<a href="mailto:fascisti.sumarte@yahoo.it">fascisti.sumarte@yahoo.it</a><br />
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<div style="text-align: center;">--------------------------</div><div style="text-align: center;"><br />
</div><span class="Apple-style-span" style="color: #444444;"><b><u>Aggiornamento</u>:</b></span><br />
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da <b>Repubblica.it - Bologna </b>(<b><a href="http://bologna.repubblica.it/cronaca/2011/02/04/news/casapound_niente_inaugurazione_dopo_le_polemiche_per_la_nuova_sede-12070611/">qui</a></b>)<br />
04 febbraio 2011<br />
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<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="color: #0b5394;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">CasaPound, niente inaugurazione</span></b><b><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">dopo le polemiche per la nuova sede</span></b></span></b></span></div><br />
<i>Domani sera in via Guerrazzi soltanto "un ritrovo tra amici", per sistemare il locale. Erano già state programmate due contro-manifestazioni, quelle dei residenti della zona e di un gruppo di antifascisti</i><br />
<br />
Sarà solo un ritrovo fra amici, per sistemare il locale, e non più l'inaugurazione della nuova sede di casaPound, come era stato annunciato. Il gruppo di estrema destra rinuncia, dopo le polemiche sollevate dalla notizia dell'apertura della nuova sede in via Guerrazzi, e l'annuncio di due contromanifestazioni, organizzate da residenti, centri sociali e antifascisti<br />
<br />
"La festa come l'avevamo intesa, con un aperitivo aperto a tutti i militanti e simpatizzanti, non la facciamo più- spiega Carlo Marconcini - se il problema di quei quattro pagliacci (i centri sociali, ndr), della Questura e dell'ordine pubblico di Bologna devono essere due bevute e quattro spritz, allora lasciamo perdere. Non faremo un'inaugurazione, ma saremo lì tutto il giorno a sistemare le nostre cose".<br />
<br />
Prosegue Marconcini, che con gli altri fedelissimi di CasaPound ha invitato i loro simpatizzanti a non accorrere in massa: "A noi personalmente le minacce non interessano, sennò non saremmo neanche venuti a fare politica a Bologna. Il motivo per cui non abbiamo ancora detto il numero civico della sede, e non lo faremo neanche ora, è solo per tutelare la proprietaria dell'immobile e i nostri futuri vicini di casa". Il riferimento all'attentato incendiario del giugno 2009 nella sede di porta Castiglione.<br />
<br />
Intanto, si moltiplicano le adesioni alla campagna "Fascisti su Marte" lanciata dal collettivo Bartleby, che protesta contro il trasloco di Casapound in via Guerrazzi. "E' evidente che non si tratta di una campagna fatta dai centri sociali", scrive il collettivo in una nota, ma "é tutto il tessuto metropolitano a muoversi".<br />
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<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;">--------------------------</div><div style="text-align: center;"><br />
</div>Nonostante l'inaugurazione sia stata annullata l'evento di Bartleby "Fascisti? Su Marte!" rimane valido, tutti quelli che vorranno partecipare potranno farlo nei luoghi e tempi sopra indicati.<br />
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.Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-40553601242865746642011-02-01T23:10:00.003+01:002011-02-01T23:13:42.200+01:00La bandiera della dignità (Rodotà) su La Repubblica.<br />
da <b><span class="Apple-style-span" style="color: #073763;">La Repubblica </span></b><br />
1 febbraio 2011<br />
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<div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #0b5394; font-size: large;">La bandiera della dignità</span></b></div><br />
di <b>Stefano Rodotà</b><br />
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L’ITALIA s’è desta? Le parole un po’ logore dell’Inno di Mameli sono forse quelle che meglio descrivono un panorama sociale che ha visto in queste ultime settimane appunto un risveglio civile.<br />
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Un risveglio persino inatteso, e che fa riemergere una idea e una pratica della politica che sembravano scomparse, sequestrate dall’intreccio perverso tra derive oligarchiche, uso privato del potere, perdita dell’etica pubblica, degrado del linguaggio, azzeramento della dimensione argomentativa.<br />
E’ sempre opportuno non abbandonarsi ad entusiasmi frettolosi. Ma è altrettanto sbagliato non cogliere i segni del mutamento, sottovalutarli solo perché non stanno negli schemi canonici, e anzi se ne distaccano.<br />
<br />
Nei mesi passati avevamo sofferto il silenzio della democrazia, emblematicamente testimoniato dalla chiusura del Parlamento, e l’assenza della politica come capacità di guardare a fondo nelle dinamiche reali. Ora quel silenzio è stato rotto, la voce è quella di persone che trasformano l’indignazione in richiesta perentoria di cambiamento, restituendo così alla politica quella presenza che sembrava scomparsa.<br />
Elogio tardivo del movimentismo? Ricordiamo, allora, le parole che aprono Millennium People di James Ballard: “Una piccola rivoluzione stava avendo luogo, così modesta e beneducata che quasi nessuno l’aveva notata”.<br />
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Chi sottovaluta, o pensa solo di strumentalizzare, il variegato mondo di quelli che protestano, manifestano, si organizzano, non si rende conto che questa novità sociale interviene nel cuore di una crisi drammatica, ne denuncia la gravità foriera di grandissimi rischi, e indica pure una via d’uscita. Proprio la drammaticità della situazione che stiamo vivendo obbliga a cogliere la profondità di un malessere che non si vuole più sopportare.<br />
<br />
Le persone rifiutano d’essere considerate solo “carne da sondaggio”, “consumate” da distruttive logiche di mercato, frammentate dall’abbandono d’ogni logica sociale. In un paese afflitto da egoismi e corporativismi, nessuno tra quelli che si uniscono per protestare sta rivendicando un interesse particolare. E’ una novità importante. Gli studenti, i professori, il mondo della cultura si sono fatti sentire perché non sia fatto tacere il sapere critico, per rivendicare la conoscenza come bene comune.<br />
Gli operai hanno ridato forza alla parola “dignità”, la stessa che guida le donne, che sono poi quelle che hanno individuato con più nettezza l’effetto devastante di un uso del corpo femminile che segna il punto estremo del degrado culturale e porta con sé una devastante idea del potere.<br />
<br />
E’ questa la ragione che spinge tanti uomini ad associarsi alle loro iniziative, nelle quali ricompaiono, inattese e benvenute, le ragazze, che tuttavia non si chiudono solo in questa “rivendicazione”, ma sono presenti ovunque.<br />
Si ricostruiscono così legami sociali, ceti e generazionidiverse tornano a parlarsi, parole che sembravano perdute, come “solidarietà”, “interesse generale”, “bene comune”, “moralità” si ripresentanocome ineludibili punti di riferimento.<br />
<br />
Siamo al di là della categoria dei “ceti medi riflessivi” con la quale Paul Ginsborg aveva correttamente analizzato un’altra fase del risveglio della società civile. Quel che sta avvenendo in questo momento, infatti, è proprio l’emergere di una diversa società civile, composita, con una crescente capacità di auto- organizzazione, con una marcata autonomia.<br />
<br />
Novità che hanno le loro radici soprattutto nell’uso della Rete, dov’è tutto un ribollire di iniziative, di discussioni magari sgangherate ma vitalissime. E, muovendo dalle piazze virtuali, i cittadini tornano ad affollare le piazze reali.<br />
<br />
Vi sarà qualcuno, nello stanco ceto politico, capace di misurarsi con questo magma ribollente, realizzandoquell’alleanza che tanto ha contato nelsuccesso di Obama?<br />
Oggi, infatti, si fa più urgente il problema dell’“interlocutore politico” di questa nuova società. Un interlocutore che dev’essere attento e umile, nel senso del rispetto dovuto a chi sta mettendo in gioco se stesso e, giustamente, rifiuta mediazioni troppo interessate. L’esempio è venuto dal Presidente della Repubblica quando, ricevendo gli studenti, ha colto la novità dei tempi, la richiesta, insieme, di un rapporto con le istituzioni e di un loro rinnovamento.<br />
<br />
Non è un caso che i diversi movimenti siano unificati da un riferimento convinto alla Costituzione. Un’altra rilevante novità, infatti, è rappresentata proprio dal fatto che la Costituzione sta di nuovo incontrando il suo popolo. Se si vuole costruire una vera agenda politica, è da questo dato fondativo che bisogna partire, che illumina le diverse, puntuali indicazioni che vengono dai diversi soggetti del movimento in corso e che compongono un quadro programmatico selettivo e convincente.<br />
<br />
Così, e non con improbabili alchimie, si costruisce un vero consenso politico. E si può contrastare un vizio impunito nella politica italiana, che si manifesta ciclicamente, e che consiste nel tentativo di cogliere qualsiasi occasione per cercare di liberarsiproprio del “programma costituzionale”.<br />
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<a href="http://www.zeroviolenzadonne.it/rassegna/pdfs/d913ceda0b45be470852bc7e4dd12890.pdf"><b>Ritaglio articolo</b></a><br />
.Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-58344768921242254752011-01-31T17:32:00.003+01:002011-01-31T17:50:22.464+01:00L'eco del silenzio su Radio Libriamoci Web: aggiornamento #rogodilibri - Diritti umani dei bambini e dei ragazzi con disabilità<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitr3S4iada-tClxxPfVoc-x-FY1nNslGuN2_Thw-ZsrM50iD-7A2VXvL-Flw7XzdOMBW4e9ujpj7cV-k9aB4AUlE16b3nEYOO1QaSK2z6Kc7CO0bGhYwyvVNhwsH65QYQAe4U7ijf3Xuyj/s1600/megafono+ON+AIR.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitr3S4iada-tClxxPfVoc-x-FY1nNslGuN2_Thw-ZsrM50iD-7A2VXvL-Flw7XzdOMBW4e9ujpj7cV-k9aB4AUlE16b3nEYOO1QaSK2z6Kc7CO0bGhYwyvVNhwsH65QYQAe4U7ijf3Xuyj/s320/megafono+ON+AIR.JPG" width="320" /></a></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"> L'eco del silenzio </span></b></span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;"><b>su Radio Libriamoci Web</b></span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><i>trasmissione del 31 gennaio 2011</i></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;"><b>27 gennaio - Giorno della Memoria</b></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #073763; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">"Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell'aria. La peste si è spenta, ma l'infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo. In questo libro se ne descrivono i segni: il disconoscimento della solidarietà umana, l'indifferenza ottusa o cinica per il dolore altrui, l'abdicazione dell'intelletto e del senso morale davanti al principio d'autorità, e principalmente, alla radice di tutto, una marea di viltà, una viltà abissale, in maschera di virtù guerriera, di amor patrio e di fedeltà a un'idea". </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #073763; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span><br />
<div style="text-align: right;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #073763;">da "<b>L'asimmetria e la vita</b>" - <b>Primo Levi</b></span><br />
</span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">------</span></div><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #073763; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">"Quel che ora penso veramente è che il male non è mai 'radicale', ma soltanto estremo, e che non possegga né profondità né una dimensione demoniaca. Esso può invadere e devastare il mondo intero, perché si espande sulla superficie come un fungo. Esso 'sfida' come ho detto, il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, di andare alle radici, e nel momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla. Questa è la sua 'banalità'. Solo il bene è profondo e può essere radicale".</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #073763; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span><br />
<div style="text-align: right;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #073763;">da "<b>La banalità del male</b>" - </span><span class="Apple-style-span" style="color: #073763;"><b>Hannah Arendt</b> (1906-1975</span></span><span class="Apple-style-span" style="color: #073763; font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">)<br />
</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">----------------------------------------<br />
</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span class="Apple-style-span" style="color: #666666;">da</span> <span class="Apple-style-span" style="color: #0b5394;"><b>Lipperatura</b></span> <a href="http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2011/01/27/i-lettori-a-preganziol-e-i-ripensamenti-degli-assessori/trackback/">blog</a> <span class="Apple-style-span" style="color: #666666;">di </span><b>Loredana Lipperini</b> <span class="Apple-style-span" style="color: #666666;">un aggiornamento sulla questione dei libri messi al bando in Veneto</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #666666; font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">27 gennaio 2011</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;"><b>I LETTORI A PREGANZIOL E I RIPENSAMENTI DEGLI ASSESSORI<br />
</b></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
Due notizie. Due buone notizie, aggiungerei.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">La prima viene, telefonicamente, da Preganziol. Davanti alla biblioteca comunale si sono radunate tantissime persone. Lettori e cittadini, studenti, i ragazzi di Libera di Don Ciotti, scrittori che hanno volantinato e letto brani. Si è parlato molto e con grande calore. Chi era presente posterà al proprio ritorno.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">La seconda viene dal Veneto. Anzi: dalla regione Veneto. L’assessore all’Istruzione Donazzan dichiara che non spedirà nessuna lettera alle scuole. Questo il testo del comunicato:</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">“Non è più necessaria alcuna lettera, perché l’obiettivo e’ stato raggiunto: stigmatizzare le firme a favore di Cesare Battisti”. Lo dichiara Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro in merito alla lettera, che aveva dichiarato di voler inviare alle scuole del Veneto, in cui invitava a non adottare i libri di autori che avevano firmato il manifesto pro Battisti.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">“E siccome- aggiunge Donazzan-, non intendo dare ulteriore fiato ad una polemica creata a priori, ho inteso non inviare alcuna lettera a supporto del giudizio di condanna dato da tutte le Istituzioni italiane con in testa il Capo dello Stato, per chiudere con il mio Presidente di Regione Luca Zaia, che hanno giustamente definito Battisti un delinquente”.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">“L’intento- conclude l’assessore regionale- è stato raggiunto: isolare nei fatti e nei giudizi quanti, mi auguro improvvidamente, hanno inteso sostenere l’impunita’di Battisti”.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Isolare?</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Battute molto facili a parte, due risultati importanti sono stati ottenuti, anzi tre:</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">- Nessuna lettera partirà, nessun preside del Veneto si sentirà invitato a togliere dalle biblioteche scolastiche e dalle letture degli studenti i testi incriminati. E, soprattutto, nessun gravissimo precedente di “indirizzo politico” su cosa leggere e cosa no, verrà aperto.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">- Per quanto riguarda l’assessore alla Provincia Speranzon, l’invito ad eliminare i libri dalle biblioteche della Provincia si è trasformato in una mozione di minoranza al Comune di Venezia. Che resta un grave atto politico: ma non una violazione della Costituzione.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">- La mobilitazione attorno a Preganziol ha impedito che si consumasse un sopruso doppio: nei confronti dei testi di uno scrittore, e soprattutto nei confronti di una donna coraggiosa. Peraltro, Il Gazzettino ha dovuto pubblicare una smentita all’articolo di ieri.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Ma.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">La guardia resta alta. Difficile pensare che personaggi di questo genere, che sono stati costretti a tornare sui propri passi da lettori e cittadini, non meditino il rilancio. Magari contando sul fatto di poter agire nel silenzio, o al massimo in qualche accorto trafiletto in cronaca locale.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Dunque, occhi aperti.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">E grazie. Di cuore.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">----------------------------------------</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"></span><br />
<br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-size: large;">Rispettiamo i diritti umani <br />
dei bambini e dei ragazzi con disabilità</span></b><span class="Apple-style-span" style="color: #666666;"> </span></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #666666;"><b>26 gennaio 2011 - LEDHA</b> scrive una lettera aperta al Ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini e al Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia Giuseppe Colosio. <br />
Di seguito il testo della lettera</span><span class="Apple-style-span" style="color: black;"> <b>(<a href="http://ledha.it/page.asp?menu1=12&notizia=2730">qui</a>)</b></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><i>All'attenzione di</i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><i>Maria Stella Gelmini</i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><i>Ministro dell'Istruzione</i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><i>Giuseppe Colosio</i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><i>Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale Lombardia</i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><i>c.c.</i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><i>Membri dell'Osservatorio sulla condizione delle persone con disabilità</i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b><br />
Oggetto: Rispettiamo i diritti umani dei bambini e dei ragazzi con disabilità</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
Gentile signora Ministro ed egregio Signor Direttore, </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">vi scriviamo questa lettera a pochi giorni dalla sentenza del Tribunale di Milano che ha stabilito "la natura discriminatoria della decisione delle amministrazioni scolastiche di ridurre le ore di sostegno scolastico per l'anno in corso rispetto a quelle fornite nell'anno scolastico precedente".</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Si tratta, come certo vi è noto, della sentenza con il quale il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso dei genitori di 17 studenti milanesi che quest'anno hanno visto ridursi le ore degli insegnanti di sostegno assegnati alle classi frequentate dai loro figli con disabilità.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Non è certo la prima volta che il Ministero viene condannato per questo genere di situazioni. Da diversi anni i giudici dei Tribunali Amministrativi sono intervenuti ricordando che i diritti degli alunni con disabilità non possono essere in alcun modo limitati dai problemi di bilancio del Ministero.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
In questo caso vi è però una importante novità. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Per la prima volta in Italia, un Tribunale ha ritenuto che l'inadeguata ed insufficiente assegnazione delle ore di sostegno costituisca una discriminazione a danno degli alunni con disabilità e non solo una lesione del diritto allo studio e all'inclusione scolastica. Il riferimento è alla Legge 67 del 2006 che stabilisce le "Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni" ma anche con un esplicito richiamo alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Negare le risorse necessarie per garantire il diritto allo studio dei bambini e ragazzi con disabilità significa quindi non rispettare i loro diritti umani.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
Per questo motivo ci sentiamo in dovere di segnalare la questione all'Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità affinché possa verificare che il Governo, il Ministero dell'Istruzione e gli Uffici Scolastici regionali mettano a disposizione della Scuola, di tutte le scuole d'Italia tutte le risorse necessarie per "<b>promuovere, proteggere e garantire</b>" ai bambini e ragazzi con disabilità il pieno ed eguale godimento del <b>diritto allo studio</b>, in condizione di eguaglianza con gli altri.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Chiediamo di sapere in che modo, già a partire da quest'anno, il Ministero intenda affrontare questi problemi: ad esempio nella sola Lombardia , solo per garantire un rapporto 1:2, in molte situazioni peraltro inadeguato, mancano più di 2000 cattedre di sostegno per fare fronte alle esigenze dei bambini con disabilità che frequentano le scuole lombarde.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
Vorremmo essere certi che, alla partenza del prossimo anno scolastico, tutte le scuole abbiano le risorse e le competenze per poter veramente garantire il diritto all'istruzione delle persone con disabilità.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Ci auguriamo ed opereremo affinché la straordinaria trentennale esperienza inclusiva della Scuola italiana possa comparire nel prossimo rapporto alle Nazioni Unite sullo stato dei diritti dei bambini e delle persone con disabilità in Italia, ancora come punto di riferimento mondiale.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Distinti saluti</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><i>Fulvio Santagostini</i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><i>Presidente LEDHA<br />
.</i></span>Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-15843139686474467072011-01-27T22:16:00.001+01:002011-01-27T22:18:18.603+01:00Giornata Della Memoria<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"> Non mi avevano detto</span></span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">di tutto questo filo spinato;</span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">ed ora che sono qui</span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">guardo al cielo</span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">ed alla sua fortuna</span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">d'esser così lontano</span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">da non venirne graffiato</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;"></span><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;"><b>Adelaide Spallino</b></span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: large;">Per il giorno della memoria, e per tutti gli altri della dimenticanza...</span></div><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDYnFNeCY24EQop5B8B5n_0VoWjjTTOB53AqoNTm8TczSjpUCdmz2ELZjuDva1KMHReJUREKJBuOBbm6sji_ymhtAhqyeV_bPBzKzUrLC2fDPifVr47i-zbuWNJszYVdkpZjX7b5hQKvjK/s1600/167547_1815656994252_1324898438_2007563_3561911_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDYnFNeCY24EQop5B8B5n_0VoWjjTTOB53AqoNTm8TczSjpUCdmz2ELZjuDva1KMHReJUREKJBuOBbm6sji_ymhtAhqyeV_bPBzKzUrLC2fDPifVr47i-zbuWNJszYVdkpZjX7b5hQKvjK/s400/167547_1815656994252_1324898438_2007563_3561911_n.jpg" width="400" /></span></a></div><br />
.<br />
<i><span class="Apple-style-span" style="color: #444444;">Un grazie ad Adelaide per avermi permesso di pubblicare questo bellissimo testo.<br />
<br />
Lucia<br />
.</span></i>Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-11651892916341795422011-01-26T11:00:00.000+01:002011-01-26T11:00:16.982+01:00Scrittori contro il #rogodilibri.<br />
da <b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;">Carmilla </span></b>(<a href="http://www.carmillaonline.com/cgi-bin/mt-tb.cgi?__mode=view&entry_id=3769">www.carmillaonline.com</a>)<br />
25 gennaio 2011<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">SCRITTORI CONTRO IL #ROGODILIBRI</span></b></div><div style="text-align: center;"><br />
</div><a href="http://guerrecontro.altervista.org/blog/wp-content/uploads/2010/09/rogo-libri.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://guerrecontro.altervista.org/blog/wp-content/uploads/2010/09/rogo-libri.jpg" width="240" /></a><span class="Apple-style-span" style="color: #444444; font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">[Il testo che segue è stato redatto da una sorta di "coordinamento" formato da scrittori, critici, blogger, pubblicisti, redazioni di riviste letterarie (on-line e cartacee). Hanno contribuito autori che figurano nella "lista nera" veneta e autori che non vi figurano ma sono solidali coi "proscritti". E' un documento liberamente appropriabile e sottoscrivibile da chiunque. Se sei uno scrittore (o qualcosa di simile) e sei contro il rogo, allora sei con gli Scrittori contro il rogo.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #444444; font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Uno scrittore-delegato ha letto in anteprima il testo in quel di Padova il 25 gennaio 2010, all'assemblea cittadina organizzata presso la facoltà di Scienze Politiche, in vista dello sciopero nazionale dei metalmeccanici. Copie del testo appariranno <b><u>giovedì 27 alle h. 17</u></b> di fronte alla biblioteca comunale di Preganziol (TV). </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #444444; font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">A Preganziol, da diversi giorni (<b>-></b> <a href="http://www.youtube.com/watch?v=tLhoswWX28w"><b>dopo un servizio del TG3 nazionale</b></a>) l'amministrazione comunale leghista si sta <b>-> <a href="http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2011/01/23/datelo-ai-criceti/trackback/">difendendo dall'accusa</a></b> di aver fatto "sparire" dalla biblioteca i libri di Roberto Saviano. Il noto autore campano sarebbe inviso ai ragazzuoli in camicia <s>bru</s> verde a causa del suo monologo televisivo sulla Lega Nord che "interloquisce" con la 'ndrangheta. Alcuni cittadini hanno organizzato una manifestazione nel giorno e all'ora di cui sopra, e diversi scrittori - "proscritti" e non - convergeranno su Preganziol per dire la loro.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #444444; font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Questa è una storia "laterale" ma significativa, sintomatica. E' venuta alla luce grazie alla campagna contro le liste di proscrizione della destra veneta. Smuovendo il terreno, si sono trovati cocci di vecchie anfore, che un tempo contenevano pudore e ritegno. Pudore e ritegno che ti facevano pensare due volte, prima di proporre bestialità anti-costituzionali come l'epurazione - ufficiale o "ufficiosa" - delle biblioteche.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #444444; font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">La vicenda di Preganziol non ha a che fare direttamente con il caso Battisti: diverso il pretesto, diverso l'autore colpito, diversa la forza politica implicata. Ma l'humus è lo stesso. Il contesto è lo stesso. La logica è la stessa.]</span><br />
<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'iniziativa presa da diversi esponenti politici del Veneto – dall'assessore provinciale veneziano Speranzon all'assessore regionale all'istruzione <b><a href="http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=2695">Donazzan</a></b>, passando per i pronunciamenti di diversi esponenti politici di minore o maggiore peso politico – è di una gravità senza precedenti.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Prendendo a pretesto la sottoscrizione di un appello nel quale si chiedeva al governo francese di non revocare il diritto d'asilo a Cesare Battisti, la classe dirigente veneta, legittimata dal “liberale” Luca Zaia, ha chiesto prima la rimozione dalle biblioteche pubbliche, e poi dalle scuole pubbliche di TUTTI i libri degli autori firmatari dell'appello, da Massimo Carlotto a Tiziano Scarpa, passando per Nanni Balestrini, Daniel Pennac, Giuseppe Genna, Giorgio Agamben, Girolamo De Michele, Vauro, Lello Voce, Pino Cacucci, Christian Raimo, Sandrone Dazieri, Loredana Lipperini, Marco Philopat, Gianfranco Manfredi, Laura Grimaldi, Antonio Moresco, Carla Benedetti, Stefano Tassinari, Wu Ming, e molti altri che non sono finiti nella lista nera solo perché non hanno aggiunto “scrittore” al proprio nome e cognome.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">La proclamata volontà, da parte di questi nuovi inquisitori, di reagire contro la decisione del governo brasiliano è pura ipocrisia: la regione Veneto è diventata, proprio negli anni del “caso Battisti”, <b><a href="http://www.carmillaonline.com/cgi-bin/mt-tb.cgi?__mode=view&entry_id=3757">un importante partner economico del Brasile</a></b>. Mentre i politici di destra reclamavano a gran voce il boicottaggio delle relazioni Italia-Brasile, la regione Veneto spendeva 185.000 euro per inviare una delegazione al 22° Festival del Turismo di Gramado, che si è tenuto dal 18 al 21 novembre 2010. In realtà Battisti non è l'unico, né il principale, latitante italiano che il Brasile non estrada (e lo stesso varrebbe per molti latitanti brasiliani rifugiatisi in Italia): è solo l'uomo giusto capitato nel posto giusto al momento giusto, quando cioè serviva un'arma di distrazione di massa per riempire le pagine dei giornali e togliere spazio a ben altre informazioni.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Ma sarebbe sbagliato fermarsi qui. Come è emerso grazie all'immediata campagna di informazione promossa da decine di scrittori, senza distinzione tra firmatari dell'appello e non, è da tempo in atto una censura di fatto nelle biblioteche venete, che riguarda autori come <b>Marco Paolini</b> o <b>Roberto Saviano</b>, colpevoli non di aver firmato questo o quell'appello, ma di aver raccontato verità scomode sul Veneto, sulla forza politica che lo governa, e sulle relazioni pericolose tra esponenti leghisti e 'ndrangheta calabrese in Lombardia. La stessa colpa è l'elemento reale che accomuna, al di là dei pretesti ideologici, gli scrittori messi all'indice: raccontare la realtà in un momento in cui chi avrebbe il dovere di farlo trova economicamente e politicamente più comodo spargere la melassa del gossip, della disinformazione, della produzione televisiva di risse a mezzo risse. Opponiamo la narrazione della realtà ai reality show: ecco il nostro crimine.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">È questa la ragione per cui si mettono in atto comportamenti illegittimi – vedi la pretesa dell'assessore Donazzan di inviare un atto di indirizzo politico alle scuole; o addirittura illegali – vedi l'invito a commettere il reato di peculato per distrazione di bene pubblico, in cui incorre chi sottrae un bene pubblico, cioè in libro in una biblioteca acquistato con i pubblici denari. Che questo avvenga ad opera di persone che rivestono cariche pubbliche potrebbe forse sorprendere: ma non sorprende di certo noi.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Chi sono, infatti, i personaggi di cui stiamo parlando? </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Sono ex-fascisti, o post-fascisti, che non si sono fatti scrupolo di solidarizzare con i Serenissimi che assaltarono, con l'ausilio di un Tank blindato, il Campanile di S. Marco (Speranzon); che hanno rifiutato il consenso a un documento votato dall'intero consiglio regionale veneto (maggioranza e opposizioni) perché conteneva il richiamo a valori quali “antifascismo” e “resistenza” (Donazzan); che non si vergognano di presenziare a raduni fascisti in onore della X Mas, o di intimare all'attore ebreo <b>Moni Ovadia</b>, di non avere titolo per parlare di cristianesimo in una trasmissione televisiva (Donazzan). In tutta evidenza, il fascismo questi signori e signore non l'hanno “alle spalle” ma sulle spalle.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Se poi andiamo al tono delle dichiarazioni – quella di Gianantonio Da Re, segretario provinciale della Lega di Treviso, che ha invitato a dare Gomorra in pasto ai roditori di cui sembra abbondino le cantine trevigiane, e dei quali il Da Re dev'essere esperto; o quella dell'ineffabile Speranzon, che dichiara di essersi ripromesso di leggere Gomorra, cosa che potrebbe venire utile a chi volesse fare l'assessore alla cultura; per non parlare delle dichiarazioni sul relativismo e il nichilismo del cattolicissimo assessore Donazzan:</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span><br />
<br />
<blockquote>«perché in Italia non si ruba e non si uccide, perché abbiamo questo senso della famiglia, perché il rapporto deve essere imperniato sul rispetto e sul perdono? Questi sono i principi comportamentali di chi vive in Italia, derivano da un approccio culturale alla religione cattolica, non derivano da altre religioni...»</blockquote><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Se prestiamo attenzione a questi linguaggi, e ai cervelli che li governano – perché la lingua batte se la mente vuole – capiamo anche di quale fascismo stiamo parlando: fascisti si, ma “Fascisti su Marte”.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">O forse è Marte ad essere arrivato se non sulla Terra, in Italia, o quantomeno in Veneto? Come scriveva il 22 gennaio scorso sul “Corriere del Veneto” <b>Umberto Curi</b>, un assessore</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span><br />
<br />
<blockquote>«non è, non deve essere, più un esponente di una parte politica, libero di perseguire i propri obbiettivi più o meno nobili e di coltivare le proprie antipatie. [...] Compito di chi eserciti il referato all’istruzione è quello di operare perché cultura, aggiornamento, istruzione, formazione, si diffondano quanto più ampiamente possibile. Mentre a lei non compete affatto stabilire quali letture debbano essere fatte e quali evitate, quali libri debbano essere letti e quali invece cancellati o proibiti. Non si tratta di una sottigliezza, ma dell’interpretazione corretta di un ruolo in se stesso molto delicato, per il quale non sono possibili sbandamenti, come quello di cui ora si discute».</blockquote><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Sarebbe infatti molto grave che chi esercita il potere politico detenesse il potere di discriminare le idee politiche a seconda della vicinanza o lontananza col sentire del potere; sarebbe molto grave anche se non stessimo parlando di una persona che definisce i combattenti di Salò “la mia parte politica”.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Sarebbe molto grave se la semplice manifestazione di un'idea potesse sovradeterminare l'intera persona dell'autore, la sua storia, la sua produzione intellettuale, la sua figura pubblica; lo sanno, questi signori Speranzon e Donazzan, che l'autore dei Demoni e dei Fratelli Karamazov era stato militante di un gruppo terroristico? Vogliamo dunque bandire Dostoevskij dalle biblioteche come “cattivo maestro”?</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Sarebbe molto grave se questo potere venisse esercitato per operare un controllo preventivo sulle idee, facendo intendere che una presa di posizione oggi potrà essere usata domani contro l'autore, a seconda delle mutate condizioni politiche.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Sarebbe molto grave se la circolazione delle idee che viene garantita e resa pubblica dall'esistenza di scuole e biblioteche divenisse una funzione disciplinata dal potere; se persino le adozioni scolastiche dovessero diventare qualcosa di cui rendere conto al potere; se quel “se ne assumeranno la responsabilità” pronunciato dall'assessore Speranzon contro gli eventuali obiettori al suo diktat censorio diventasse la regola in base alla quale si regolamenta il diritto al lavoro nelle istituzioni pubbliche; se insegnanti, bibliotecari, e – perché no? – librai venissero assunti o licenziati in base alla propria capacità di assoggettarsi alla disciplina imposta.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Sarebbe molto grave persino se avvenisse su Marte.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Ma qui, in Italia, in Veneto, non sta forse già succedendo? Con la riforma dell'Università, le Regioni entreranno all'interno delle Fondazioni e dei Consigli di Amministrazione delle Università; e capiterà che un assessore abbia potere decisionale non solo sull'assegnazione dei fondi all'istruzione, ma anche sulla gestione dei fondi assegnati; persino un assessore come Elena Donazzan, che crede – e lo dice in pubblico – che antifascismo e resistenza non siano valori costituzionali perché non ha trovato nella Costituzione queste due parole, potrà con il suo voto decidere i destini della formazione universitaria. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Non sta forse già succedendo che i diritti dei lavoratori siano seriamente minacciati da una serie di norme – dal Collegato Sacconi sul Lavoro al Contratto Mirafiori, passando per i nuovi regolamenti, come il cosiddetto decreto Brunetta, che limitano i diritti dei dipendenti pubblici? Che la vita stessa dei lavoratori sia sempre più precaria e insicura, che il lavoro sia sempre più nocivo, sia sempre più strumento di asservimento e sempre meno finalizzato alla realizzazione della persona umana? Come la vita e il lavoro, anche la cultura è sempre più in pericolo, sempre più esposta al controllo disciplinare, alla nocività, alla precarietà. <b>Il solo raccontare la realtà – lo abbiamo già detto, lo ripetiamo – è un atto di insubordinazione contro il potere disciplinare: è quello che noi scrittori abbiamo sempre fatto, che continuiamo a fare, che promettiamo di non smettere di fare. Agli studenti, precari, operai, intermittenti e insubordinati che in questi giorni preparano le prossime lotte chiediamo di combattere la nostra battaglia, così come noi combattiamo la loro.</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Ai tanti colleghi della scrittura, della musica, delle arti, della cultura e della conoscenza, che per la posizione di privilegio che credono di avere acquisito, per pigrizia, per ignavia, o anche per supponenza o viltà ancora non hanno fatto sentire la propria voce diciamo di alzare il culo, adesso: se non ora, quando?</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br />
</span><br />
<div style="text-align: right;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><b>Scrittori contro il rogo</b>, Italia, 25 gennaio 2011</span></div><br />
.Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-50237436500039655552011-01-25T12:05:00.005+01:002011-01-25T12:17:58.154+01:00Le persone libro di Donne di carta a Venezia contro il #rogodilibri.<br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #666666;">Notizia degna di nota, quindi vi pregherei di prestarle attenzione:</span><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Il <b>12 febbraio</b> le <i>persone libro</i><b><i>*</i></b> di <b><a href="http://www.donnedicarta.org/"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;">Donne di carta</span></a></b> saranno a Venezia e nel Veneto orientale per dire a voce alta e a memoria pagine dei libri che la stupidità ha tolto o vorrebbe togliere dagli scaffali delle biblioteche.</span><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Una protesta in nome di chi legge per ribadire che <b>i libri appartengono ai lettori</b> e che come recita la nostra <i>Carta dei Diritti della Lettura</i><b><i>**</i></b>: <b>leggere è un diritto della Persona senza alcuna discriminazione</b>. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Sarà una trasferta faticosa, chiunque possa sostenere l'Associazione, magari tesserandosi, lo faccia: è un gesto concreto di partecipazione. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><b>E se non avete firmato la Petizione sul web fatelo!</b></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Il 12 questa Carta sarà un libro, con Prefazione di Michela Murgia e Postfazione di Loredana Lipperini, due splendide scrittrici, che diffonderemo proprio a partire dal Veneto.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Grazie a tutti.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><a href="http://www.donnedicarta.org/index.php?option=com_content&view=article&id=14:noi-siamo-solidali&catid=2:notizie">http://www.donnedicarta.org/index.php?option=com_content&view=article&id=14:noi-siamo-solidali&catid=2:notizie</a><br />
<br />
--------------------<br />
<br />
<i><b>*Persone libro:</b></i> L'Associazione è portavoce in Italia del <b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;">Proyecto Fahrenheit 451 (las personas-libro)</span><span class="Apple-style-span" style="color: #45818e;"> </span></b>di Madrid, fondato da <b>Antonio Rodriguez Menendez</b>, attraverso la cellula italiana delle "persone-libro".</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Un modo semplice di <b>dare voce ai libri</b>, la nostra voce <b>di lettori e di lettrici comuni</b>, che imparano a memoria brani, capitoli, frasi per portarli in giro, per dirli a voce alta.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Un <a href="http://www.youtube.com/user/donnedicarta#p/a/u/2/-4VepVFZOPI">viaggio</a> iniziato il 14 giugno 2009 che prosegue... Secondo la <a href="http://www.youtube.com/user/donnedicarta#p/u/12/-fPimLLbsWc">filosofia</a>, semplice, del dono. E che ci porta ovunque: nelle piazze, nelle pizzerie, nelle sartorie, nelle biblioteche, ma anche... <b><a href="http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-f276ee49-dfef-42f7-92e8-2c862f6826be.html?p=0">nelle case</a></b> in cambio di un bicchiere di vino. <a href="http://www.facebook.com/album.php?aid=2035955&id=1513901571&l=ea549edec6">GALLERIA</a><br />
<br />
<b><i>**<a href="http://www.firmiamo.it/la-carta-dei-diritti-della-lettura-donnedicarta"><span class="Apple-style-span" style="color: black;">Petizione: Carta dei diritti della Lettura</span></a>: </i></b>Fossi in voi investirei qualche minuto per leggerla e firmarla.</span><br />
<br />
<div style="text-align: center;">_____________________________________________________</div><div style="text-align: center;"><br />
</div><span class="Apple-style-span" style="color: #666666;">Ora qualche informazione pratica per chi vorrà esserci in prima persona, sempre dal sito di <b>Donne di Carta</b>.<br />
<br />
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.donnedicarta.org/images/stories/libri-rogo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="133" src="http://www.donnedicarta.org/images/stories/libri-rogo.jpg" width="200" /></a></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Vergogna a chi al riparo delle ISTITUZIONI dice che "sconsigliare i libri è una bella cosa" e mette all'Indice i libri di Saviano, di Pennac, di Lipperini, di Carlotto, di Grimaldi, di Scarpa e di tanti altri Autori, "rei" di essere stati nel 2004 "pro-Battisti".</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">La Regione Veneto, nel silenzio generale, sta togliendo questi libri dagli scaffali delle Biblioteche e delle scuole.<br />
</span><br />
<div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
<br />
Le persone libro di Donne di carta dicono NO</span></b></div><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Partiamo da <b>Arezzo</b>, <b>Bari</b>, <b>Roma</b>, <b>Firenze </b>e <b>Pisa </b>per andare il <b>12 febbraio in Veneto</b> a dire a voce alta le pagine messe al rogo e gli Articoli della Carta dei Diritti della Lettura perché nessuno deve scegliere cosa vogliamo leggere.</span><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Mai come oggi essere una "persona libro" acquista il senso profondo di una dimostrazione di libertà. <b>Possono eliminare i libri ma non la memoria e le voci delle persone</b>. <b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><u>Venite con noi</u>.<br />
</span></b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Chi in Veneto costruisce il disaccordo, ci accolga: biblioteche, scuole, piazze. Andremo ovunque. E' tempo di tesserarsi a Donne di carta per aiutarci a sostenere quest'impresa. Un modo concreto di partecipare. Grazie.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><br />
scrivere a: <b><a href="mailto:segreteria@donnedicarta.org">segreteria@donnedicarta.org</a></b></span><br />
<br />
.Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-89362542789668882272011-01-24T21:55:00.004+01:002011-01-24T22:12:44.836+01:00L'amministrazione di Preganziol contro ladri ignoti<div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span"></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 20px;">.</span></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 20px;">Leggo da <b><a href="http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/">Lipperatura</a></b> e riporto immediatamente, manteniamoci attenti.<br />
</span></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 20px;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;">PER EMME, E PER TUTTI NOI</span></span></b></span></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 20px;">24 gennaio 2011</span></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 20px;">Questa dunque <b><a href="http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2011/01/23/news/preganziol-mette-all-indice-saviano-3242944">la versione</a></b> dell’amministrazione di Preganziol, che trovate sulla Tribuna di Treviso. La copia di “Gomorra” sarebbe stata “rubata” dalla bibliotecaria. <b><a href="http://tribunatreviso.gelocal.it/multimedia/2011/01/24/video/preganziol-il-sindaco-nessuna-censura-gomorra-l-hanno-rubato-27958677/1">Qui il video</a></b>.</span></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 20px;">I fatti.</span></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 20px;">Questa mattina viene fatta una conferenza stampa. “Emme” non ne sa nulla. Ma in biblioteca <b>ricompaiono di colpo</b> due dei libri di Saviano che erano stati tolti dagli scaffali, l’audiolibro di “Gomorra” e l’intervista. Manca la copia cartacea di “Gomorra”. Come leggerete, gli amministratori gettano le colpe proprio su Emme, minacciando denunce.</span></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 20px;">Vediamo i fatti. Quando viene ordinato di eliminare i libri di Saviano perché non graditi al sindaco, la copia di “Gomorra” era in prestito. Al ritorno, Emme la mette al sicuro e la riporta in biblioteca il 16 dicembre, “per poi controllare ogni giorno fino al 23 che fosse ancora lì, con mio grande sollievo”.</span></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 20px;">Quando torna dalle ferie, il 7 gennaio, “la prima cosa che ho fatto è stata naturalmente controllare la presenza del libro, non c’era, ho guardato se era in prestito e non c’era. Né peraltro c’erano gli altri due”.</span></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 20px;">Il coraggio di Emme rischia dunque di ritorcersi contro di lei: non con una semplice sanzione per aver fatto entrare i giornalisti del Tg3 o aver parlato in questo blog. Viene addirittura accusata di furto.</span></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 20px;">Questo è un appello. Fate circolare questa notizia. E, soprattutto, andate a Preganziol, giovedì 27 gennaio alle ore 17: l’iniziativa è nata da un blogger e la trovate <a href="http://busettodavide.blogspot.com/2011/01/saviano-espluso-da-preganziol.html"><b>qui</b></a>. Se siete veneti, siate presenti. Comunque, inviate mail e commenti alla Tribuna di Treviso. Siateci, in qualunque modo.</span></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 20px;"><br />
</span></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span"><a href="http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/files/2011/01/preganziol560.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="252" src="http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/files/2011/01/preganziol560.jpg" width="400" /></a></span></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 20px;"><br />
</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 20px;">Vi pregherei di leggere e diffondere.</span></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 20px;"><b><a href="http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2011/01/19/dagli-scaffali-si-tolga-saviano/">Qui</a></b> per chi non lo ricordasse o sapesse l'inizio della vicenda.</span></span></span><br />
<div style="line-height: 20px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span">Grazie a tutti.<br />
<br />
.</span></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span"> </span></span></div>Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-55209862827130908272011-01-24T10:23:00.002+01:002011-01-24T10:24:51.235+01:00A Preganziol con la Costituzione e un libro di Savianoda <b>www.<span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;">busettodavide</span>.blogspot.com (<a href="http://busettodavide.blogspot.com/2011/01/saviano-espluso-da-preganziol.html">qui</a>)</b><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;">Saviano espulso da Preganziol...</span></b></span><br />
domenica 23 gennaio 2011<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/__vYy7R8Hw1Q/TTx0DEOBK2I/AAAAAAAAAOE/zSj7fBkPw8A/s1600/saviano1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/__vYy7R8Hw1Q/TTx0DEOBK2I/AAAAAAAAAOE/zSj7fBkPw8A/s320/saviano1.jpg" width="129" /></a></div><b>I libri di Saviano introvabili nella biblioteca comunale di Preganziol, spariti.</b> La giunta PDL-Lega ha deciso cosa i cittadini devono leggere e cosa non devono leggere! <b>Marton </b>dopo aver inondato di cemento Treviso e provincia sperimenta la censura eliminando i libri. L'ordine di togliere dagli scaffali i testi di Saviano - secondo numerose fonti vicine all'amministrazione - sarebbe stato dato direttamente alla responsabile della biblioteca di via Gramsci dall'assessore alla cultura, il leghista Roberto <b>Zamberlan</b>, dopo un colloquio con Marton. Non un ordine scritto. Ma verbale. Da gente che parla con i microfoni spenti durante i consigli comunali per non essere registrati dobbiamo aspettarci questo e altro. L'assessore alla cultura, il signor <b>Ballista </b>(o Zamberlan, è uguale) dimostra come la Lega di governo ormai sia ben distante dalle sue origini, quelle di "Roma Ladrona" e "Berlusconi sei un mafioso? Rispondi!"! Vietare i libri di Saviano in biblioteca comunale dimostra come la Lega si sia allineata al padrone, tener nascosto ai cittadini i fatti riguardanti la mafia con tutti i mezzi possibili vuol dire preservare gli affari loschi di Berlusconi e quindi della Lega Nord! Se il sindaco va tanto fiero del suo partito e del suo operato dovrebbe invece che proibire i libri incentivarne la lettura. In fondo Saviano parla di mafia, Maroni ci ha confermato in prima serata che qua al nord non esiste, cosa dovrebbe temere Marton?! Che Maroni spari cazzate?! E' quasi di consolazione che tale ordine provenga da una coppietta (Marton e Zamberlan) che si fa portare alle piscine con l'auto dei vigili per "motivi istituzionali", cioè prendere il caffè e commentare come farebbero due vecchietti al bar vedendo delle ragazze che nuotano in fondo, è cultura pure quella.<br />
<br />
Fortunatamente c'è chi ha preso subito le difese nel comune e ha organizzato un'iniziativa per giovedì 27 Gennaio alle ore 17 di fronte alla biblioteca comunale di Preganziol.<br />
<br />
<b>Iniziativa:</b><br />
<b><br />
</b><br />
<b>Stiamo dalla parte della Costituzione - Stiamo dalla parte di Saviano</b><br />
<br />
Iniziativa che non ha, e non deve avere nessun colore politico.<br />
Si chiede massima diffusione e massima partecipazione.<br />
<br />
Grazie<br />
Gli organizzatori<br />
<br />
quando: <b>giovedì 27 gennaio · 17.00 - 20.00</b><br />
dove: <b>Biblioteca comunale di Preganziol</b><br />
<br />
<b><u>La società civile</u> si ribella alla censura messa in atto dalla Giunta Regionale del Veneto e dall'Amministrazione Comunale di Preganziol che, creando un indice dei libri sgraditi e facendo sparire i volumi dai luoghi pubblici, limitano pesantemente la diffusione della cultura e del libero pensiero.</b><br />
<b>I cittadini di ogni cultura rivendicano il loro diritto ad essere informati e a poter scegliere e pretendono che nessuno limiti la loro libertà.</b><br />
<b><br />
</b><br />
<b>Per questo <u>giovedì 27 Gennaio alle ore 17</u> si invitano tutti coloro che hanno a cuore i diritti fondamentali di ogni cittadino, a recarsi presso la biblioteca pubblica di Preganziol, in via Gramsci, con una copia della Costituzione e una copia di un testo di Roberto Saviano, per richiedere il prestito dei libri "sgraditi".</b><br />
<br />
<br />
<div style="text-align: left;"><b><u>Stiamo dalla parte della Costituzione - Stiamo dalla parte di Saviano</u></b></div><br />
<br />
"<b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;">Articolo 21 della Costituzione Italiana:</span></b> <b>Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.</b><br />
<b><br />
</b><br />
<b>La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.</b><br />
<b><br />
</b><br />
<b>Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria [cfr. art.111 c.1] nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.</b><br />
<b><br />
</b><br />
<b>In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo d'ogni effetto.</b><br />
<b><br />
</b><br />
<b>La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.</b><br />
<b><br />
</b><br />
<b>Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni. </b>"<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;">GIOVEDI' 27 GENNAIO ALLE ORE 17 TUTTI DAVANTI ALLA BIBLIOTECA COMUNALE DI PREGANZIOL CON IN MANO UNA COPIA DELLA COSTITUZIONE E UNA COPIA DI UN LIBRO DI SAVIANO!</span></span></b></div><b><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><br />
</span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">SCARICA QUI IL VOLANTINO:</span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><br />
</span></b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/__vYy7R8Hw1Q/TTyVOLsEnAI/AAAAAAAAAOw/9HSLmVPJ5zY/s1600/savianoA4_1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://4.bp.blogspot.com/__vYy7R8Hw1Q/TTyVOLsEnAI/AAAAAAAAAOw/9HSLmVPJ5zY/s640/savianoA4_1.jpg" width="449" /></a></div><br />
<br />
Grazie a <span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, serif;"><a href="http://busettodavide.blogspot.com/2011/01/saviano-espluso-da-preganziol.html?spref=bl">busettodavide: Saviano espluso da Preganziol...</a></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, serif;">: "I libri di Saviano introvabili nella biblioteca comunale di Preganziol, spariti. La giunta PDL-Lega ha deciso cosa i cittadini devono legge..."</span><br />
<br />
<br />
.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div>Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-33510312547234224652011-01-23T21:09:00.013+01:002011-01-24T11:20:19.301+01:00L'eco del silenzio su Radio Libriamoci Web: #rogodilibri - Libri per essere LIBERI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdu4PMkvaAFhm7suA9CNP0vZMStWbF_tpnayy8XNvDNrXcjUkZJXvrBr1Gyh04VNGqKrBr8Au54syTxrG8u-jivzYmuXbyeheFs-mFvyI-koN_gqCipQgoacu05afKstORhJ79gTNWd4fQ/s1600/megafono+ON+AIR.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"></span></a></div><div style="font-size: 11px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgomAxj2SdhJxWh72eK2uExbs-h7IpOJ1U0toXfWaMeAlrqYCQePOv3LRHzkgjFucwCq8kGCbJVsW9y-1GqIZuWHLkwtJe8uS0jksVndcmvnV_Aqpk6VGHx-6wHmz2xeQJbax3IOdeTAEky/s1600/megafono+ON+AIR.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgomAxj2SdhJxWh72eK2uExbs-h7IpOJ1U0toXfWaMeAlrqYCQePOv3LRHzkgjFucwCq8kGCbJVsW9y-1GqIZuWHLkwtJe8uS0jksVndcmvnV_Aqpk6VGHx-6wHmz2xeQJbax3IOdeTAEky/s320/megafono+ON+AIR.JPG" width="320" /></a></div><b><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></span></b></div><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: large;">L'eco del silenzio </span></span></b></div><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: large;">su Radio Libriamoci Web</span></span></b></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"> </span></div><div style="text-align: center;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><i><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">da Domenica 23 Gennaio 2011</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> h. 23,00 </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> in replica tutti i giorni</span></span></i></span></i></div><div style="text-align: center;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><i><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">h. 10,30 - 17,30 - 23,00<br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><br />
</span></span></span></i></span></i><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; line-height: 16px;"><b><a href="http://www.rlwebradio.com/">www.rlwebradio.com</a></b></span></span></div><h2 align="center" class="uiHeaderTitle" style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="color: #cc0000;"><b><br />
<br />
Libri per essere LIBERI</b></span></span></h2><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"> <span style="font-size: small;">di </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Lucia Capparrucci</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> Questa settimana sono costretta a darvi una notizia che la televisione (vale a dire il mezzo d'informazione per eccellenza della maggior parte delle persone) ha ignorato quasi completamente.</span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.marcodalcin.it/wp-content/uploads/2010/08/libri-al-rogo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://www.marcodalcin.it/wp-content/uploads/2010/08/libri-al-rogo.jpg" width="320" /></a></div><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Credo sappiate, se avete già ascoltato questo spazio, quanta e quale importanza rivesta per me la lettura, non a caso concludo sempre augurandovi "</span></span><i><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">frenetiche letture</span></span></i><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">" senza ulteriori precisazioni, perché è l'attività in sé ad elevarci nel momento in cui decidiamo di voler sapere di più o sollecitare il nostro immaginario.</span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Questa settimana però nel rivolgervi quel medesimo invito, per la prima volta do all'aggettivo </span></span><i><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">frenetiche </span></span></i><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">il senso del tempo che incalza e scalpita, perché potrebbe non essere sufficiente.</span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Per la prima volta, da che ho memoria, mi trovo ad avere paura possa arrivare un giorno in cui </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">non sarò più libera di scegliere cosa leggere</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">, ho scoperto che la mia libertà di andare in una biblioteca e scegliere uno dei libri presenti a catalogo o di studiare un autore contemporaneo proposto da un professore è una </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">libertà fragile</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">, perché in pochi la proteggono e sono disposti a lottare per mantenerla, sebbene sia ormai un diritto consolidato, almeno da un punto di vista giuridico, anzi costituzionale.</span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Questa settimana degli uomini eletti per essere al servizio, tanto dei loro elettori quanto della popolazione tutta, hanno scambiato le loro responsabilità con il diritto divino, decidendo di potersi permettere di dire cosa sia da leggere e cosa non lo sia, cosa si possa proporre agli studenti e cosa no, chi siano i "</span></span><a href="http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=135331&sez=REGIONI"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">cattivi maestri</span></span></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">" e forse per eliminazione quali i buoni, cosa debba trovare spazio negli scaffali di una biblioteca e cosa non possa.</span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Degli uomini con molta presunzione e poco rispetto, oltre che lungimiranza o memoria, hanno provato e pensato di poter </span></span><b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">mettere al bando dei libri per colpire degli uomini e le loro idee</span></span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">, vale a dire gli autori di quelle opere, con il cui pensiero dissentono.</span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">E' accaduto in </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Veneto</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">, ma la deriva e il liberticidio che questa proposta porta con sè vanno molto al di là dei confini territoriali, sono il sintomo di uno Stato nel quale alcuni suoi rappresentanti hanno perso non solo la bussola, ma anche l'idea stessa di democrazia.</span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Fa male leggere la dichiarazione rilasciata da </span></span><a href="http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2011/01/19/le-reazioni/trackback/"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Sepulveda</span></span></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> due giorni dopo l'inizio di questo strazio, si è sentito in dovere di dire qualcosa su una vicenda così grave, dovere condiviso da tanti dei nostri intellettuali, scrittori e traduttori, non necessariamente presenti nella lista degli epurati, ma è ovvia l'urgenza di quelle dichiarazioni, perché quando si tenta di togliere il diritto di scelta al lettore, si commette un atto che porta in sé l'imperativo a reagire e ad opporsi.</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><br />
<b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Vi do una breve cronologia dei fatti:</span></span></b><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">- </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">15 gennaio 2011 </span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">un consigliere comunale di Martellago (provincia di Venezia), </span></span><a href="http://www.pdlmartellago.it/index.php?option=com_content&task=view&id=15&Itemid=34"><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Paride Costa</span></span></b></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> eletto con il Pdl, e un cittadino, </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Roberto Bovo</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> chiedono di eliminare dalle biblioteche pubbliche della provincia di Venezia tutte le </span></span><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">opere </span></span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">e i </span></span><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">romanzi</span></span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> dei firmatari di appelli per Cesare Battisti (</span></span><a href="http://ilgazzettino.it/articolo_app.php?id=35710&sez=NORDEST&npl=&desc_sez="><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">qui</span></span></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">);</span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">- Il giorno stesso la proposta viene accolta e amplificata dall'assessore alla Cultura della Provincia di Venezia con delega alle Biblioteche, </span></span><a href="http://www.speranzon.it/section.asp?id=1"><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Raffaele Speranzon</span></span></b></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> che afferma:</span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">«Scriverò agli assessori alla Cultura dei Comuni del Veneziano perché </span></span><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">queste persone siano dichiarate sgradite</span></span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> e chiederò loro, dato anche che le biblioteche civiche sono inserite in un sistema provinciale, che </span></span><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">le loro opere vengano ritirate dagli scaffali</span></span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">: è necessario un segnale forte dalla politica per condannare il comportamento di questi intellettuali che spalleggiando un terrorista». Aggiungendo poi: «Chiederò di </span></span><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">non promuovere la presentazione dei libri scritti da questi autori</span></span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">: ogni Comune potrà agire come crede, ma dovrà assumersene le responsabilità. Inoltre come consigliere comunale a Venezia, presenterò una mozione perché Venezia dia l'esempio per prima». </span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Pieno appoggio alle posizioni di Costa, Bovo e Speranzon viene poi da </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Franco Maccari</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">, segretario generale del sindacato di polizia </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Coisp</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">, che per primo aveva pubblicato la </span></span><i><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">"lista nera"</span></span></i><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> invitando a non comprare le opere dei firmatari dell'appello (</span></span><a href="http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=134755"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">qui</span></span></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">).</span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">- </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">17 gennaio 2011</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> la presidente della provincia di Venezia </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Francesca Zaccariotto</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> prende le distanze dall’assessore alla cultura Speranzon intervendo a </span></span><a href="http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2011/01/17/la-provincia-contro-speranzon/trackback/"><i><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Fahrenheit</span></span></i></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">, programma di Radio3: “Ritengo che quella di Speranzon sia un’iniziativa a titolo personale e non espressa nel suo ruolo istituzionale. Qualora presentasse la proposta in giunta, sappia che la provincia di Venezia non la sosterrà. Le biblioteche sono un luogo libero”. </span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">- </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">19 gennaio 2011</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> l’assessore regionale all’Istruzione, </span></span><b><a href="http://www.donazzan.it/"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Elena Donazzan</span></span></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">(e </span></span><a href="http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=2695/trackback"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">qui</span></span></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">), dichiara: «Nei prossimi giorni invierò a tutti gli istituti superiori del Veneto una lettera in cui </span></span><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">esorterò insegnanti e bibliotecari a non diffondere tra i ragazzi i libri di questi autori</span></span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">. </span></span><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Sono diseducativi</span></span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">». Per replicare poi a chi parla di censura con: «La chiamassero come vogliono. Di sicuro è una </span></span><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">censura morale</span></span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">. Nessun obbligo, beninteso, ma </span></span><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">un indirizzo politico</span></span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">: voglio evitare che i ragazzi vengano a contatto con le idee di chi difende a spada tratta un furfante, un delinquente, un assassino conclamato», forte anche delle dichiarazioni del </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">governatore Zaia</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">, che riferendosi implicitamente agli autori incriminati ha detto: «Non ho alcuna difficoltà a confermare che ci sono delle persone che oggi non ci rappresentano degnamente» (</span></span><a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/politica/2011/19-gennaio-2011/caso-battisti-regione-scrive-presidi-non-divulgate-libri-chi-l-ha-sostenuto-181285549223.shtml"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">qui</span></span></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">).</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">L'assessore Donazzan in un intervista rilasciata al quotidiano gratuito </span></span><a href="http://www.metronews.it/index.php?option=com_flippingbook&Itemid=30906&book_id=2"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Metro</span></span></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> afferma: </span></span><i><b><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal; font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">«</span></span></span><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Magari fossi nella condizione di fare una lista di libri proibiti!</span></span></span></b></i><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">» e nella lettera firmata da Bovo e dall'assessore comunale Costa si legge: </span></span><i><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">"Noi vogliamo stare dalla parte dei buoni perché sono loro i nostri eroi"</span></span></b></i><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">. </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> Credo siano esempi di ciò che si rischia ad avere una cultura monotematica e soprattutto monocromatica. Vorrei inoltre che fosse ben chiaro che il caso Battisti e la lista sono pretesti, non esiste una ragione che sia una, che possa giustificare l'eliminazione di un testo da una biblioteca. Le idee che non ci vedono concordi si confutano con altre idee e momenti di confronto, non certo con l'abolizione dei testi della persona con cui si è in dissenso, questo è ovvio fra persone civili, o almeno credevo.</span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Un’</span></span><a href="http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2011/01/17/la-provincia-contro-speranzon/trackback/"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">ultima notizia</span></span></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> sempre dal Veneto, in una biblioteca della provincia di Treviso a seguito della messa in onda del programma di rai3 Vieni via con me, </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">i libri di Roberto Saviano sono stati tolti dagli scaffali </span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">sebbene risultino a catalogo, questo a causa dei malumori del sindaco leghista. Sempre in quella stessa biblioteca stavano catalogando le opere di </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Marco Paolini</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">, fatto che una volta noto all’assessore alla Cultura lo ha portato ad esprimere malumori simili a quelli del sindaco, tanto da chiedere di essere informato in anticipo sugli acquisti librari, per dare il proprio parere vincolante e insindacabile.</span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><br />
<div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><span style="color: #cc0000;">-----------------</span></span></span></b></div><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Dal sito di </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Michela Murgia</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">, </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><a href="http://www.michelamurgia.com/di-politica/pace/si-sta-come-dinverno-i-libri-in-biblioteca">www.michelamurgia.com</a></span></span></b><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">giovedì 20 gennaio 2011</span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"> </span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"> </span><br />
<div align="center"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: large;">Si sta come d'inverno i libri in biblioteca</span></span></span></b></div><div align="center"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"> </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjukq8Z72AfglHrhXyKc088QQnKuIKpUrr6z67a8uuKjkeMTx5efTALSPDR7w_3q8zx9Qwo51Gi8SghfPMwjJ7AxsbMikYCcIEJZ2KpIwPhZiDrRGexcBWT25UEi6SIyrrGhvHg5gzFnKok/s1600/biblioteca+bombardata+londra.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="244" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjukq8Z72AfglHrhXyKc088QQnKuIKpUrr6z67a8uuKjkeMTx5efTALSPDR7w_3q8zx9Qwo51Gi8SghfPMwjJ7AxsbMikYCcIEJZ2KpIwPhZiDrRGexcBWT25UEi6SIyrrGhvHg5gzFnKok/s320/biblioteca+bombardata+londra.jpg" width="320" /></a></div><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">È difficile farsi spazio tra le gambe nude di tutte le ragazze che affollano le cronache di questi giorni. Qualunque voce fatica a trovare ascolto in mezzo agli schiamazzi dei pupazzi ipnotizzati dalla fine senza dignità del loro anziano burattinaio. </span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Non c’è che una notizia da dare, ed è lui. </span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Non c’è che una storia da trasmettere, ed è la sua, dettaglio per dettaglio. </span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Il resto a pagina 32, se avanza posto. </span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">È così che questo paese ha lasciato che Berlusconi diventasse il solo parametro del suo bene e del suo male, l’unica misura della sua indignazione o della sua assuefazione. Come stupirsi se i suoi problemi sono diventati nostri, o se le parole più familiari ce le siamo ritrovate davanti svuotate di senso e privatizzate sotto nuovo copyright?</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Così, se un assessore si sveglia la mattina e dice che i libri di certi autori vanno tolti dalle biblioteche e dalle scuole della sua provincia, succede che in un paese che ha perso la bussola i giornali pensino che questa sia una notizia da pagina “culturale”. In qualunque altro posto sarebbe cronaca, la cronaca nera di un paese sbandato, capace di scambiare la censura per recensione, la proscrizione per dibattito, la ritorsione per lezione di moralità.</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Nel migliore dei casi la notizia finisce dentro un’altra narrazione, </span></span><a href="http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=2675"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">quella del caso Battisti</span></span></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">, ottenendo di far diventare centrale un’occorrenza che è solo un pretesto. Che sia un pretesto lo evidenzia il fatto che i bibliotecari stanno già subendo - e in qualche caso denunciando – pressioni politiche per togliere dagli scaffali anche autori che con l’appello per Battisti non hanno nulla a che fare. Funziona così. Oggi l’assessore pensa che cinquanta autori siano “cattivi maestri” e "difensori dei terroristi", e vadano zittiti. Domani un altro in Piemonte penserà magari che Beppino Englaro è diseducativo per i giovani, e va zittito. Poi un altro in Friuli si sveglierà pensando che il tale autore musulmano va levato dalle biblioteche perché la cultura islamica è fondamentalista e contamina l’inclusiva e aperta cultura italiana. E' così che funziona. Per questo il nome di Battisti è una scusa. Domani sarà il nome di altro. Il mio, il tuo, il vostro, uno per ogni testa di assessore di questo mondo.</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Per questo rifiuto i tentativi di spostare la questione su chi ha firmato a suo favore, e non accetterò nessun invito – </span></span><a href="http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2011/01/19/news/non-ritirero-i-libri-dalle-biblioteche-3222343"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Speranzon ha detto ai giornalisti</span></span></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> che me lo avrebbe fatto pervenire - a partecipare a dibattiti che parlano di lui. Non ho firmato appelli per Battisti e penso che chi ha commesso un reato debba scontare la sua pena. Ma questo non c'entra niente col fatto che chi crede che nel 2004 a Battisti sarebbe spettato l’asilo politico in Francia abbia il sacrosanto diritto di dirlo senza rischiare di essere epurato dalle biblioteche pubbliche, né subito né sette anni dopo. E se qualcuno pensa che sia un diritto ovvio, è solo perché non ha ancora capito che in questo paese di ovvio non c’è più niente. La fine di un regno non è terra ferma, ma un tempo nebbioso dove il concetto di stabilità va rifondato con cautela. </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Alla fine di questa palude gli unici punti fermi su cui potremmo contare saranno quelli da cui ci siamo rifiutati di spostare il piede.</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><br />
<div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><span style="color: #cc0000;">-----------------</span></span></span></b></div><div style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-weight: bold; text-align: center;"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">da </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">L'Unità</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">(</span></span><a href="http://carlolucarelli.splinder.com/post/23925114/il-paese-dei-libri-vietati/trackback"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">qui</span></span></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">)</span></span></b><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">20 gennaio 2011</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"> </span><br />
<div align="center"><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="color: #cc0000;"><span style="font-size: large;">Il paese dei libri vietati</span></span></span></b></div><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"> <span style="font-size: small;">di </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Carlo Lucarelli</span></span></b><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">La vicenda è più complessa di come appare, e lo è almeno in tre punti.</span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Come appare: l’assessore provinciale alla cultura di Venezia prima e l’assessore regionale veneto poi hanno invitato biblioteche e scuole a mettere al bando in quanto “cattivi esempi” gli autori firmatari di un appello a favore di Cesare Battisti circolato nel 2004. Un’iniziativa che è stata stigmatizzata da molti come la solita provocazione di certi amministratori del nord est.</span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">I punti da approfondire.</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Primo: l’appello del 2004 non era così genericamente “a favore” di Cesare Battisti. Era più complesso e passava attraverso quel caso per discutere di terrorismo, anni di piombo, legislazione passata e attuale. Ed era un appello legittimo, qualunque sia il giudizio che ognuno di noi può avere sul “caso Battisti”.</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Secondo: questa storia non riguarda solo gli autori che hanno firmato l’appello. Io non l’ho fatto e non lo farei, ma mi sento ugualmente coinvolto quando qualcuno stabilisce arbitrariamente liste di proscrizione mettendo al bando libri definiti “diseducativi” non per quello che contengono - e anche in quel caso il giudizio spetterebbe soltanto ai lettori - ma perché le convinzioni personali degli autori non sono ritenute in linea con quelle di chi detiene il potere. Visto il numero crescente di autori che si stanno opponendo - anche a livello internazionale - a questa iniziativa censoria non credo di essere il solo a pensarla così.</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Terzo: questa non è la solita provocazione. Bandire i libri è la conseguenza coerente di un modo di pensare stupido, ignorante, intollerante e pericoloso e che ha come obbiettivo un progetto preciso. Che storicamente già sappiamo cosa produce: roghi di libri, autori perseguitati e biblioteche vuote.</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">-----------------</span></span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span></div><div><span style="color: #990000;"><b><u><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Per approfondire</span></span></u><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">:</span></span></b></span><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span></b></div><div><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Lipperatura:</span></span></b></div><div><a href="http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2011/01/17/pennac-fuorilegge-a-venezia/"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Elenco parziale dei libri proibiti</span></span></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Wu Ming su #rogodilibri:</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><a href="http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=2572"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Da Venezia partono i roghi di libri. Vogliamo fare qualcosa?</span></span></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><a href="http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=2662"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Aggiornamento sul #rogodilibri veneziano: cosa siamo riusciti a fare</span></span></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><a href="http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=2675"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Il #rogodilibri e la sottovalutazione del pericolo. Un’analisi</span></span></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span></div><div><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> Carmillaonline:</span></span></b></div><div><a href="http://www.carmillaonline.com/cgi-bin/mt-tb.cgi?__mode=view&entry_id=3755"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">A Venezia... un gennaio nero shocking, ovvero: #ROGODILIBRI</span></span></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><a href="http://www.carmillaonline.com/cgi-bin/mt-tb.cgi?__mode=view&entry_id=3757"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Gli affari del Veneto in Brasile e il caso Battisti, ovvero: la strategia della menzogna</span></span></a></div><div><a href="http://www.carmillaonline.com/cgi-bin/mt-tb.cgi?__mode=view&entry_id=3760"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Messico: bruciano libri di Carlotto, Evangelisti e Wu Ming per ottenere un seggio</span></span></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><a href="http://www.carmillaonline.com/cgi-bin/mt-tb.cgi?__mode=view&entry_id=3761"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Ancora sui promessi roghi di libri</span></span></a></div><div><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Comunicato AIB sul caso Battisti</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">, </span></span><a href="http://www.aib.it/aib/cen/stampa/c1101.htm"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">contro la censura in biblioteca, 18 gennaio 2011</span></span></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span></div><div><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> Cattive (e pericolose) notizie:</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><a href="http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2011/01/20/news/caso-battisti-l-assessore-friulano-aspettiamo-l-europa-prima-di-censurare-3225266"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Caso Battisti, l'assessore friulano: "Aspettiamo l'Europa prima di censurare"</span></span></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><a href="http://www.gazzettino.it/articolo_app.php?id=35932"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Il segretario provinciale della Lega: «Fatto bene, li diano in pasto ai criceti»</span></span></a><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> </span><span style="font-size: small;"><br />
</span> . </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"> </span></b></div>Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-90895467838008177392011-01-23T18:51:00.005+01:002011-01-23T19:15:11.540+01:00L'eco del silenzio su Radio Libriamoci Web: ¡Ni una muerta más! (S.Chavez)<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTZyfl8Nz-mXSORtrLST2tVPRxZxNMgMfHdDHCDLdjXCHUDw-KhK4xYTshQ966JYB-VYiDGyKIp7zE8lkWzirfqhkbGflSRaMOCFLi136wfuPsEdiMVyTg1qc4Dqtlv3WTq62XKKea97Q_/s1600/megafono+ON+AIR.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTZyfl8Nz-mXSORtrLST2tVPRxZxNMgMfHdDHCDLdjXCHUDw-KhK4xYTshQ966JYB-VYiDGyKIp7zE8lkWzirfqhkbGflSRaMOCFLi136wfuPsEdiMVyTg1qc4Dqtlv3WTq62XKKea97Q_/s320/megafono+ON+AIR.JPG" width="320" /></a></span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><br />
L'eco del silenzio </span></b></span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">su Radio Libriamoci Web</span></b></span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><i>trasmissione del 10 gennaio 2011</i></span></i></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
<br />
da <b>Sud De-genere (<a href="http://suddegenere.wordpress.com/2011/01/13/%C2%A1ni-una-muerta-mas/">qui</a>)</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">13 gennaio 2011</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">¡Ni una muerta más!</span><br />
</b></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://suddegenere.files.wordpress.com/2011/01/167063_488843616002_327543236002_6706058_5507597_n1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><img border="0" height="197" src="http://suddegenere.files.wordpress.com/2011/01/167063_488843616002_327543236002_6706058_5507597_n1.jpg" width="200" /><br />
</span></a></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Della notizia dell”identificazione del corpo massacrato e mutilato di Susana Chàvez ieri (e oggi?!), in Italia, non ne scriveva <b>nessuno</b>, tranne <a href="http://www.reset-italia.net/2011/01/13/%E2%80%9Dnemmeno-una-morta-in-piu%E2%80%9D-ed-hanno-ammazzato-lei-susana-chavez/">Doriana Goracci</a> su ResetItalia, le <a href="http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2011/01/12/ni-una-mas/trackback/">FaS</a> e un articolo su <a href="http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/messico-uccisa-susana-chavez-ciudad-juarez-709503/trackback/">blitzquotidiano</a>. <b>Trovo che anche questo sia un dato terrificante e significativo, molto.</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/Sxqtjy7zOO0?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Da <a href="http://www.facebook.com/profile.php?id=100000506498057&sk=wall">Doriana</a> una lettera della compagna Clara Ferri, che in Messico ci vive:</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">“Ciao a tutt*,</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">ho tradotto un articolo della giornalista messicana Sanjuana Martínez riguardante l’assassinio di <b>Susana Chávez</b>, <b>nota attivista contro il femminicidio uccisa lo scorso 6 gennaio</b>. È la prima vittima di femminicidio a Ciudad Juárez del 2011. Ve lo giro nel caso fosse di vostro interesse.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<i><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Clara</span></i><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;">Ni una más</span></b></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">L’autrice di questa frase è stata assassinata. Si chiamava <b>Susana Chávez</b> e, oltre ad essere<b> attivista contro i femminicidi a Ciudad Juárez, era poeta</b>. Aveva 36 anni. Hanno gettato il suo corpo seminudo per strada. La testa era avvolta in un sacchetto di plastica nero. Le mancava la mano sinistra.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">A Susana piaceva scrivere. Iniziò verso gli 11 anni. Era sul punto di finire un poemario. <b>Dedicò la sua vita a denunciare le ingiustizie contro le donne.</b> Offriva letture delle sue poesie durante le manifestazioni per le donne scomparse e assassinate.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Verónica Leitón realizzò una performance basata sulla sua poesia. Susana pubblicava su riviste e quotidiani e partecipò come modella sulla copertina promozionale del film “16 en la lista”, il cui soggetto aveva per tema i femminicidi.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Susana scrisse sul suo blog “<b>primera tormenta</b>” il suo ultimo pensiero: “Ho provato dolore prima che si acuisse tutta la violenza che stiamo vivendo tutti noi abitanti di questa mia città natale, Ciudad Juárez. Ma adesso provo una sensazione di vuoto, abbandono e impotenza, suppongo come molti altri. Immaginare un miglioramento per quanto mi riguarda è difficile, ma nutro ancora delle speranze perché sono una donna di fede. Viva Città Juárez!”</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Il 5 gennaio ha detto a sua madre che sarebbe andata in centro con degli amici. Non ha nemmeno preso la borsa. <b>Quel giorno è stata assassinata, ma le autorità hanno consegnato il suo corpo cinque giorni dopo. Perché?, si domandano in molti. La versione che la questura di Chihuahua vuole spacciare per vera è che si è trattato di un crimine comune che non aveva nulla a che vedere con il suo attivismo.</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Hanno affermato che è stata uccisa da tre giovani diciassettenni con cui è uscita a bere una birra. L’ipotesi che sostengono è che Susana avrebbe deciso di andare a casa di uno di loro e che lì avrebbero litigato e i giovani allora avrebbero deciso di ucciderla. Non c’è nulla di chiaro. Il sospetto getta ombra sulla versione ufficiale.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">I presunti assassini sarebbero Sergio Rubén Cárdenas de la O detto “El Balatas”, Aarón Roberto Acevedo Martínez detto “El Pelón” e Carlos Gibrán Ramírez Muñóz detto “El Pollo”. Dicono che Susanna abbia affermato di essere una poliziotta e che li avrebbe denunciati in quanto membri di una banda. Allora l’avrebbero messa dentro la doccia e lì asfissiata. Successivamente le avrebbero amputato una mano con una sega per farlo sembrare un atto criminale tipico della delinquenza organizzata. La questura ha scartato l’ipotesi che ci fossero delle prove di violenza sessuale, ma in teoria quello sarebbe stato uno dei motivi dell’aggressione.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Susana era così ingenua da andare a bere da sola con tre ragazzi ignoti in una casa altrettanto ignota? Era così prepotente da mentire loro affermando di essere una poliziotta e di volerli denunciare come teppisti?</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Lo dubito. La sua storia personale non coincide con questi atteggiamenti. Inoltre l’autorità di Chihuahua non è stata capace di risolvere neanche un caso dei 13 attivisti sociali assassinati in un anno, di cui tre donne; ha quindi poca credibilità. Una questura che non è nemmeno stata capace di risolvere i casi di femminicidio, manca di appoggio sociale. <b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;">L’anno scorso sono state assassinate 446 donne.</span></b> È per questo che c’è una certa diffidenza, l’ombra del dubbio.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">La questura si difende ed argomenta che Susana non partecipava più a manifestazioni contro i femminicidi da sei anni, che non era più in contatto con l’ambiente delle organizzazioni non governative che denunciano violazioni dei diritti umani, che negli ultimi anni lavorava al El Paso (Texas) come badante di anziani, e via discorrendo…</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">La cosa certa è che non meritava di morire così. Né lei né nessun’altra. E che Amnesty International ha richiesto un’investigazione approfondita. E che la Commissione Nazionale dei Diritti Umani ha aperto un’inchiesta. <b>E che le ONG e i collettivi di donne non hanno intenzione di starsene zitti, né di nascondere la propria indignazione.</b> E che molte persone pensano che il silenzio ci rende complici. C’è molto dolore accumulato, molte morti, molti assassinii che si assomigliano… l’unica cosa che ci resta da fare è continuare ad alzare la voce.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">L’assassinio di Susana Chávez si iscrive invariabilmente nell’ambito dei femminicidi, un crimine che si aggiunge a quello di migliaia di donne assassinate per ragioni violente. È la radiografia della mascolinità più primitiva, quella che lacera, offende, ferisce, aggredisce, insulta e dilania la società. Abbiamo bisogno di costruire tra tutti una mascolinità senza violenza, attacchi e impunità.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Una chitarra le dà il commiato al cimitero. Sua madre mette un foglio nella bara. È la poesia che Susana Chávez scrisse in onore a una morta di Ciudad Juárez: “Sangue mio, sangue di alba, sangue di luna tagliata a metà, sangue del silenzio”.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Articolo di<b> Sanjuana Martínez</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Traduzione di Clara Ferri”</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">---------------------------------</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">da <b>PeaceReporter (<a href="http://it.peacereporter.net/articolo/26302/Boscimani,+lotta+per+la+vita">qui</a>)</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">13 gennaio 2011</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;">Boscimani, lotta per la vita</span></b></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">di <b>Christian Elia</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<i><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Il popolo africano, il 17 gennaio, davanti alla Corte per l'accesso all'acqua<br />
<br />
</span></i><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://it.peacereporter.net/upload/4/42/427/4270/42700.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><img border="0" src="http://it.peacereporter.net/upload/4/42/427/4270/42700.jpg" /></span></a></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">La data è fissata: il </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b>17 gennaio</b></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"> prossimo la </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b>Corte d'Appello</b></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"> dello stato africano del Botswana celebrerà la prima udienza per decidere se la popolazione dei </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b>Boscimani del Kalahari</b></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"> ha diritto all'acqua.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Questo antico popolo ha già dimostrato di saper lottare contro una modernità che per loro, troppo spesso, ha avuto solo il volto dell'<b>abuso e della violenza</b>. Nel <b>2002</b>, infatti, i Boscimani hanno <a href="http://it.peacereporter.net/articolo/6940/La+vittoria+dei+Boscimani"><b>vinto</b></a> un processo storico, ottenendo una sentenza favorevole al loro <b>ritorno nelle terre ancestrali</b>, quelle adesso occupate dalla <b><i>Central Kalahari Game Reserve</i></b>. La corte ha posto così fine agli sfratti forzati che i Boscimani hanno subito in questi anni.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Nel <b>2010</b>, però, la <b>Corte Suprema</b> del Paese ha <b>negato loro l'accesso al pozzo</b> dove, da sempre, i Boscimani prendono l'acqua per vivere. Non si sono persi d'animo e, memori della vittoria del 2002, hanno <b>presentato ricorso</b>. Con ottime possibilità di vittoria, considerato che la sentenza che nega l'accesso al pozzo è arrivata una settimana prima che le <b>Nazioni Unite</b> - in colpevole ritardo - sancissero l'<b>accesso all'acqua come un diritto umano</b>.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">La chiusura del pozzo ha costretto i Boscimani a <b>viaggiare per ore</b>, a piedi o a dorso d'asino, in zone inospitali del Botswana per <b>reperire le risorse idriche necessarie</b> alla loro sopravvivenza. Un trattamento disumano e degradante che viola tutti i parametri del rispetto dei diritti umani, come sottolinea da anni l'ong <b><a href="http://www.survival.it/">Survival</a></b> che si batte per il rispetto dei diritti dei Boscimani.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">I Boscimani sono suddivisi in <b>diverse tribù</b> e non esiste neanche un nome che li rappresenti tutti. Molti di loro utilizzano e accettano il nome Boscimani, anche se <b>deriva dalla traduzione inglese della parola olandese/afrikans <i>bosjemans </i>o <i>bossiesmans</i>, ovvero 'banditi' e 'fuorilegge'</b>. Le tribù parlano lingue diverse e vivono <b>divise tra Botswana, Namibia, Sudafrica, Zimbabwe, Angola e Zambia</b>. Vivono di <b>caccia e agricoltura</b> e sono riuscite a sopravvivere nel deserto per migliaia di anni. Prima dell'arrivo dei sedentari e dei colonizzatori. Dopo si calcola che le persecuzioni subite dai Boscimani abbiano causato un massacro, riducendo la popolazione da milioni che erano a sole cento mila persone.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Quelli che son rimasti, con la forza, sono stati (fino al 2002) costretti ad abbandonare la loro terra. Le principali organizzazioni internazionali indipendenti che si battono per il rispetto dei diritti dell'uomo ritengono che la causa degli sfratti dei Boscimani siano i <b>diamanti</b>. Le terre ancestrali dei Boscimani si trovano nel cuore della zona diamantifera più ricca del mondo. Un piano di <b>'pulizia etnica'</b> che, fallito nel 2002, ha forse trovato nella <b>sete una nuova leva per espellere i Boscimani</b> dalle loro terre.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">-----------------------------------</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">da <b>PeaceReporter</b> (<a href="http://it.peacereporter.net/articolo/25912/Italia,+la+criminalit%26agrave;+che+non+c'%26egrave;">qui</a>)</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">27 dicembre 2010</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-size: large;">Italia, la criminalità che non c'è</span></b></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
di <b>Maurizio Bongioanni</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><i>Un rapporto europeo sui media svela l'anomalia dei tg italiani: come lo schermo crea le paure della società<br />
</i></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6vhZZVOB7R06eO8GL2xikKJ7r5oMLXnjNK_BD9BeF8Ud5cXoFuYDtUFTiUXPfIbieGR8D4sqTkV8E8ODnHPpQYv6p752Fh4iO8HF8NXlofipp4DTISm0rN3YuplSgN1arvPIZ1eJ5J3E/s660/televisione.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6vhZZVOB7R06eO8GL2xikKJ7r5oMLXnjNK_BD9BeF8Ud5cXoFuYDtUFTiUXPfIbieGR8D4sqTkV8E8ODnHPpQYv6p752Fh4iO8HF8NXlofipp4DTISm0rN3YuplSgN1arvPIZ1eJ5J3E/s660/televisione.jpg" width="320" /></a></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">L'<b>Osservatorio Europeo sulla Sicurezza</b> ha diffuso un rapporto sulla rappresentazione mediatica e la percezione sociale delle notizie registrando un netto scarto tra la realtà e l'informazione, quindi tra ciò su cui si concentra l'attenzione mediatica e quello che la gente percepisce realmente.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Nel caso specifico dell'Italia, negli ultimi tre anni i timori per le dinamiche economiche sono cresciuti sensibilmente (come in tutta Europa). La disoccupazione è la voce che preoccupa di più l'italiano medio passando da un 28 percento del 2005 a un 51 percento nel settembre 2010. La qualità dei servizi sociali e sanitari si inserisce al secondo posto nella classifica delle preoccupazioni, rimanendo stabile negli anni. Medaglia di bronzo per una voce in calo: l'immigrazione che passa dall'11 percento del 2005 al 9 percento del 2010.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b>Ma la sensazione è un'altra</b>: a sentire il tg sembra che il primo problema sia come arginare la criminalità.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Cerchiamo di approfondire: la fotografia degli argomenti trattati dai tg nazionali mostra chiaramente che si dà spazio prima di tutto alla politica interna (17 percento contro una media europea del 10 percento), poi si parla di costume e Società (13 percento contro 5 percento) e di criminalità (10 percento contro 5 percento). In Europa si parla più di politica estera, lavoro ed economia. In Italia di pastoni politici, delle nonne più giovani d'Italia e di immigrati ladri e assassini. L'opinione pubblica è preoccupata per il lavoro ma i media italiani non ne parlano molto, preferendo il tema criminalità e politica interna.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Vediamo nel dettaglio come i tg si dividono questo compito: <b>Mediaset è il canale che dedica più spazio alla criminalità</b>, inseguita dalla Rai. Tg5 e Tg1, in particolare, ne parlano ogni giorno dando vita a un processo che viene chiamato di "criminalità pervasiva": mentre gli altri canali europei trattano la stessa notizia per più giorni in Italia si tendono a utilizzare notizie 'usa e getta'. Un giorno un figlio uccide la madre a martellate, il giorno dopo il vicino fa fuori moglie figlio e zia, al terzo giorno il nipote spranga in casa i nonni per rubargli la pensione. Non c'è alcuna continuità: solo il macabro piacere di raccontare quotidianamente un nuovo episodio di violenza. Solamente Rai3 e Rete4 (che preferisce parlare di altro) si scostano da questa tendenza. Il fatto è che l<b>a rappresentazione mediatica di un timore che non esiste, se non in misura contenuta, contribuisce a innalzare la percezione di tale problema</b>. Secondo i dati della ricerca, infatti, il numero di reati è rimasto stabile negli anni. Quello che è cresciuto è il numero di notizie sugli atti criminali, con una punta estrema toccata nell'anno 2007 (per maggior precisione quando c'è stato il cambio di Governo, da Prodi alla vittoria schiacciante di Lega Nord e Pdl: uso strumentale del tema sicurezza?), crescita delle notizie che ha innalzato il livello di percezione in alcuni casi raddoppiandola rispetto al numero di reati realmente commessi.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnxEehA7En4KE7nauV9PoPPSICHi3obVxl3mGHmO8Z9cqXMoH_MiutCaRKpjUQKCfWmJdKpMR8oU0RlWUz954DPZ5y1C5vIfvtpDuATZ9BQFu7vD93a4a7YNc3XdN1yQteqhw5F29gFvBu/s1600/welcome+to+reality.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="254" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnxEehA7En4KE7nauV9PoPPSICHi3obVxl3mGHmO8Z9cqXMoH_MiutCaRKpjUQKCfWmJdKpMR8oU0RlWUz954DPZ5y1C5vIfvtpDuATZ9BQFu7vD93a4a7YNc3XdN1yQteqhw5F29gFvBu/s320/welcome+to+reality.jpg" width="320" /></a>Ma una persona potrebbe dire: in Italia esiste la criminalità organizzata che contribuisce alla notiziabilità di questi eventi. Ma anche questo, purtroppo, non è vero. Perché dal 5 aprile al 4 giugno 2010, ad esempio, sono state date dal notiziario in prima serata qualcosa come 15mila notizie di crimini violenti (cioè escludendo furti, rapine e droga) contro le 1947 dedicate al tema della mafia.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">E se trasportiamo il confronto a livello europeo, ecco i risultati più clamorosi. Prendiamo Rai1: in base a dati del primo trimestre del 2010, <b>l'emittente italiana</b> ha una rappresentazione mediatica delle <b>notizie di criminalità doppia</b> rispetto alla Tve spagnola, <b>due volte e mezza la Bbc</b> britannica e la France2, <b>più di dieci volte rispetto la Ard</b> tedesca. Nello stesso periodo preso in considerazione Ard ha dato 34 notizie contro le 431 di Rai1, quindi la media italiana è di più di due notizie al giorno. E mentre le 34 notizie tedesche fanno riferimento per lo più a due casi (abusi su minori che hanno sconvolto l'intero paese) coprendo quindi il 58 percento delle notizie date, in Italia i grandi delitti occupano il 9 percento dell'agenda reati. Le altre notizie sono spesso date una volta sola.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Per concludere: mentre è la paura di perdere il posto di lavoro (o di non trovare una prima occupazione, nel caso dei giovani) a generare la principale inquietudine della società italiana, l'agenda di notizie diffusa dai media italiani verte in principal modo sui temi della criminalità (accompagnati da politica interna e costume) dando vita in certi casi a una chiara strumentalizzazione politica del tema sicurezza e in altri a una superficiale spettacolarizzazione da prodotto di intrattenimento (infotainment).<br />
<br />
<br />
</span>Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-1962162249094846752011-01-23T18:16:00.002+01:002011-01-23T18:19:22.387+01:00L'eco del silenzio su Radio Libriamoci Web: storie dal mondo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdu4PMkvaAFhm7suA9CNP0vZMStWbF_tpnayy8XNvDNrXcjUkZJXvrBr1Gyh04VNGqKrBr8Au54syTxrG8u-jivzYmuXbyeheFs-mFvyI-koN_gqCipQgoacu05afKstORhJ79gTNWd4fQ/s1600/megafono+ON+AIR.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdu4PMkvaAFhm7suA9CNP0vZMStWbF_tpnayy8XNvDNrXcjUkZJXvrBr1Gyh04VNGqKrBr8Au54syTxrG8u-jivzYmuXbyeheFs-mFvyI-koN_gqCipQgoacu05afKstORhJ79gTNWd4fQ/s320/megafono+ON+AIR.JPG" width="320" /></a></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><br />
L'eco del silenzio </span></b></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"></span><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">su Radio Libriamoci Web</span></b></span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><i></i></span><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><i>trasmissione del 10 gennaio 2011</i></span></i></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
da <b>www.amnesty.it</b> (<a href="http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4315">qui</a>)<br />
23 dicembre 2010<br />
</span><br />
<br />
<div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;">Per la terza volta, le Nazioni Unite <br />
per la fine delle esecuzioni</span></span></span></b></div><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.scambieuropei.com/wp-content/uploads/2010/10/amnesty_logo3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><img border="0" src="http://www.scambieuropei.com/wp-content/uploads/2010/10/amnesty_logo3.jpg" /></span></a></div><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">All'indomani del voto dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, che ha approvato per la terza volta dal 2007 una risoluzione sulla moratoria delle esecuzioni capitali, Amnesty International ha sollecitato tutti gli Stati che ancora mantengono la pena di morte a proclamare immediatamente una moratoria, come primo passo verso la sua abolizione.</span><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">La risoluzione è stata adottata con 109 voti a favore, 41 contrari e 35 astensioni. Rispetto all'ultima votazione del 2008, il numero dei voti favorevoli è aumentato, mentre quello dei contrari è significativamente diminuito, a dimostrazione della costante tendenza globale verso la fine dell'uso della pena di morte.</span><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">"Il voto del 21 dicembre invia ancora una volta un messaggio chiaro: l'omicidio premeditato di stato deve finire. La minoranza dei paesi che ancora continua a usare la pena di morte deve proclamare immediatamente una moratoria sulle esecuzioni, come primo passo verso l'abolizione di questa estrema negazione dei diritti umani" - ha dichiarato José Luis Diaz, rappresentante di Amnesty International presso le Nazioni Unite a New York.</span><br />
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Nel 1945, quando le Nazioni Unite vennero fondate, solo otto stati avevano abolito la pena di morte per tutti i reati. Oggi, 136 dei 192 stati membri dell'Onu l'hanno abolita per legge o nella prassi. </span><br />
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Bhutan, Kiribati, Maldive, Mongolia e Togo hanno cambiato opinione dal 2008 e ora sostengono la moratoria. Come ulteriore progresso, le isole Comore, Nigeria, le isole Salomone e Thailandia, da contrari, sono diventati astenuti.</span><br />
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">"Questi cambiamenti positivi costituiscono un incoraggiante passo avanti verso l'abolizione della pena di morte nel mondo. Ora ci aspettiamo che, nelle leggi nazionali, vengano introdotte norme abolizioniste al più presto" - ha proseguito Díaz.</span><br />
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">L'Assemblea generale delle Nazioni Unite discuterà ancora sul tema alla fine del 2012.</span><br />
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"></span><br />
<div style="font-family: 'Times New Roman'; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">-----------------------------------------</span></span></div><div style="font-family: 'Times New Roman'; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
da <b>http://www.deltanews.net</b> (<a href="http://www.deltanews.net/salute-di-anoressia-si-continua-a-morire%E2%80%A6-478485.html"><b>qui</b></a>)<br />
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<div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Di anoressia si continua a morire</span>…</span></b></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
Pubblicato il 02 gennaio 2011 da <b>Redazione Delt@</b></span><br />
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<b>(Roma)</b> Ha destato tristezza in questi giorni di festa e profonda commozione la morte di Isabelle Caro, la modella francese anoressica, divenuta famosa anche in Italia per la discussa campagna contro la malattia fatta da Oliviero Toscani nel 2007, criticata per la crudezza delle foto al punto che il giurì ne aveva vietato la diffusione.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Isabelle si è spenta a soli 28 anni il 17 novembre scorso a Tokyo, ma la notizia della sua morte è stata diffusa il 29 dicembre scorso. Una vita d’inferno la sua, e più volte era sfuggita alla morte, come nel 2005 quando era arrivata a pesare 25 chili. Da allora aveva fatto dell’anoressia la sua battaglia personale affermando che bisognava “smetterla di sacralizzare la magrezza”. “Le foto delle modelle – ripeteva Isabelle – sono ritoccate quindi si tratta di una menzogna che entra dentro la testa delle donne”.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Fabiola De Clercq, ex ragazza anoressica e oggi presidente e fondatrice dell’Aba, Associazione per lo studio e la ricerca sull’anoressia (<a href="http://www.bulimianoressia.it/">www.bulimianoressia.it</a>), la bulimia, l’obesita’ e i disordini alimentari, che aveva conosciuto la modella, la ricorda come una persona con profondo disagio, che “aveva cercato nell’anoressia una sorta di ‘cura’, una forma di controllo su una vita che non controllava affatto. Mi aveva raccontato che in Francia non aveva più trovato psichiatri disposti ad averla in cura, ma non mi pareva che lei avesse interesse nel farsi curare, non le interessava molto vivere”. “La sua anoressia – prosegue De Clercq – è l’incarnazione di un disagio familiare che aveva radici profonde. In occasione di quell’incontro – ricorda ancora la presidente dell’Aba – aveva raccontato che sua madre non voleva le crescessero i piedi, e da bambina la obbligava a indossare scarpe ormai strette, rifiutandosi di vederla crescere”. De Clercq si dice “non sorpresa” dalla notizia della morte di Caro, “perché già all’epoca della campagna di Toscani – afferma – aveva bisogno di essere ricoverata in un reparto di terapia intensiva per le sue condizioni fisiche. Eppure il suo corpo veniva esibito e sfruttato, e lo è stato fino all’ultimo dagli agenti che le ronzavano attorno. La sua morte “potrebbe essere un appiglio per chi oggi fa i conti con l’anoressia, ma per esserlo dovrebbe esserci una struttura di base più solida, priva di psicosi. Per una ragazza anoressica – continua la presidente dell’Aba – è difficilissimo uscire dal tunnel, e anche una notizia drammatica come questa è destinata in molti casi a finire nel dimenticatoio. In tante penseranno ‘a me tanto non accadrà’ e continueranno imperterrite nel loro digiuno. Ma di anoressia si muore – conclude De Clercq – questa è solo una triste prova destinata a fare almeno un po’ di rumore”.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">“L’anoressia resta la malattia psichiatrica a più alta mortalità e non va affrontata con superficialità” commenta Stefano Vicari, responsabile della Neuropsichiatria infantile dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù’ e coordinatore scientifico del progetto contro i disturbi del comportamento alimentare sostenuto dal ministero della Gioventù. “I dati in nostro possesso rivelano che si abbassa sempre di più l’età’ di esordio dell’anoressia – spiega Vicari – Oggi vediamo bambine anoressiche anche sotto i dieci anni. E sono sempre più numerosi i maschi che sviluppano il rifiuto verso il cibo alla ricerca di un corpo sempre più sottile”. E’ necessario mettere in atto strategie per prevenire o fronteggiare tempestivamente queste situazioni che, se non affrontate con la dovuta attenzione, possono portare a danni permanenti per la salute o, come nel caso di Isabelle Caro, alla morte. Le malattie psichiatriche hanno una base biologica, ma il contesto ambientale o gli stimoli emotivi possono, infatti, contribuire al loro manifestarsi. “Le azioni messe in campo dalle istituzioni – prosegue Vicari – si stanno rivelando efficaci, soprattutto per quanto riguarda la percezione dei canoni di normalità del corpo da parte delle giovani generazioni. Le iniziative di prevenzione, in rete come nella scuola ma anche nei concorsi di bellezza, sono tese a stimolare il rifiuto di modelli estetici imposti da mode che con il benessere della persona non hanno alcun punto in comune. Il nostro sforzo quotidiano, anche con strumenti come <a href="http://www.tupuoi.org/">www.tupuoi.org</a>, è di diffondere la cultura del benessere in opposizione ai messaggi negativi e dannosi che trovano tra i ragazzi e le ragazze tanto riscontro e seguito, soprattutto sul web”.</span><br />
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<i>(Delt@ Anno Anno IX, n. 1 del 3 gennaio 2011)</i><br />
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<b><span class="Apple-style-span" style="color: #990000;">LINK UTILI:</span></b></span><br />
<i><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
<a href="http://www.bulimianoressia.it/">www.bulimianoressia.it</a></span></span></i><br />
<a href="http://www.briciolledipane.it/"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">www.briciolledipane.it</span></a><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
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<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">-----------------------------------------</span></div><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">da <b>PeaceReporter (<a href="http://it.peacereporter.net/articolo/26175/Messico,+i+numeri+della+tragedia">qui</a>)</b><br />
5 gennaio 2011<br />
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<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-size: large;">Messico, i numeri della tragedia</span></b></span></b></span></div><br />
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di <b>Alessandro Grandi</b><br />
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<i><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Inarrestabile la violenza in Messico. I killer dei narcos non si fermano. Uccisi due clown di strada accusati di essere spie<br />
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">I numeri della guerra intrapresa dai narcos in Messico devono far riflettere. <b>Più di 12.650 persone sono state uccise dal "crimine organizzato" nel 2010</b> appena trascorso. Una cifra esorbitante. <b>Il 52 percento in più rispetto all'anno precedente. Un omicidio ogni 40 minuti.</b> Trentamila negli ultimi quattro anni. Dati impressionanti che evidenziano come la situazione ormai sia sfuggita di mano allo Stato centrale.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b>Una furia cieca quella dei gruppi criminali messicani.</b> Una furia che non risparmia né donne né giovani. Una violenza che purtroppo è riuscita a mettere paura allo Stato messicano, incapace di contenerla.<br />
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b>Ultimo in ordine di tempo l'omicidio di due uomini</b>, probabilmente uccisi dai sicari dei cartelli della droga, avvenuto in una zona particolare, nel sud est del Paese e non a nord, dove le cosche hanno maggior potenza e influenza. I due uomini erano clown di strada. Un lavoro che non sempre consentiva un lauto guadagno, secondo quanto raccontato dai familiari. Ma per i killer i due pagliacci erano solo spie dell'esercito. E per questo andavano puniti. Una <b>punizione </b>esemplare, considerando che accanto ai due cadaveri è stato fatto ritrovare un biglietto con la spiegazione dell'omicidio. "Questo mi è capitato perchè facevo la spia e pensavo che il ministero della Difesa mi avrebbe protetto", si legge nel cartello firmato Fez (probabilmente la Forza Speciale de Los Zetas) posto sopra uno dei cadaveri. Non sapremo mai se i due uomini erano davvero spie oppure avevano fatto qualche sgarbo che doveva essere punito. Di fatto sono state colpite due figure che rappresentano l'allegria e la felicità e che si associano alla spensieratezza dei bambini. Forse un modo per precludere anche il loro futuro?<br />
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Il dato numerico in merito alle morti nel Paese non è da <b>sottovalutare</b>. Secondo gli investigatori della polizia messicana, infatti, i cartelli avrebbero cellule semi-dormienti in molti stati del Paese a partire da Perù ed Ecuador, capaci di organizzare produzione e trasporto di sostanze stupefacenti verso il nord del continente. E capaci anche di organizzare <b>omicidi, sequestri, spedizioni punitive</b>. Tutto per un miglior controllo del territorio. Tutto come se fossero i padroni della regione. Lo stato più colpito dall'ondata di omicidi è lo <b>stato di Chihuahua</b>. Da dicembre 2006 almeno 10.587 persone sono state assassinate dai <b>killer dei cartelli</b>. Il 57 percento delle vittime è stata registrata a <b>Ciudad Juarez</b>, una delle città più pericolose del pianeta.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">La triste classifica degli stati più colpiti dalla violenza criminale dei narcos è lo Stato di Sinaloa dove nel solo 2010 ci sono stati più di <b>1.700 </b>omicidi. E le forze di sicurezza? Certo è che a pagare sono state anche loro. Secondo un recente conteggio, infatti, sembra che la lotta al traffico di droga abbia causato almeno 755 vittime fra le forze di polizia e dell'esercito. Tutte o quasi sono avvenute in scontri a fuoco con le bande criminali.</span><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">In questo insieme tragico di dati uno colpisce particolarmente: quello che riguarda i minori vittime dei cartelli. Sarebbero 183 nel 2010 e oltre mille negli ultimi tre anni. Un dato che lascia senza parole.</span></b><br />
<div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
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<div style="font-weight: normal; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">-----------------------------------------</span></div><div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">da <b>PeaceReporter (<a href="http://it.peacereporter.net/articolo/26169/Sudan,+conto+alla+rovescia">qui</a>)</b><br />
5 gennaio 2011<br />
</span><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000; font-size: large;">Sudan, conto alla rovescia</span></b></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"> <br />
di <b>Alberto Tundo</b><br />
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<div><div><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">A un passo dal referendum che sancirà l'indipendenza del Sud. Questione di religione, identità ma anche di forti interessi</span></i></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Mancano poche ore ormai al <a href="http://it.peacereporter.net/articolo/23676/Sudan,+aspettando+il+referendum"><b>referendum</b></a> con cui la parte meridionale del Sudan, cristiana animista in prevalenza, deciderà la <a href="http://it.peacereporter.net/articolo/24824/%27Abbiamo+creduto+nell%27unit%E0+per+oltre+50+anni%2C+adesso+basta%27"><b>secessione</b></a> da un Paese dalla forte identità araba e islamica. L'incognita non è il risultato ma come reagirà Khartoum, se la separazione sarà gestita dalle diplomazie o decisa dagli eserciti.</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">L'attesa è scandita da parole distensive e manovre che preludono ad un esito cruento. L'ultimo gesto lascia ben sperare ed è firmato dal presidente sudanese Omar al-Bashir, che martedì si è recato nella capitale del quasi-stato, Juba, portando un <a href="http://it.peacereporter.net/articolo/26144/Sudan,+Omar+al-Bashir+visita+il+sud+in+vista+del+referendum">messaggio di pace e speranza</a>: "La nostra scelta è per l'unità ma <b>rispetteremo la decisione dei cittadini del Sud</b>". E a proposito dei confini tra i due stati, ancora da tracciare in modo definitivo, ribadiva l'impegno delle parti a raggiungere un accordo entro il 9 luglio, precisando però che "<b>il confine non sarà un muro</b> e il movimento di persone da una parte all'altra sarà sempre possibile". Tutto bene, quindi, eppure Uganda e Kenya hanno sigillato i confini con il Sud Sudan e le Nazioni Unite hanno rafforzato il contingente schierato sulla frontiera. Al di là delle iniziative pubblicizzate da divi dello show business d'impronta umanitaria come George Clooney, la tensione comunque resta alta e non hanno giovato alla serenità i <b>cablogrammi della diplomazia Usa rivelati da Wikileaks</b>, che davano conto di un <b>carico di armi </b>dirette al Kenya a bordo di una nave ucraina, sequestrata dai pirati. La partita era destinata all'esercito di Juba, che negli ultimi due anni ha varato un programma di riarmo pesante. Khartoum ovviamente non è rimasta a guardare e ha fatto altrettanto, difendendo la sua superiorità militare. Né ha risparmiato avvertimenti; a metà novembre, aerei sudanesi hanno <b>sganciato bombe nel territorio del Sud Sudan</b>, spiegando poi che si trattava di una missione all'interno di una operazione di caccia ai ribelli del Darfur. In pochi ci hanno creduto. Nessuno invece ha avuto dubbi sulle bombe sganciate su Timsaha, nel distretto di <b>Bahr al-Ghazar Ovest</b>, che hanno ferito due soldati sud sudanesi e due civili.<br />
</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">D'altronde la posta in gioco è alta e non ha molto a che fare con l'affermazione di identità etniche o religiose. Come sempre, <b>in palio c'è il controllo delle risorse</b>. Due sono quelle più importanti: l'oro blu e l'oro nero. Una eventuale secessione del Sud indebolirebbe l'asse Egitto-Sudan, le potenze regionali che sono anche le principali beneficiarie dell'immensa portata d'acqua del <b>Nilo</b>, in una regione alle prese con frequenti carestie: grazie ai due trattati siglati nel 1929 (Egitto-Gran Bretagna) e nel 1959 (Egitto-Sudan),<b> i due Paesi si spartiscono il 90 per cento della ricchezza idrica</b>. Uno status-quo di assoluto privilegio che <a href="http://it.peacereporter.net/articolo/22353/A+chi+spettano+i+doni+del+Nilo">gli altri stati del bacino del Nilo stanno ridiscutendo</a>. E poi c'è il <b>petrolio</b>, di cui il Sudan è uno dei principali produttori africani, che però viene estratto quasi prevalentemente nella parte meridionale del Paese. Dalle rendite petrolifere dipende il 45 per cento del budget nazionale. Dal petrolio arrivano i due miliardi di dollari l'anno che tengono in piedi la corrottissima burocrazia politica e militare del Sud Sudan. <b>Il Sud ha il petrolio, il nord però controlla le pipelines</b> che lo pompano verso Port Sudan e le raffinerie nonché la gestione dei proventi, una delle ragioni chiave dietro l'indipendentismo del sud del Paese.</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Ed è il petrolio l'elemento cruciale dietro un'altra questione insoluta, oltre al Nilo, ai confini e alla divisione degli asset nazionali: <b>Abiyei</b>. Si tratta di una piccola regione a cavallo tra nord e sud, di importanza capitale proprio per quanto riguarda l'accesso alle risorse petrolifere. Rilevamenti del 2004, attribuivano ai tre pozzi dell'area, <b>Heglig, Bamboo e Diffra</b>, una produzione giornaliera di <b>76 mila barili di petrolio</b>, vale a dire il 25 per cento di quella nazionale. Ora, è vero che la quantità di petrolio estratta nel 2009 si era ridotta a 28 mila barili, com'è vero che la Corte arbitrale permanente su Abiyei aveva stabilito che i pozzi di Heglig e Bamboo non fossero da considerarsi parte dell'area, ma pure con questa tara, <b>la regione ha un valore strategico molto alto</b>, in un Paese che ha nel petrolio il principale motore economico. In base al Comprehensive Political Agreement tra nord e sud del 2005, l'accordo che spianò la strada al referendum per la secessione, ad Abiyei si sarebbe dovuto votare anche per decidere se essere parte della metà settentrionale del Paese o di quella meridionale. Il 9 gennaio, invece, non si voterà. Troppo alta la tensione, troppo forte il rischio che in questa regione si riaccendesse il conflitto. <b>Il referendum è rimandato a data da destinarsi</b>, anche perché manca l'accordo anche su chi dovrà avere il diritto di voto e su chi siano i residenti: solo le popolazioni sedentarie (<b>Ngok-Dinka</b>), che voteranno per l'indipendenza o anche i <b>Messereya</b>, tribù araba di pastori che voterà contro la secessione. Un'autorevole fonte governativa sudanese aveva detto a Peacereporter, alcuni mesi fa, che <a href="http://it.peacereporter.net/articolo/24832/%27Se+tiene+Abiyei%2C+la+pace+%E8+salva%27"><b>Abiyei avrebbe deciso tutto</b></a>. Ora che si è scelto di non decidere, la questione resta sospesa come una spada di Damocle, accanto ad altre incognite che gravano su un referendum sul cui esito nessuno ha dubbi.<br />
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</span></div></div></div>Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-16167761030375149802011-01-23T00:45:00.002+01:002011-01-23T18:14:01.821+01:00L'eco del silenzio su Radio Libriamoci Web: Buone notizie per un buon Natale<div align="center"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdu4PMkvaAFhm7suA9CNP0vZMStWbF_tpnayy8XNvDNrXcjUkZJXvrBr1Gyh04VNGqKrBr8Au54syTxrG8u-jivzYmuXbyeheFs-mFvyI-koN_gqCipQgoacu05afKstORhJ79gTNWd4fQ/s1600/megafono+ON+AIR.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdu4PMkvaAFhm7suA9CNP0vZMStWbF_tpnayy8XNvDNrXcjUkZJXvrBr1Gyh04VNGqKrBr8Au54syTxrG8u-jivzYmuXbyeheFs-mFvyI-koN_gqCipQgoacu05afKstORhJ79gTNWd4fQ/s320/megafono+ON+AIR.JPG" width="320" /></a></div><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><b><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">L'eco del silenzio </span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">su Radio Libriamoci Web</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><i>trasmissione del 20 dicembre 2010<br />
</i></span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div align="justify"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><span style="color: #666666;">Qualche notizia positiva per salutarvi prima della pausa natalizia!</span></span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">da </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">PeaceReporter</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> (</span></span><a href="http://it.peacereporter.net/articolo/25796/Farc%3A+5+prigionieri+presto+liberi+in+onore+di+Piedad+Cordoba"><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">qui</span></span></b></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">)</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">16 dicembre 2010</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="color: #cc0000;"><span style="font-size: large;">Farc: 5 prigionieri presto liberi in onore di Piedad Cordoba</span></span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">di </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Stella Spinelli</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><i>Saranno liberazioni unilaterali per dare un segnale forte dell'intenzione della guerriglia di procedere sulla via della pace e per sottolineare l'ingiustizia che ha portato all'allontanamento della ex senatrice dalle cariche pubbliche </i></span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc) hanno annunciato la liberazione unilaterale di cinque prigionieri di guerra da anni nelle loro mani, quale gesto di solidarietà nei confronti della ex senatrice </span></span><a href="http://it.peacereporter.net/articolo/24408/Colombia,+destituita+la+mediatrice+per+la+pace:+'Sentenza+di+opinione'"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Piedad Córdoba</span></span></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">, estromessa dalla vita pubblica nel settembre scorso per decisione del procuratore generale Alejandro Ordoñez. Il motivo, l'aver "collaborato e promosso le Farc durante il periodo compreso fra il 15 agosto e il 20 novembre 2007 e di aver continuato anche nei mesi dopo, fino al 2010". Un'accusa pesante e non corroborata da nessuna prova, e che suona quale persecuzione politica per il ruolo centrale ricoperto dalla politica liberale, molto vicina al venezuelano Hugo Chavez, nei processi di liberazione che proprio da quel novembre 2007 si sono susseguiti con grande successo. In una lettera indirizzata proprio alla Cordoba, le Farc, nel ringraziarla per l'impegno dimostrato, le annunciano la decisione quale segno di riconoscenza.</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">"Spinti dal più giustificato degli imperativi etici, ci rivolgiamo a lei per esprimerle, in questo momento cruciale della sua vita politica, tutta la nostra solidarietà incondizionata per il brutale sopruso subito dalla Procura Generale della Nazione contro il suo sforzo umanitario per la pace in Colombia - scrive il Segretariato delle Farc -. La decisione del Procuratore è una vera buffonata giuridica e politica, scaturita dalla pressione malata, dall'odio e dalla rappresaglia dell'ex presidente Uribe, capo indiscutibile, finora impunito, del paramilitarismo e della para-politica colombiana".</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">La lettera continua annunciando le liberazioni, precisando che avverranno in base alle garanzie che il governo Santos saprà fornire, e imponendo quale imprescindibile condizione che sia la ex senatrice a ricevere i prigionieri, in barba alla decisione di Ordoñez. Il quale, secondo le Farc, "è più prevaricatore che procuratore. Inabilitando per diciotto anni la senatrice, pretendendo la sua morte poltitica, non solo esagera usurpando funzioni proprie del Consiglio di Stato, ma lo fa in relazione a presunti dati contenuti in un computer (quello di Raul Reyes, numero due delle Farc ucciso nel marzo 2008 ndr) che quindi non possono costituire prova giuridica perché prima manipolati dalla piolizia". Quindi ancora: "In questo caso non c'è diritto alla difesa, né al dovuto processo. Nessuno ha giudicato Piedad Córdoba. Paradossalmente, i funzionari delinquenti che la spiavano per incriminarla adesso fuggono all'estero cercando di farsi gioco della giustizia".</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Eppure le Farc insistono ricordando come la Córdoba abbia agito con l'avallo dell'Esecutivo e rispettando i dettami della Costituzione. "Non esiste nessuna Farc-politica - come avevano definito il modus operandi della ex senatrice durante la mediazione - si tratta di un termine ingannevole ideato dal capo paramilitare che ha occupato la presidenza della Repubblica per otto anni (Alvaro Uribe ndr.) per sviare l'attenzione sulle sue responsabilità penali nel caso della para-politica". Si tratta di uno scandalo che da anni infanga la politica colombiana. Paramilitari armati e senza scrupoli sono stati usati per compravendita di voti e propaganda armata in favore di alcuni partiti politici tutti legati a Uribe. "Il capo paracos, Salvatore Mancuso, si è spesso vantato del fatto che il trenta percento dei parlamentari erano stati eletti grazie al suo intervento e che grazie a pressioni, frodi elettorali e finanziamenti in dollari, il paramilitarismo aveva contribuito a eleggere per ben due volte il presidente della Repubblica". Per questo, secondo l'organizzazione guerrigliera più longeva al mondo, non può esistere un'equivalente Farc-politica, visto che "mai la guerriglia ha cercato di orientare la gente a votare per Piedad Córdoba. Non abbiamo mai partecipato a dibattiti elettorali da quando l'intransigenza dell'oligarchia ha massacrato l' Unión Patriótica (il partito politico che incarnava i principi della guerriglia e che è stato sterminato in pochi anni nel sangue ndr.)".</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Nella lettera l'organizzazione guerrigliera si rivolge anche al paese, invitandolo a lavorare per la costruzione di un'alternativa politica alla guerra, iniziando a ribellarsi al tentativo di "convertire in delitto la lotta per la pace". Quindi le Farc ribadiscono la volontà di arrivare a una pace, precisando che il tavolo di dialogo dovrà essere corroborato da un'Assemblea nazionale costituente che dia concretezza alla pace.</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">E quindi via con la lista di coloro che torneranno liberi: il maggiore di polizia, Guillermo Solórzano; il capo dell'esercito Salín Sanmiguel, il soldato di marina Henry López Martínez, e i presidenti del consiglio municipale di San José del Guaviare, Marcos Vaquero, e di Garzón, Huila Armando Acuña. Scambi unilaterali, che però non significano il venir meno della ricerca dello scambio umanitario. "Continuiamo nel proposito di cercare che venga liberato Simón Trinidad - esempio del decoro e della fermezza del rivoluzionario delle Farc, e il ritorno dei nostri dalle carceri statali". Quindi concludono: "Senatrice, condividiamo con lei e con l'immensa maggioranza dei nostri compatrioti che la guerra non può essere il futuro della Colombia".</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Una lettera a cui Córdoba ha già risposto, dicendo come questo annuncio alimenti la speranza in una soluzione politica del conflitto sociale e armato interno, e precisando che il governo l'ha già autorizzata a lavorare per concretizzare le suddette liberazioni. E infatti, la ex senatrice ha già incontrato i familiari degli ostaggi indicati dalle Farc, supervisionata dal portavoce del governo, Eduardo Pizarro Leongómez. Nel tranquillizzarli sulle concrete speranze di buona riuscita di questo processo di liberazione, ha precisato che comunque non avverrà prima di un mese.</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
<b><span style="color: #990000;">------------------</span></b></span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
<br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">da </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">PeaceReporter</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> (</span></span><a href="http://it.peacereporter.net/articolo/25721/Il+vecchio+e+la+guerra"><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">qui</span></span></b></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">)</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">9 dicembre 2010</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="color: #cc0000;"><span style="font-size: large;">Il vecchio e la guerra</span></span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">di </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Matteo Dell'Aira*</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><i>Abdullah è un anziano afgano ricoverato per una ferita all'ospedale di Emergency a Lashkargah. Ha vissuto gran parte della sua vita sfiorando la guerra: alla fine l'ha incontrata </i></span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Dice di avere ''almeno'' novant'anni. <br />
Ha gli occhi buoni, Abdullah.<br />
Ringrazia sempre tutti, quando gli si porta il cibo o quando gli si cambia la medicazione.<br />
<br />
Non sa leggere né scrivere, è vissuto sempre a Musa Qala, un distretto a quattro ore di macchina a nord di Lashkargah. <br />
All'inizio gli è stato spiegato che il tappo del succo di frutta va svitato, altrimenti non esce nulla.<br />
E' la seconda volta in tutta la sua vita che arriva in questa città, la prima con alcuni dei suoi figli, ne ha undici, a portare il cotone da vendere. <br />
La seconda è questa, per essere ricoverato nel nostro ospedale.<br />
Non ha nemmeno mai visto Kabul in tutta la sua vita.<br />
<br />
Si ricorda del tempo di re Zair Shah,''che voleva aprire molte scuole'' nel suo distretto. Ma si ricorda anche dei tempi precedenti. Si ricorda che sono almeno sessant'anni che sente e vede combattimenti e guerre nel suo paese. <br />
Si ricorda che anche questa volta c'è stato un feroce combattimento, lui era nei campi ad aiutare i propri figli. Si ricorda di aver sentito un gran bruciore dietro. Poi, più nulla.<br />
<br />
E' arrivato da noi in stato di shock. Il proiettile entrato dal suo gluteo è uscito dalla sua pancia.<br />
E' stato operato e ora è un paziente modello. <br />
I suoi occhi vivaci ma stanchi non smettono di ammirare tutto quello che gli capita intorno.<br />
Continua a ringraziarci per tutto quello che facciamo, per la bellezza e l'utilità del nostro ospedale, che ''cura tutti gratuitamente'' e dove ''addirittura'' non deve pagare per il cibo che gli viene servito tre volte al giorno.<br />
<br />
Probabilmente oggi andrà a casa e, come continua a ripetere, parlerà a tutti di come si è trovato bene all'ospedale di Emergency a Laskargah.<br />
Alla sua memoria fatta di lavoro, fatica, povertà e guerra, si è aggiunto un nuovo ricordo da adesso in poi, un piccolo ma luminoso tassello di speranza.<br />
<br />
Chissà se era scritto nel suo destino che avrebbe incontrato la guerra alla sua veneranda età, dopo aver trascorso un lungo pezzo di vita, sempre sfiorandola.</span></span></div><div align="justify"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div align="justify"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><i>(<b>*</b>Coordinatore medico dell'ospedale di Emergency a Lashkargah, Helmand)</i> </span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
<br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><span style="color: #990000;"><b>------------------</b></span></span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div align="justify"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">da </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Repubblica.it</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"> (</span></span><a href="http://it.peacereporter.net/articolo/25721/Il+vecchio+e+la+guerra"><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">qui</span></span></b></a><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">)</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">17 dicembre 2010</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="color: #cc0000;"><span style="font-size: large;">L'Aquila ritrova il suo monumento <br />
Torna l'acqua dalle 99 Cannelle</span></span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">di </span></span><b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">Giuseppe Caporale</span></span></b><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><i>La Fontana ripristinata dal Fai. Napolitano: segno di rinascita. La presidente del Fondo, Borletti Buitoni: oggi in città è tornata un po' di vita </i></span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">L'AQUILA - Sorride padre Carmine, il frate che da un anno e otto mesi abita in un container fuori dal Convento di Santa Chiara, a venti metri dalla Fontana delle 99 Cannelle. "Oggi per tutta la città è un giorno di festa" spiega guardando il monumento che finalmente dopo un anno e otto mesi è tornato a vivere ed ora è circondato da bambini, il coro del Gran Sasso e la banda musicale dell'Esercito. E molto altra gente. Nonostante il freddo polare, in una città ancora invasa dalle macerie, si festeggia. Si festeggia - con tanto di taglio del nastro - un monumento simbolo del centro storico che, finalmente, torna a vivere: la fontana delle 99 Cannelle. L'acqua, da ieri, è tornata a sgorgare dai mascheroni dopo otto mesi di lavori di consolidamento e di restauro per un investimento da 750 mila euro. Ma non porta la firma del lo Stato la prima opera di rinascita del centro storico, bensì quella del Fai (Fondo Ambiente Italiano). Una fondazione che tutela il patrimonio artistico italiano che ha mobilitato imprenditori, architetti, ingegneri e altri professionisti per soccorrere L'Aquila, adottando questo monumento.<br />
<br />
<a href="http://tv.repubblica.it/copertina/l-aquila-restaurata-la-fontana-delle-99-cannelle/58452?video">GUARDA IL VIDEO</a><br />
</span></span></div><div align="justify"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">A testimoniare l'importanza del lavoro compiuto è arrivato anche il messaggio del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano: "La fontana delle 99 Cannelle è elemento emblematico del paesaggio architettonico aquilano e immagine familiare per ogni italiano. Il duecentesco monumento costituisce una fra le più alte testimonianze di una committenza colta e raffinata che diede impulso al rinnovamento urbanistico e artistico della città. Grazie al meritorio e generoso contributo del Fondo per l'Ambiente Italiano - ha scritto ancora Napolitano - che si è fatto capofila di un'autentica gara di solidarietà fra imprese, associazioni e singoli cittadini, la fontana è oggi restituita alla comunità aquilana quale segno concreto della rinascita culturale e civile del suo territorio, già avviata con coraggio e tenacia dal popolo abruzzese e dalla partecipe vicinanza dell'intero Paese". <br />
<br />
Un monumento molto importante quello delle 99 cannelle, che dal XIII secolo rappresenta la fondazione della città attorno ai suoi 99 quartieri, rappresentati ognuno da un mascherone dal quale sgorga l'acqua della fontana. "La fontana porta l'acqua - ha affermato la presidente Borletti Buitoni - e l'acqua è vita. Penso che oggi all'Aquila sia tornata un po' di vita". Per il sindaco Massimo Cialente, "è un passaggio importante che fa capire come le parti pregiate devono tornare alla collettività come erano e dove erano. Vogliamo capire dal governo - ha aggiunto - se intende mantenere i patti sulla ricostruzione". Prima della cerimonia di riapertura del monumento, presso la Basilica di Collemaggio si è tenuta la presentazione dei lavori svolti dal Fai, con la presenza del capo della delegazione del Fai dell'Aquila Andrea Tatafiore, l'architetto Roberto Cecchi e il direttore generale Culturale del Fai, Marco Magnifico. Presenti anche l'arcivescovo dell'Aquila, monsignor Giuseppe Molinari, e il commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi.</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
<br />
---------------------------------------------------</span></span></div><div align="justify"><br />
</div><div align="center"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="color: #990000;"><b><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Tantissimi auguri<br />
<br />
di Buon Natale <br />
e <br />
Buone Feste<br />
<br />
a tutti voi!</span></span></b></span></div><div align="center"><br />
</div><div align="center"><br />
</div><div align="center"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><span style="color: #666666;"><i>Lucia Capparrucci</i></span> </span></span></div><div align="justify"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
<br />
</span></span></div>Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-20591553287305888902011-01-22T23:57:00.002+01:002011-01-23T00:20:52.087+01:00L'eco del silenzio su Radio Libriamoci Web: Book bloc<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdu4PMkvaAFhm7suA9CNP0vZMStWbF_tpnayy8XNvDNrXcjUkZJXvrBr1Gyh04VNGqKrBr8Au54syTxrG8u-jivzYmuXbyeheFs-mFvyI-koN_gqCipQgoacu05afKstORhJ79gTNWd4fQ/s1600/megafono+ON+AIR.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdu4PMkvaAFhm7suA9CNP0vZMStWbF_tpnayy8XNvDNrXcjUkZJXvrBr1Gyh04VNGqKrBr8Au54syTxrG8u-jivzYmuXbyeheFs-mFvyI-koN_gqCipQgoacu05afKstORhJ79gTNWd4fQ/s320/megafono+ON+AIR.JPG" width="320" /></a></div><br />
<div align="center"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><strong><span style="font-size: large;">L'eco del silenzio </span></strong></span></div><div align="center"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><strong><span style="font-size: large;">su Radio Libriamoci Web</span></strong></span></div><div align="center"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"> </span></span></div><div align="center"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><span style="font-size: small;"><em>trasmissione del 13 dicembre 2010</em></span></span></div><div align="center"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"> </span></span></div><div align="justify"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span></div><div align="justify"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">da </span></span><b><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">Repubblica.it</span></span></b><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"> (</span></span><b><a href="http://www.repubblica.it/scuola/2010/12/02/news/libri_protesta-9746405/"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">qui</span></span></a></b><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">)</span></span></div><div align="justify"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">2 dicembre 2010</span></span></div><div align="justify"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span></div><div align="justify"><b><span style="color: #cc0000;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><span style="font-size: large;">Da Boccaccio a Miller i libri della rivolta</span></span></span></b><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span></div><div align="justify"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span></div><div align="justify"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">di </span></span><b><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">Maria Novella De Luca</span></span></b></div><div align="justify"><br />
</div><div align="justify"><i><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">Sono i simboli delle manifestazioni contro la riforma universitaria. Per questo il movimento è stato ribattezzato "Book Block". Le copertine-icone usate dagli studenti per farsi scudo nei cortei mostrano un catalogo delle letture ideali di questa generazione. Con scelte abbastanza sorprendenti </span></span></i></div><div align="justify"><br />
</div><div align="justify"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">Gli scudi adesso sono ben nascosti in un'aula di Scienze Politiche dell'università La Sapienza di Roma, ammaccati, scoloriti, scrostati ma ancora intatti. Gommapiuma, cartone e un'anima di legno: dopo le "guerre" degli ultimi giorni, dicono soddisfatti gli studenti "si sono piegati ma non spezzati, un po' come noi...". </span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">Loro sono i "Book Block", così il collettivo di scrittori Wu Ming ha ribattezzato gli studenti che in questi giorni avanzavano corteo dopo corteo issando "scudi letterari", simboliche paratie difensive con i nomi dei classici più famosi, impossibile non notarli, "avete visto - buttano lì ironici i ragazzi - come la polizia manganellava la nostra Costituzione?". Don Chisciotte e Satyricon, il Decamerone e L'Isola di Arturo, Cent'anni di solitudine e il Principe di Machiavelli, Gomorra ma anche Il Sole nudo di Asimov e Q di Wu Ming (quando firmavano ancora Luther Blissett), la biblioteca della guerriglia letteraria è una babele di titoli e di echi di cui sembra impossibile tracciare un filo rosso. Come sono stati scelti? E perché proprio questi? E da dove spuntano i Mille piani di Gilles Deleuze, insieme a Cecità di Saramago?</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">L'ideatore, l'inventore degli scudi letterari dice che non c'è nulla di precostituito né, soprattutto, alcuna selezione letteraria, "ma tutto nasce in un pomeriggio di novembre all'università, per fare il catalogo ci siamo riuniti e ognuno tirava fuori i titoli che preferiva". Davvero? In realtà Pietro, 22 anni, studente lavoratore, universitario la mattina e cameriere la sera, creatore di queste singolarissime armi, che usa un nome in codice "per evitare guai, sono pur sempre scudi", dice che lui e gli altri sono già al lavoro per fabbricarne altri in vista delle prossime manifestazioni. "La protesta invecchia, bisogna rinnovarsi". </span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">"I titoli? Nessun problema, il nostro elenco di simboli è lunghissimo, abbiamo lasciato fuori Nanni Balestrini e il De Rerum Natura, i Fratelli Karamazov e anche Harry Potter, ognuno mette dentro quello che ha, i libri che ha scoperto a scuola e quelli che studia all'università, noi volevamo dimostrare che la cultura è la nostra unica difesa contro un Governo che la riduce in macerie. Se questi sono i libri che leggo? In gran parte sì, ho scoperto la letteratura grazie alla mia prof del liceo e da allora divoro veramente di tutto, in modo trasversale e totale".</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">Ma come interpretare allora questa biblioteca così particolare, dove c'è anche la Costituzione italiana, le cui immagini stanno facendo il giro del mondo, contrapposte ai caschi e ai manganelli della polizia, ma dove l'unico libro "contemporaneo" è Gomorra di Saviano, fatta eccezione per Q, libro cult dei Wu Ming quando ancora si chiamavano Luther Blissett, e pubblicato nel 1999? Per Luca Serianni, ordinario di Storia della Lingua Italiana all'università La Sapienza, gli scudi letterari hanno due facce, "una positiva e l'altra negativa". "L'elemento positivo - dice Serianni - è che a giudicare da questi titoli i classici sono libri che restano stabilmente nell'immaginario, che si siano letti o no, sembrano essere una sorta di bene rifugio a cui attingere sempre, quando si vuole dire o sostenere qualcosa. E questo è confortante. Il lato negativo è che molte di queste citazioni mi sembrano echi scolastici, letture consigliate, e dunque difficilmente amate. </span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">Però il messaggio pubblicitario funziona, è efficace. Di certo non sono letture generazionali, sembrano uscite più dall'immaginario anni Sessanta e Settanta dei loro genitori che non dall'esperienza diretta dei ragazzi. Ma questo è relativo: gli studenti sanno che Don Chisciotte esiste, ne conoscono la simbologia, e la utilizzano. Appunto: vedere un agente picchiare Don Chisciotte fa una certa impressione... In ogni caso - aggiunge Serianni - credo che questo gioco letterario sia figlio di una minoranza che legge, una minoranza che resta tale nel tempo".</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">Se questi sono però libri simbolo, più letture-manifesto che passioni intime, quali libri leggono davvero i ventenni di questa Onda2, i Book Block, anzi gli "Indisponibili", insomma il movimento che occupa i monumenti e i binari e fa lezione sui tetti? Luca Cafagna, studente di Scienze Politiche, che ha partecipato all'ideazione degli scudi letterari, dice che la risposta è proprio in quegli "elenchi", parafrasi voluta di Vieni via con me. "Non capisco perché vi meravigliate di vedere sui nostri scudi Gilles Deleuze, che è un autore che si studia abitualmente a Filosofia, o Moby Dick, che è la storia di un'ossessione e che molti di noi hanno realmente amato, o Asimov, di cui io non conosco il Sole nudo ma sono innamorato della Saga della fondazione. Per il resto quello che posso dire è che tra i miei autori preferiti ci sono Lucarelli e Carlotto, Evangelisti...". Rilancia Margherita, che studia Storia dell'Arte: "La verità è che uno dei libri più citati è stato Harry Potter, e infatti volevamo fare uno scudo con L'ordine della Fenice, ma forse lo porteremo ai prossimi cortei, per quanto mi riguarda ho letto Paolo Giordano, Isabel Allende, di recente la storia, bellissima, di un ragazzo che fugge dal Pakistan a nove anni e oggi vive in Italia, una storia raccontata nel romanzo Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio Geda. Però - confessa Margherita - ogni tanto mi concedo anche qualcosa di Sophie Kinsella...".</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">Carlotta Bendandi insegna al liceo classico Galvani di Bologna. "Su quegli scudi - spiega - non ci sono libri generazionali, ma libri cult, ognuno ha scelto un titolo che poteva sembrargli simbolico o importante. E comunque dal mio osservatorio posso dire che sono molti gli studenti che nel triennio del classico si innamorano del Satyricon o del Decamerone, più difficile che conoscano davvero l'Isola di Arturo, che forse è stato il suggerimento di qualche mamma passata di là o Simone De Beauvoir, magari consigliata da qualche professoressa che partecipava all'assemblea... Però devo dire che queste "armi della letteratura" mi hanno confortata: vuol dire che un po' di amore per la lettura noi insegnanti a questi ragazzi riusciamo ancora a trasmetterlo". </span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">E quasi entusiasta è il commento di Gian Mario Anselmi, docente di Letteratura italiana all'università di Bologna. "Questi ragazzi si sono fatti scudo della cultura che è la nostra vera e unica identità. Noi ci difendiamo con i classici mentre voi, Governo, fate crollare Pompei. I titoli che citano sono diversissimi, arrivano da chissà quali suggestioni e consigli, ma non importa, è il simbolo che conta. E su quegli scudi si parlava di utopia, di storia, di coraggio, d'amore".</span></span></div><div align="justify"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span></div><div align="center"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><b><span style="color: #990000;">------------------</span></b></span></span></div><div align="justify"><br />
</div><div align="justify"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">da </span></span><b><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">Repubblica.it</span></span></b><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"> (</span></span><b><a href="http://www.repubblica.it/scuola/2010/12/10/news/pubbliche_private-10029837/"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">qui</span></span></a></b><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">)</span></span></div><div align="justify"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">10 dicembre 2010</span></span></div><div align="justify"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span></div><div align="justify"><b><span style="color: #cc0000;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><span style="font-size: large;">Nella scuola pubblica si impara di più<br />
L'Italia in basso per colpa delle private</span></span></span></b><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span></div><div align="justify"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span></div><div align="justify"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">di </span></span><b><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">Salvo Intravaia</span></span></b></div><div align="justify"><br />
</div><div align="justify"><i><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">La lettura approfondita dei dati resi noti qualche giorno fa dimostra che senza le paritarie il nostro Paese scalerebbe le tre classifiche (Lettura, Matematica e Scienze) anche di dieci posizioni </span></span></i></div><div align="justify"><br />
</div><div align="justify"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">La scuola pubblica italiana sta meglio di quello che sembra, basta leggere correttamente i dati. Sono le private la vera zavorra del sistema. Almeno stando agli <a href="http://www.repubblica.it/scuola/2010/12/07/news/risultati_ocse-9915183/">ultimi dati dell'indagine Ocse-Pisa</a> sulle competenze in Lettura, Matematica e Scienze dei quindicenni di mezzo mondo. Insomma: a fare precipitare gli studenti italiani in fondo alle classifiche internazionali sono proprio gli istituti non statali. Senza il loro "contributo", la scuola italiana scalerebbe le tre classifiche Ocse anche di dieci posizioni. La notizia arriva nel bel mezzo del dibattito sui tagli all'istruzione pubblica e sui finanziamenti alle paritarie, mantenuti anche dall'ultima legge di stabilità, che hanno fatto esplodere la protesta studentesca.<br />
<br />
"Nonostante i 44 miliardi spesi ogni anno per la scuola statale i risultati sono scadenti. Meglio quindi tagliare ed eliminare gli sprechi", è stato il leitmotiv del governo sull'istruzione negli ultimi due anni. E giù con 133 mila posti e otto miliardi di tagli in tre anni. Mentre alle paritarie i finanziamenti statali sono rimasti intonsi. Ed è proprio questo il punto: le scuole private italiane che ricevono copiosi finanziamenti da parte dello Stato fanno registrare performance addirittura da terzo mondo. I dati Ocse non lasciano spazio a dubbi. Numeri che calano come una mazzata sulle richieste avanzate negli ultimi mesi dalle associazioni di scuole non statali e da una certa parte politica. Questi ultimi rivendicano la possibilità di una scelta realmente paritaria tra pubblico e privato nel Belpaese. In altri termini: più soldi alle paritarie. <br />
<br />
Un mese fa, nel corso della presentazione del XII rapporto sulla scuola cattolica, la Conferenza episcopale italiana ha detto a chiare lettere che in Italia manca una "cultura della parità intesa come possibilità di offrire alla famiglia un'effettiva scelta tra scuole di diversa impostazione ideale". Il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, ha anche sottolineato come, da un punto di vista economico, "la presenza delle scuole paritarie faccia risparmiare allo Stato italiano ogni anno cinque miliardi e mezzo di euro, a fronte di un contributo dell'amministrazione pubblica di poco più di 500 milioni di euro" e ricorda che "in Europa la libertà effettiva di educazione costituisce sostanzialmente la regola". Sì, ma con quali risultati?<br />
<br />
Il quadro delineato dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico attraverso l'indagine Pisa (Programme for International Student Assessment) è impietoso. Il punteggio medio conseguito dai quindicenni italiani delle scuole pubbliche in Lettura e comprensione dei testi scritti è pari alla media Ocse: 489 punti, che piazzano la scuola pubblica italiana al 23° posto. Con le scuole private scivoliamo al 30° posto. Discorso analogo per Matematica e Scienze, dove il gap con la media dei paesi Ocse è di appena 5 punti: 492 per le statali italiane, che ci farebbero risalire fino al 25° posto, e 497 per i paesi Ocse. Mescolando i dati con quelli degli studenti che siedono tra i banchi delle private siamo costretti ad accontentarci in Scienze di un assai meno lusinghiero 35° posto.<br />
<br />
Ma c'è di più: la scuola pubblica italiana, rispetto al ranking 2006, recupera 20 punti in Lettura, 16 in Scienze e addirittura 24 in Matematica. Le private, nonostante i finanziamenti, invece crollano. L'Ocse, tra gli istituti privati, distingue quelli che "ricevono meno del 50 per cento del loro finanziamento di base (quelli che supportano i servizi d'istruzione di base dell'istituto) dalle agenzie governative" e quelli che ricevono più del 50 per cento. E sono proprio i quindicenni di questi ultimi istituti che fanno registrare performance imbarazzanti: 403 punti in Lettura, contro una media Ocse di 493 punti, che li colloca tra i coetanei montenegrini e quelli tunisini.</span></span></div><div align="center"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><b><span style="color: #990000;">------------------</span></b></span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
<br />
<span style="color: #990000;"><b>CONSIGLI DI LETTURA:</b></span><br />
</span></span></div><div align="center"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><u>Dossier Abruzzo di Libera</u><br />
</span></span><b><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;">CREPE<br />
<br />
6 aprile 2009<br />
ore 3.32<br />
<br />
La fine<br />
dell’isola felice</span></span></b><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New", "Courier", monospace;"><br />
<br />
<br />
<a href="http://www.6aprile.it/wp-content/uploads/2010/12/DOSSIER_LIBERA_web.pdf">http://www.6aprile.it/wp-content/uploads/2010/12/DOSSIER_LIBERA_web.pdf</a><br />
</span></span></div>Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2635028949540769962.post-45584094121478934902011-01-22T23:08:00.001+01:002011-01-22T23:29:09.284+01:00L'eco del silenzio su Radio Libriamoci Web: Giornata mondiale sulla disabilità e alcuni episodi di razzismo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoRixB80Ujsp1cN7z0Dfj-bu9_7_SKUaiXTgd0QfUCiqHbt3aknKLyptKTTsSwzZA574MP0h6AxmOeM6B_8ViKyxti31zBS2ijIFMbxjPh5ge2zu4HeoqaR9_FP0onmzT5xWLEmr1WXYjx/s1600/Megafono+Eco+risoluzione+accettabile" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="190" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoRixB80Ujsp1cN7z0Dfj-bu9_7_SKUaiXTgd0QfUCiqHbt3aknKLyptKTTsSwzZA574MP0h6AxmOeM6B_8ViKyxti31zBS2ijIFMbxjPh5ge2zu4HeoqaR9_FP0onmzT5xWLEmr1WXYjx/s320/Megafono+Eco+risoluzione+accettabile" width="320" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-size: large;"><span class="Apple-style-span"><b><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">L'eco del silenzio </span></span></span></span></b></span><br style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;" /> <span class="Apple-style-span" style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"><b><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span">su Radio Libriamoci Web</span></span></span></b></span></span><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: x-small;"><i><span class="Apple-style-span"><br />
<span style="font-size: small;"><br />
trasmissione del 7 dicembre 2010</span></span></i></span><span style="font-size: small;"><br />
</span> </div><div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: center;"><span style="font-size: small;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"></span></span></span></span></span></div><div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: center;"><span style="font-size: small;"><span class="Apple-style-span"><b style="color: #cc0000;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"></span></span></span></span></b></span></span></div><div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: center;"><span style="font-size: small;"><span class="Apple-style-span"><b style="color: #cc0000;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"></span></span></span></span></b></span></span></div><div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: center;"><span style="font-size: small;"><span class="Apple-style-span"><b style="color: #cc0000;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"></span></span></span></span></b></span></span></div><div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: center;"><span style="font-size: small;"><span class="Apple-style-span"><b style="color: #cc0000;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"></span></span></span></span></b></span></span></div><div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: center;"><span style="font-size: small;"><span class="Apple-style-span"><b style="color: #cc0000;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"></span></span></span></span></b></span></span></div><div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: center;"><span style="font-size: small;"><span class="Apple-style-span"><b style="color: #cc0000;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"></span></span></span></span></b></span></span></div><div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: center;"><span style="font-size: small;"><span class="Apple-style-span"><b style="color: #cc0000;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"><br />
</span></span></span></span></b></span><span class="Apple-style-span"><b style="color: #cc0000;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"> <span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"></span></span></span></span></b></span></span></div><span style="font-size: small;"><br />
</span> <br />
<div align="JUSTIFY" style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;">da <u><b>FrancaMente</b></u> blog senza barriere di <b>Vita.it (<a href="http://blog.vita.it/francamente/2010/11/30/sognando-il-3-dicembre/">qui</a>)</b><br />
</span> </div><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">30 novembre 2010</span></span><span style="font-size: large;"><span class="Apple-style-span"><b style="color: #cc0000;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"><br />
<br />
Sognando il 3 Dicembre</span></span></span></span></b></span></span><br />
<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;"> </span><br />
<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;">di <b>Franco Bomprezzi</b><br />
</span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;">“I have a dream!”. Già, si fa presto a dire. Generazioni, ci vogliono. Anni e anni. Poi arriva Obama, e resti pure deluso. Perciò i sogni servono per sognare. Sognare aiuta a vivere. Vivere è fondamentalmente l’unica cosa che sappiamo fare tutti. Anche morire, in teoria. Ma non è del tutto vero. Perché non tutti sappiamo morire. Sicuramente non sappiamo nascere, c’è una mamma che ci fa nascere. Fosse per noi rimarremmo lì dentro, al caldo, protetti, con il dito in bocca.</span><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;">Eppure io ho un sogno. E’ il 3 dicembre del 2032. Ho compiuto da poco 80 anni. Sono ancora vivo, più o meno. Le ossa erano meno fragili del previsto. Il respiro non mi ha ancora tradito. La testa non vaneggia del tutto, anche se tendo a ripetere sempre le stesse cose. Mi muovo con una carrozzina a energia solare. Giro per le strade di Milano, esco di casa senza problemi, fa un po’ freddo, ma sono ben coperto. Non guido più da qualche anno, perché penso che a una certa età è meglio prendere i mezzi pubblici piuttosto che essere io un pericolo pubblico. Arrivo facilmente alla fermata della metropolitana. Un ampio ascensore a vetri si apre e mi accoglie con un cicalino. Dentro è tutto pulito. Scendo a livello dei binari. Mi oriento facilmente, seguendo i segnali ben visibili e a caratteri grandi. Raggiungo la linea Azzurra. Il treno si ferma proprio davanti a me, le porte si aprono, esce una hostess molto carina che mi chiede se ho bisogno di aiuto. Io le dico che posso fare da solo, ma che ovviamente sono felice se mi fa strada. Mi chiede dove voglio andare. “Non lo so”, rispondo. “O meglio, non ricordo. Si avvicina Natale, ma non è questo il punto. Oggi è il 3 dicembre, e voglio andare in Comune, ad ascoltare il sindaco della mia città che parla a tutti i cittadini di come Milano sia diventata la città per tutti, ma proprio tutti”. Lei mi sorride e mi dice: “Certo, Cavalier Bomprezzi, la stavamo aspettando”. E mi fa strada fino al posto ampio e largo che è destinato alle carrozzine solari, una piastra sul pavimento consente di ricaricare le batterie durante il tragitto. La hostess resta accanto a me per tutto il tempo. Arriviamo in piazza del Duomo.</span><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;">Scendo dalla metro, risalgo in superficie con un altro ascensore velocissimo, nel quale entrano tutti, non solo le persone con disabilità, ovviamente. Molti mi salutano, si ricordano delle nostre battaglie di tanti anni fa. Ci sono in Galleria tanti altri reduci, vecchi disabili ossuti, alcuni con le stampelle, altri con il bastone bianco a raggio laser. Poi vedo una coppia di anziani con sindrome di Down, accompagnati dai loro figli, bellissimi. I giornalisti e i fotografi sono tutti lì, davanti a palazzo Marino. Mi aspettano, perché il 3 dicembre devo parlare in Comune. Il sindaco, un milanese di origini cinesi, ormai di terza generazione, ha organizzato un Memorial della giornata internazionale delle persone con disabilità, giusto per non dimenticare. Infatti ormai da dieci anni non ce n’è bisogno, di questa giornata celebrativa. Superata la Grande Crisi, infatti, Milano e l’Italia hanno deciso di investire sul welfare, sulla qualità della vita di tutti, per tutti. Non solo per i disabili, ovviamente. L’hanno chiamata la generazione “del pensiero globale”. Non del mercato globale. Del pensiero. Pensare per tutti, in modo che tutti si sentano cittadini del mondo e nel mondo.</span><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;">E’ stato un periodo incredibile, investimenti, progetti, giovani e anziani insieme a costruire un futuro a misura di tutti. Bastava leggere la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e applicarla, punto per punto. Il sindaco si è ricordato che tanti anni prima mi avevano dato l’Ambrogino d’Oro perché mi ero impegnato nella comunicazione a favore delle persone con disabilità. Io me l’ero scordato, si sa che l’età gioca dei brutti scherzi. Ora entro in sala del consiglio, da solo, manovrando sul joystick, e arrivo al tavolo degli ospiti. Parlo: “Grazie a tutti. Grazie davvero. Sono commosso per questo momento di ricordo e di celebrazione. Il merito è di tutti, della comunità nazionale, regionale e locale. Ormai da tempo, infatti, le persone con disabilità grave possono avere assistenza domiciliare e ausili, in abitazioni confortevoli. I bambini con disabilità entrano a scuola accolti da una festa. Quando diventano grandi e si diplomano, o si laureano, superano agevolmente i test attitudinali e vengono assunti, in men che non si dica, da aziende socialmente responsabili, che in realtà sono felici di avere lavoratori solerti e puntuali. I genitori finalmente hanno ritrovato tempo libero ed energia, perché i loro figli vengono presi in carico dall’intera comunità. Il volontariato funziona bene, finanziato dal 10 per cento delle dichiarazioni dei redditi (il 5 per mille era davvero troppo poco, come ammise Tremonti, tanto tempo fa, proponendo questa clamorosa riforma: “dal 5 per mille al 10 per cento”). In realtà, cari amici milanesi, ormai da anni non parliamo più di disabilità, perché non ce n’è bisogno. Ognuno è come è, con le sue caratteristiche personali, pregi e difetti, alti, bassi, magri, grassi, intelligenti, meno sagaci, miopi, presbiti, ciechi, sordi, autistici, biondi, uomini, donne, senza alcuna distinzione. Bastava leggere l’articolo 3 della Costituzione, del resto. Bastava leggerlo e applicarlo. Finalmente è successo. Alle persone con disabilità anziane, del resto, in considerazione del lungo impegno che hanno dovuto dimostrare per sopravvivere in questi difficili decenni, viene garantito un vitalizio e l’assistenza a domicilio, 24 ore al giorno. Io ho più di ottant’anni, e sono orgoglioso di vivere qui, di essere qui. Il mio sogno si è realizzato. La mia vita è coronata dall’avverarsi del mio sogno. Perciò, cari amici milanesi, ora finalmente posso riposare. Anzi, ora vado a dormire, torno a crogiolarmi nel mio sogno”.</span><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;">Clic. Accendo la luce. Guardo l’ora. E’ quasi mezzanotte. Mi devo essere assopito. Mancano pochi giorni al 3 dicembre 2010. Il computer è ancora acceso. Leggo i documenti delle associazioni: “Azzerato il fondo nazionale per le non autosufficienze… Tagliato il fondo per le politiche sociali… tagliato il 5 per mille…”. Non mi sento tanto bene. Quasi quasi mi addormento di nuovo. Che bello il mio sogno. Lasciatemi dormire. Sono stanco.</span></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;"><b><span style="color: #cc0000;">------------------</span></b></span></div><div style="text-align: left;"><div style="text-align: left;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: x-small;"><br />
<span style="color: #666666; font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;">Dal sogno al reale, ma forse passando dall'incubo, in un click.</span></span><span style="font-size: small;"><span class="Apple-style-span"><b style="color: #cc0000;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"> </span></span></span></span></b></span></span></div></div><span style="font-size: small;"><span class="Apple-style-span"><b style="color: #cc0000;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"> <span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"></span></span></span></span></b></span></span> <span style="font-size: small;"><br />
</span> <br />
<div align="JUSTIFY" style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;">da <b>Repubblica.it Roma</b><b> (<a href="http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/12/04/news/la_costituzione_non_si_applica_ai_disabili_bufera_sulle_dispense_del_comune_di_roma-9827408/">qui</a>)</b></span><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;">4 dicembre 2010</span></div><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: x-small;"><br />
</span><span style="font-size: large;"><span class="Apple-style-span"><b style="color: #cc0000;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">"La Costituzione non si applica ai disabili" bufera sulle dispense del Comune di Roma</span></span></span></span></b></span></span><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: x-small;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;">di <b>Laura Mari</b> e <b>Giovanna Vitale</b></span><br />
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<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;"><i>Lo strafalcione nei testi del Formez Italia destinati alla formazione dei funzionari pubblici. Alemanno costretto a cancellarli dal sito. A denunciare l'episodio i deputati pd Argentin, Verini e Coscia</i>"</span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;"><br />
</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_jwS9NJLPC0o/TAJj5v7NA7I/AAAAAAAAAP0/Rns2ZCMTtVM/s1600/31377_1386545275919_1600661190_908125_4018938_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://1.bp.blogspot.com/_jwS9NJLPC0o/TAJj5v7NA7I/AAAAAAAAAP0/Rns2ZCMTtVM/s200/31377_1386545275919_1600661190_908125_4018938_n.jpg" width="200" /></a></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;">Sul sito del Comune di Roma sono state pubblicate frasi contro i disabili". A denunciare l'episodio di razzismo sono i deputati del Pd Ileana Argentin, Walter Verini e Maria Coscia, che hanno presentato un'interrogazione al governo. Secondo i tre parlamentari, sulle dispense messe online sul sito Formez Italia e destinate alla formazione dei funzionari pubblici del Comune di Roma sarebbero presenti "frase discriminatorie nei confronti dei portatori di handicap".</span><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;"><br />
<br />
A finire sotto accusa sono, in particolare, le dispense di diritto costituzionale presenti sul sito nella sezione "Roma Capitale - Corso per funzionario amministrativo". "Chiunque può leggere le dispense di diritto costituzionale piene di strafalcioni giuridici - dicono Argentin, Verini e Coscia - e, cosa ancora più grave, di affermazioni discriminatorie come la seguente: "L'articolo 3 della Costituzione nella prima parte enuncia il principio di uguaglianza, formale in quanto esseri umani (assenza di norme discriminatorie). Non bisogna però considerare uguali a noi persone in condizioni inferiori alle nostre (handicappati)"". Parole che i deputati del Pd considerano "di estrema gravità. È una indecenza senza pari - dicono - che queste cose siano scritte sul sito del Comune di Roma".<br />
<br />
In serata, il Campidoglio è corso ai ripari. "Il dipartimento Risorse umane - si legge in una nota ufficiale - ha chiesto a Formez Italia di rettificare il passaggio assai sconcertante contenuto in una delle dispense e di riformularlo in termini aderenti a quelli che sono i principi ispiratori della nostra carta costituzionale. Il contenuto - conclude la nota - sarà immediatamente rimosso dalle pagine del portale".<br />
</span><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;"><b><span style="color: #cc0000;">------------------</span></b></span></div></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;"></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span class="Apple-style-span"><b style="color: #cc0000;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"></span></span></span></span></b></span></span></div><div style="text-align: justify;"><a href="http://www.fidal.it/images/partenza_padova.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><span style="color: #666666; font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;">Ancora un altro passo verso la nostra distopia nazionale, stiamo procedendo e... Di corsa!</span><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;"><br />
</span><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;"><br />
</span> <br />
<div align="JUSTIFY" style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;">da <b>il mattino di Padova (<a href="http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2010/12/05/news/lega-basta-contributi-alla-maratona-di-padova-perche-vincono-sempre-i-neri-2883660">qui</a>)</b></span><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;"><br />
5 dicembre 2010</span></div><div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: large;"><span class="Apple-style-span"><b style="color: #cc0000;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span">Lega: basta contributi alla Maratona di Padova, perché vincono sempre i neri</span></span></span></b></span></span><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;"><br />
</span><span style="font-size: small;"><i style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">La scure della Provincia rischia di abbattersi sulla Maratona del Santo. Il leghista Pietro Giovannoni ha indicato la linea durante la seduta del Consiglio provinciale: basta contributi, perché vincono "atleti africani o comunque extracomunitari in mutande". Salvo poi cercare di correggere il tiro una volta scoppiato il caso: "Gli ingaggi sono troppo alti"</i></span><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;"><br />
</span></div><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"></span></span><br />
<a href="http://www.fidal.it/images/partenza_padova.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.fidal.it/images/partenza_padova.jpg" /></a><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">PADOVA. La dodicesima edizione, organizzata come sempre da Assindustria Sport Padova, si svolgerà il 17 aprile 2011. E, com'è accaduto in passato, saranno gli atleti stranieri i grandi favoriti della Maratona di Sant'Antonio, che ogni anno spinge migliaia di atleti a correre lungo il percorso del Santo fino in Prato della Valle a Padova. Non a caso il 25 aprile 2010, sul gradino più alto del podio, è salito, tra gli uomini, Gilbert Chepkwoni. Mentre tra le donne si è imposta Rael Kiyara. Entrambi keniani.</span><br style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;" /><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"><br />
Un predominio del "continente nero" che non va giù alla Lega Nord. Meglio allora, come ha sostenuto ieri sera, in Consiglio provinciale, l'esponente del Carroccio Pietro Giovannoni - intervenuto nel dibattito sul tracciato della gara - che gli enti locali non continuino a finanziare una manifestazione alla quale in maggioranza partecipano "atleti africani o comunque extracomunitari in mutande".</span><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"><br />
</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">Giovannoni, 66 anni, di Vigonza, titolare con la figlia di un'azienda dolciaria a Caselle di Altivole, non è nuovo a provocazioni e battute di dubbio gusto. Qualche mese fa, durante la discussione in Consiglio provinciale della mozione contro l'omofobia, parlò di "culattoni e lesbiche". Giustificandosi poi per l'uso del termine ingiurioso con il fatto che "in Veneto si dice così".<br />
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Anche questa volta, appena scoppiato il caso il consigliere provinciale della Lega Nord ha cercato di aggiustare il tiro, sottolineando la necessità di non spendere soldi per ingaggi troppo alti (ascolta l'audio). Non distinguendo, peraltro, tra una gara vera e propria e una manifestazione non competitiva.<br />
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</span></span></div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"></span></span></div>Luciahttp://www.blogger.com/profile/07985899314371148724noreply@blogger.com0